Bambina di 10 anni morta per una sfida su Tik Tok, interviene il Garante con un provvedimento drastico.
Tutti siamo rimasti sconvolti dalla tragica morte della bambina di 10 anni di Palermo a seguito, pare, di una sfida estrema sul social Tik Tok, popolarissimo tra i giovanissimi.
La bambina, di nome Antonella, era stata ritrovata soffocata dal padre nel bagno di casa, la sera del 20 gennaio. Si sarebbe stretta il collo con una cintura. Accanto a lei c’era il suo telefono cellulare.
Portata di corsa in ospedale, le condizioni della bambina erano apparse subito disperate. Nonostante i tentativi dei medici, che sono riusciti a farle ripartire il cuore, Antonella aveva subito gravissimi danni cerebrali. Per lei non c’era più niente da fare, il giorno seguente i medici hanno dovuto dichiarare la sua morte cerebrale.
Uno strazio inimmaginabile per la famiglia di Antonella, che lascia mamma, papà, due sorelline e un’altra in arrivo. Il caso è finito subito su tutti i media. Subito si sono aperti innumerevoli dibattiti sull’uso dei social da parte dei bambini. Pare che la bambina a soli 10 anni avesse già diversi profili sui social network.
Oltre al dolore e alle discussioni, sono arrivati anche i provvedimenti. Sul caso è intervenuto il Garante per la privacy che ha preso una decisione drastica nei confronti di Tik Tok.
A seguito della morte della piccola Antonella, di soli 10 anni, per una presunta tragica sfida su Tik Tok, il Garante per la protezione dei dati personali ha imposto formalmente al social il blocco immediato “dell’uso dei dati degli utenti per i quali non sia stata accertata con sicurezza l’età anagrafica”. Un provvedimento che di fatto comporta il blocco immediato del social in Italia, perché Tik Tok non dispone di strumenti di verifica sicuri dell’identità. Come hanno spiegato a Repubblica dal Garante per la Privacy.
Il social, infatti non potrebbe essere attivo in Italia senza violare il provvedimento del Garante. Si tratta di una misura senza precedenti, presa d’urgenza a seguito della morte di Antonella. Il blocco del social resterà in vigore fino al 15 febbraio.
Nella nota pubblicata sul propruo sito web, in cui annuncia il provvedimento, il Garante precisa che già a dicembre aveva contestato a Tik Tok una serie di violazioni:
In attesa di ricevere il riscontro richiesto con il precedente atto di contestazione, spiega il Garante, l’Autorità ha deciso comunque l’ulteriore intervento odierno, di blocco del social, al fine di assicurare immediata tutela ai minori iscritti al social network presenti in Italia.
Pertanto, il Garante ha vietato a Tik Tok l’ulteriore trattamento dei dati degli utenti “per i quali non vi sia assoluta certezza dell’età e, conseguentemente, del rispetto delle disposizioni collegate al requisito anagrafico”.
Il divieto durerà per il momento fino al 15 febbraio, data entro la quale il Garante si è riservato ulteriori valutazioni.
L’Autorità ha spiegato, poi, che il provvedimento di blocco verrà portato all’attenzione dell’Autorità irlandese, considerato che recentemente Tik Tok ha comunicato di avere fissato il proprio stabilimento principale in Irlanda.
Ieri Tik Tok era intervenuto sulla tragedia, spiegando che il dipartimento dedicato alla sicurezza dell’azienda non aveva “riscontrato alcuna evidenza di contenuti che possano aver incoraggiato un simile accadimento”. Come riporta il Corriere della Sera. Il social ha assicurato che non consente “alcun contenuto che incoraggi, promuova o esalti comportamenti che possano risultare dannosi”, e ha riferito di usare “diversi strumenti per identificare e rimuovere ogni contenuto che possa violare le nostre policy”.
Riguardo, invece, alla tutela dei minori, Tik Tok aveva già adottato nei giorni scorsi dei provvedimenti restrittivi per gli utenti minori di 16 anni. Per i ragazzi tra i 13 e 15 anni iscritti al social i contenuti sono diventati privati, visibili solo alla loro cerchia di amici. Questi utenti ora possono avere interazioni solo con i followers accettati. Inoltre, sempre per i minori di 16 anni, i video non possono essere più scaricati dagli altri utenti sul loro telefono a meno che il minore che li ha caricati non lo consenta espressamente, attivando l’opzione dalle impostazioni.
Nel frattempo, sulla vicenda della morte della bambina, la Procura di Palermo ordinaria e quella per i minori hanno aperto due fascicoli a carico di ignoti per istigazione al suicidio.
Che ne pensate unimamme di questa vicenda? Condividete la scelta del Garante?
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