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Scuola

Riaperture scuole: il Tar dà ragione ai genitori

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valeria bellagamba

Riaperture scuole in Campania: il Tar dà ragione ai genitori e ordina alla Regione di tornare alle lezioni in presenza.

Riaperture scuole in Campania: il Tar dà ragione ai genitori – Universomamma.it (Protesta per la riapertura delle scuole. Foto di MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Si torna a scuola in presenza anche i Campania. Il Tar ha accolto il ricorso presentato dai genitori degli studenti, applicando le norme sul rientro in classe previste dall’ultimo DPCM.

Il decreto, infatti, aveva già stabilito lunedì 18 gennaio come nuova data nazionale di riapertura delle scuole superiori, disponendo che “le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica… in modo che a decorrere dal 18 gennaio 2021, almeno al 50% e fino a un massimo del 75% della popolazione studentesca delle predette istituzioni sia garantita l’attività didattica in presenza“.

Le Regioni, tuttavia, avevano preso provvedimenti autonomi, stabilendo con ordinanza differenti date per ritorno in classe degli studenti delle superiori. Alcune hanno rimandato la riapertura perfino al 1° febbraio. Decisioni che avevano fatto infuriare molti genitori che avevano presentato una serie di ricorsi al Tar dalla Lombardia alla Campania, per far tornare i ragazzi in classe, almeno in applicazione delle norme del DPCM.

La Campania è una delle regioni che avevano rimandato la riapertura delle scuole non solo superiori ma anche medie. Il ritorno in classe degli studenti di queste scuole, stabilito inizialmente al 25 gennaio, è stato ulteriormente rimandato. Così, i genitori degli studenti hanno fatto ricorso al Tar che ha dato loro ragione. Ecco quando riapriranno medie e superiori in Campania.

Riaperture scuole in Campania: il Tar dà ragione ai genitori

Il balletto delle date sulla riapertura delle scuole superiori, tra continui rinvii, è diventato un vero e proprio rompicapo a cui è difficile stare dietro. La Campania è la Regione con la situazione più complicata e controversa, con le scuole, non solo superiori, che sono state chiuse a lungo lo scorso autunno. I genitori di bambini e ragazzi hanno protestato duramente contro il presidente della Regione Vincenzo De Luca per la lunga chiusura degli istituti.

Da ultimo hanno fatto ricorso al Tar della Campania per la riapertura delle scuole medie e superiori, ancora in didattica a distanza. Il Tar ha dato loro ragione, accogliendo il ricorso contro l’ultima ordinanza della Regione Campania, e ha adottato un provvedimento cautelare con sui ordina la riapertura delle scuole superiori con “modalità integrata”.

I giudici del Tar hanno stabilito che la Regione Campania dovrà “conformarsi a quanto prescritto nel citato Dpcm per le scuole secondarie superiori, previa ricognizione degli atti attuativi e proattivi necessari a rendere effettiva la didattica in presenza nei limiti quantitativi, minimi e massimi, prescritti“.  Come si legge da Ansa che cita il testo del provvedimento.

I giudici amministrativi hanno stabilito che il rientro in classe degli studenti delle superiori dovrà avvenire entro il 1° febbraio,  per consentire di adottare tutte le misure “ma anche in ragione – hanno spiegato i giudici – dello stato avanzato dell’anno scolastico in corso, ormai alle soglie del secondo quadrimestre, e dunque consumato per la metà circa”. Comunque i giudici hanno precisato che si può anche anticipare questa data “ove le condizioni locali consentissero il rientro in presenza del contingente di studenti individuato”.

La nuova ordinanza della Campania

La Regione Campania si è adeguata alla decisione del Tar, adottando una nuova ordinanza per il ritorno alla didattica a distanza. Nell’ordinanza si dispone il ritorno in classe al 25 gennaio per gli studenti delle scuole medie, come peraltro era già previsto. Mentre in conformità alla decisione del Tar, quelli delle superiori torneranno in classe lunedì 1° febbraio.

Nell’ordinanza regionale, comunque, si precisa per le scuole medie che “i dirigenti scolastici dovranno comunque certificare la sussistenza delle condizioni e requisiti di sicurezza sanitaria prescritti dal vigente piano di sicurezza per la ripresa delle attività della scuola, oltre ai requisiti di sicurezza generale” e che sono sempre “salve diverse valutazioni di competenza dei sindaci o dei dirigenti scolastici”. Mentre per le scuole superiori, “l’ordinanza demanda ai singoli dirigenti scolastici la individuazione della percentuale di studenti in presenza (tra il 50 e il 75%), con espressa raccomandazione ad adottare un criterio prudenziale, al fine di minimizzare i contagi” fatte sempre “salve diverse valutazioni di competenza dei sindaci o dei dirigenti scolastici”. Come riporta il quotidiano Il Mattino.

Segnaliamo, poi, che nelle Marche, dove il ritorno in classe per gli studenti delle scuole superiori era stato stabilito per il 1° febbraio, è stato invece anticipato al 25 gennaio. Su decisione autonoma della Regione.

(La protesta degli studenti per la riapertura elle scuole. Foto di MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images)

Che ne pensate unimamme della decisione del Tar della Campania? Siete d’accordo?

valeria bellagamba

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