Luciana Pacifici fu la più piccola deportata italiana ad Auschwitz. In occasione del giorno della memoria, il 27 gennaio, diverse città ricordano la sua commovente storia.
La drammatica storia di una bambina per non dimenticare, simbolo della crudeltà della pratica di deportazione e della spietatezza dei regimi totalitari, che non risparmiavano nessuno e non si lasciavano intenerire neanche alla vista delle piccole vittime innocenti.
Sono state circa 7.500 sono state le vittime italiane di origine ebraica. La tragedia di tante famiglie iniziava appunto con la deportazione, nel lungo viaggio dove si poteva anche morire per il freddo, la fame, la stanchezza o la malattia. Per chi riusciva a sopravvivere, purtroppo, c’era un macabro futuro ad attenderlo nei campi di concentramento e di sterminio.
La storia della piccola Luciana e di tutti i bambini vittime innocenti di quella crudele pagina di storia sono ancora oggi poco conosciute, per questo riteniamo giusto parlarne.
Luciana è nata a Napoli il 28 maggio del 1943, pochi mesi prima che iniziasse la deportazione degli ebrei in Italia, andata avanti da Settembre ad Aprile.
La madre, Elda Procaccia, nata a Napoli il 7 maggio del 1919, e il padre, Loris Pacifici, nato a Livorno il 3 giugno del 1910, l’avevano portata a vivere in provincia di Viareggio.
La bambina, secondo quanto raccolto dal Centro di Documentazione Ebraica, è stata arrestata il 6 dicembre del 1943 con tutta la famiglia a Cerasomma, in provincia di Lucca e detenuta nel campo Bagni di Lucca. Da lì la famiglia è stata poi trasferita a Milano, da dove è stata poi fatta partire il 30 gennaio del 1944 con il Convoglio n.6.
Il treno è arrivato ad Auschwitz il 6 febbraio, che coincide con il giorno della loro morte. In realtà Luciana è morta di stenti, prima ancora di arrivare al campo di concentramento, mentre la mamma risulta essere deceduta il 30 novembre 1944.
Luciana Pacifici è il simbolo di tutti quei bambini a cui è stata rubata l’innocenza e il futuro, di tutte le famiglie distrutte e di tutto l’orrore vissuto in quei treni e poi nei campi. Le poche immagini che ci restano di lei sono un ricordo, non solo della sua breve vita, ma anche dell’innocenza e della purezza distrutte.
LEGGI ANCHE: I BAMBINI DELLA SHOAH, GLI INNOCENTI CHE HANNO PAGATO IL PREZZO PIÙ ALTO
Due anni fa il comune di Viareggio, proprio in occasione della giornata della memoria, ha inaugurato la passerella sul canale Burlamacca intitolata proprio a Luciana Pacifici, simbolo della shoah e delle leggi razziali.
Anche a Napoli, sua città natale, a Gennaio dello scorso anno è stata presa una iniziativa in suo onore. Una via nel borgo Orefici, in pieno centro storico, è stata intitolata alla piccola Luciana. In quel caso la comunità ebraica napoletana scelse di non partecipare all’inaugurazione come protesta nei confronti dell’assessore alla cultura.
Spesso alle celebrazioni della giornata della memoria sono presenti i testimoni del tempo e le loro famiglie, ma i bambini e i ragazzi non sembrano provare molto interesse. Da diversi anni le istituzioni e la scuola si stanno impegnando con iniziative e programmazioni specifiche che celebrino la giornata della memoria. Ma trasmettere la memoria storica e tramandare il ricordo di chi è stato vittima di quell’orrore dovrebbe essere un impegno costante nei confronti delle nuove generazioni.
Voi unimamme conoscevate la storia di questa piccola bambina e il suo tragico destino?
Le donne di casa Klum si prestano come testimonial per Intimissimi: da nonna Erna a…
Come scegliere i nomi per gemelli: una guida pratica per i genitori che stanno per…
Che Pia Fico Balotelli abbia preso dal padre Mario, attualmente attaccante del Genoa? La sua…
Introduzione al mondo delle notizie per i bambini: come fare a mostrare loro il mondo,…
In base al tipo di lavoro che fate (o allo stato della gravidanza) potreste dovere…
Seggiolino in auto obbligatorio per i bambini: ecco cosa dice il Codice della Strada (e…