Le favole arrivano a casa, per i bambini in isolamento. L’iniziativa di volontariato che dovrebbe esistere ovunque: la “macchina delle parole”.
Si chiama la “Macchina delle parole“ ed è un’iniziativa a favore dei bambini in tempo di pandemia.
Sappiamo quanto i più piccoli siano i più penalizzati da questa difficilissima situazione, tra lunghe assenze da scuola, sospensione delle attività sportive, dei corsi musicali e dei laboratori a loro dedicati, insieme a una ridotta o praticamente nulla attività sociale. L’emergenza sanitaria ha causato tantissimi danni indiretti per i più giovani.
Inoltre, quando si contagiano con il Covid o viene contagiato un membro della loro famiglia, i bambini devono sottoporsi ad almeno due settimane di quarantena. Un tempo infinito per i più piccoli. La “Macchina delle parole” porta a casa di questi bambini un momento di gioia e serenità con le favole a domicilio, raccontate da attori. Ecco di cosa si tratta.
Ricordiamo anche il progetto “Favole ad alta voce” dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma.
Nella campagna di Firenze, a Greve in Chianti, un gruppo di educatori e artisti ha realizzato una bellissima iniziativa per i bambini costretti a stare chiusi in casa, in isolamento o quarantena, a causa del Covid-19. L’iniziativa si chiama la “Macchina delle parole” e porta direttamente a casa di questi bambini delle favole, raccontate, recitate, interpretate e musicate dagli artisti.
Per i bambini i lunghi giorni della quarantena possono essere infiniti e difficili da affrontare. La solitudine, con la lontananza dai compagni di classe e dagli amichetti, può essere molto dolorosa. In loro soccorso arrivano questi artisti ed educatori che già prima della pandemia lavoravano con i bambini in laboratori creativi e tante altre attività a loro dedicate.
Gli artisti si chiamano Eleonora, Elisa e Michele, anche loro con la pandemia e il lockdown si sono dovuti reinventare. Hanno pensato a questa iniziativa per alleviare l’isolamento dei bambini, portare a casa loro un po’ di allegria e momenti di spensieratezza.
Quando vengono chiamati a casa di un bambino o vengono mandati dai suoi amici, Eleonora, Elisa e Michele caricano la loro macchina con libri, sedie, leggii, strumenti musicali, abiti colorati, disegni, giochi e tutto quello che serve per creare un piccolo spettacolo. Ad arricchire il tutto, comunque, ci pensano la fantasia, l’immaginazione e l’atmosfera magica che gli artisti sono in grado di creare.
Quando fanno visita a un bambino i quarantena, gli attori rimangono fuori casa, nel rispetto delle norme di sicurezza. Offrono il loro spettacolo in strada, mentre il bambino e i genitori si affacciano alla finestra o al balcone di casa.
Il video di presentazione dell’iniziativa la “Macchina delle parole”.
L’idea, hanno spiegato gli autori dell’iniziativa, “è stata un po’ quella che qualcuno potesse regalare a qualcun altro una storia“. Perché anche, anzi a maggior ragione, in questo periodo abbiamo tutti bisogno di storie e di parole. I bambini soprattutto.
“Forse a volte sono più emozionati i genitori dei bambini, in un momento in cui si sentono anche isolati. Comunque sei a casa per il covid e sembra che nessuno ti possa né parlare, né toccare, né vedere“, ha spiegato Eleonora Nava.
L’iniziativa è stata inclusa nella campagna Amarsi un po’, lanciata dalla Coalizione italiana libertà e diritti civili (Cild) per raccontare come la società civile possa portarci verso la ripresa e la ricostruzione, “per uscirne vivi, uniti e migliori“. La campagna è su www.amarsiunpo.co.
L’altra iniziativa che avevamo segnalato è quella della Signora delle Favole con racconti per i bambini a casa.
Che ne pensate unimamme di questa iniziativa? La conoscevate?
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