Nella puntata di Live – Non è la D’Urso andata in onda il 24 Gennaio, per la prima volta in televisione l’ex attrice Agostina Belli ha raccontato il dramma della perdita di sua madre: “Indagate sul suo omicidio”.
Nella puntata di Live – Non è La D’Urso andata in onda il 24 Gennaio, per la prima volta dopo il clamore mediatico, l’attrice Agostina Belli ha parlato in studio e ha rivolto un appello alla magistratura. La madre dell’attrice fu assassinata nel 1970, più di 50 anni fa, e da allora non è mai stato trovato il nome del suo assassino.
Pochi giorni fa, infatti, la foto della madre di Agostina è stata pubblicata su un noto quotidiano cartaceo: la sua morte è stata collegata agli omicidi compiuti in quel periodo dal cosìddetto “mostro di Milano”, insieme a quella di altre sei donne.
In collegamento con lo studio di Barbara D’Urso, l’ex attrice famosissima negli anni ’70, ha raccontato la storia dell’omicidio della madre ancora avvolto nel mistero e ha chiesto alla magistratura la riapertura del caso.
Ecco la storia che ha raccontato la bellissima ex attrice.
Live – Non è la D’Urso, parla Agostina Belli: “Trovate l’assassino di mia madre”
Agostina Belli è un’ex attrice che negli anni ’70 è stata in grado di ammaliare i telespettatori con il suo grande fascino: la donna, tuttavia, per anni ha nascosto un grande dolore legato a un dramma immenso, l’omicidio della madre.
“Cinquanta anni fa un killer ha ammazzato barbaramente sette donne: qualche giorno fa ho aperto un giornale e ho trovato la foto di mia madre tra quelle uccise da un omicida misterioso chiamato “mostro di Milano”“, ha così esordito l’ex attrice in collegamento con lo studio televisivo.
La donna ha raccontato del caso che, nel 1970, sconvolse la sua famiglia cambiandole completamente la vita. Lei aveva 13 anni, i suoi genitori erano separati, e decise di restare con il padre mentre la madre decise di gestire una pensione vicino alla stazione. Questa piccola pensione era frequentata perlopiù da studenti universitari e donne in cerca di lavoro a Milano.
“Dopo un anno di indagini la polizia chiamò me e mio padre ammettendo di non essere riusciti ad individuare l’assassino e che il caso sarebbe stato a breve archiviato. Furono tolti i sigilli della casa di mia madre: era buia, in disordine ma, stranamente, sul tavolo c’era un bel cofanetto di caramelle ancora sigillate e due bicchieri di liquore uno accanto all’altro“, ha continuato la donna nel suo racconto.
La donna fu uccisa mentre era seduta al tavolino mentre beveva una bevanda offerta anche al suo assassino. Nonostante l’omicidio sia avvenuto ormai 50 anni fa, l’assassino non è mai stato individuato. Tra le altre vittime del mostro di Milano, tra cui tre prostitute, una era amica della madre di Agostina Belli.
Qualche anno dopo l’archiviazione del caso, l’attrice ha ingaggiato un investigatore privato per dare giustizia alla madre ma ha subito cominicato a ricevere minacce: le fu avvelenato il cane, le fu rubata la macchina e subito dopo ha iniziato a ricevere delle chiamate anonime che le intimavano di terminare le indagini minacciandola di morte.
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“Sono omicidi correlati da una particolare efferatezza“, ha detto il criminologo presente in studio e convocato per l’occasione, in riferimento ai casi delle sette donne private della vita dal killer.
Terminando il collegamento con la conduttrice Barbara D’Urso, l’ex attrice ha chiesto alla procura la riapertura del caso: “Abbiamo diritto di avere giustizia per noi e per queste povere sette donne che hanno perso la vita anni fa. Le tecnologie di oggi sono più avanzate di quelle di 50 anni fa e potrebbero, finalmente, dare un volto a questo mostro che ha tolto la vita a donne innocenti“.
E voi, Unimamme, avete ascoltato questa storia? Che ne pensate?