L’Università norvegese di Scienze e tecnologie ha scoperto una delle possibili cause della preeclampsia, una condizione molto pericolosa in gravidanza.
Unimamme, la preeclampsia o gestosi, è una condizione che può colpire le donne incinte dalla 20° settiman di gravidanza.
Non va assolutamente sottovalutata perché pone a rischio la salute della mamma e del bambino e può manifestarsi in varie forme e con diversi livelli di gravità.
Per questo disturbo non si conoscono le cause, ma ora una ricerca dell’università norvegese di Scienze e tecnologie pare aver trovato una possibile sorgente.
La ricerca di cui vi parliamo proviene da un centro di eccellenza, si tratta di una buona notizia perché circa il 3% delle donne norvegesi ha questo disturbo. Nel mondo, la preeclampsia causa malattie e morte, nelle mamme e nei feti.
Spesso i sintomi di questo disturbo sono lievi, in altri casi invece la preeclampsia porta a un parto prematuro.
La placenta delle mamme che soffrono di preeclampsia non si sviluppa completamente e il piccolo riceve scarso nutrimento.
Preeclampsia o gestosi: uno studio approfondito
Purtroppo questo problema non scompare finché non arriva il momento del parto, si può solo seguire la gravidanza e cercare di alleviare i sintomi.
La ricercatrice Gabriela Silva, che ha partecipato allo studio, ha dichiarato che, stando alla loro ricerca, la causa della preeclampsia sono i cristalli di colesterolo.
“La gravidanza è una sorta di condizione infiammatoria naturale, nel caso della preeclampsia l’infiammazione è diventata troppo forte e porta alla malattia.”
Inoltre le donne che hanno avuto la preeclampsia presentano un alto rischio di avere malattie cardiovascolari più avanti nella vita.
Grazie a questo collegamento i ricercatori hanno esaminato il colesterolo nelle donne in gravidanza con preeclampsia. Ricordiamo che il colesterolo è una delle maggiori cause delle malattie vascolari.
I cristalli di colesterolo si collocano nella placca che ostruisce i vasi sanguigni e si formano quando il colesterolo cattivo si accumula nelle pareti dei vasi sanguigni.
Studi precedenti hanno dimostrato che i cristalli di colesterolo sono iniziatori di un’infiammazione nel corpo.
I cristalli di colesterolo, inoltre, sono sostanze nocive che vanno eliminate, le cellule di difesa che vengono chiamate a scomporli non ci riescono.
Chiedono aiuto ad altre cellule, invano e l’infiammazione galoppa.
La dottoressa Silva ha dunque scoperto che l’infiammazione si trovava concentrata nella zona di interfaccia materno fetale dove le cellule della mamma entrano in contatto con quelle fetali.
“Questo contatto diretto indica che l’infiammazione influenza direttamente la comunicazione tra mamma e feto e contribuisce a un’infiammazione maggiore nella mamma”.
I livelli di colesterolo sono alti in tutte le donne in gravidanza, perché feto e placenta hanno bisogno di colesterolo, ma questi sono ancora più alti nelle donne con preeclampsia.
La dottoressa Silva ha usato campioni di tessuto da una biobanca costruita dal gruppo di ricerca CEMIR includendo 90 campioni di placenta di donne con preeclampsia.
Sono stati prelevati campioni dalla:
- parete uterina
- dalla placenta
Sono stati utilizzati vari microscopi e anni di ricerca.
Alla luce di questa scoperta il trattamento futuro per la preeclampsia potrebbe riguardare farmaci per abbassare il colesterolo, come si legge su Journal of Leukocyte Biology.
La dottoressa Silva suggerisce che donne con colesterolo alto in gravidanza hanno un maggior rischio di preeclampsia e quindi dovrebbero essere controllate più attentamente per il colesterolo.
Unimamme, voi cosa ne pensate di queste scoperte?