Giorgia, 31 anni, è salita sul terrazzo condominiale e ha minacciato di buttarsi: di suo figlio da due anni non sa più nulla.
E’ salita all’ultimo piano dello stabile in cui abita e dal terrazzo ha gridato:
“Sono due anni che non vedo mio figlio che ora ha quasi sette anni. Lo hanno adottato e io di lui non so più nulla”
Per Giorgia, 31 anni di Chiari, non era un giorno qualunque. Esattamente due anni prima la Cassazione le aveva tolto il suo bambino.
La vita di Giorgia non è stata semplice. Divenuta mamma nel 2014 è subito finita sotto stretta osservazione dei servizi sociali.
I periti del tribunale definivano la sua come una “genitorialità danneggiata e non riparabile in breve tempo”.
Giorgia però poi, con i dovuti aiuti, era riuscita a diventare una mamma a tutti gli effetti:
“Ho fatto tutto quello che mi veniva chiesto anche quando gli incontri con lui non erano abbastanza frequenti o saltavano”
Il tribunale però si era intanto già messo in moto. Era stata aperta una procedura di adottabilità e disposto un periodo in una casa-famiglia per mamma e figlio, dopo il quale però il bambino fosse affidato a una famiglia in via temporanea.
Nel 2017 ci fu un momentaneo passo indietro e i giudici di primo grado, consapevoli del legame che si era creato tra madre e figlio, definito il bambino “non adottabile”. Certo, il bambino sarebbe rimasto due anni con la famiglia affidataria ma mamma Giorgia avrebbe potuto andarlo a trovare ogni qual volta lo avesse desiderato:
“Avevo un ottimo rapporto con la famiglia che lo accudiva. Lo andavo a prendere all’asilo, stavamo insieme”
La Corte d’appello ha però cambiato ogni cosa, ribaltando la sentenza di primo grado e ricevendo poi al conferma della Cassazione: il bambino era adottabile, questa volta in via definitiva. Così tutto è precipitato:
“Fino alla sentenza definitiva ho potuto vederlo una volta al mese – racconta Giorgia – E’ successo tutto in fretta, prima potevamo vederci quando volevamo, poi di nuovo con tutte le regole degli assistenti sociali. E adesso non so più niente di lui”.
Ecco come Giorgia è finita sul terrazzo di quel palazzo, con la consapevolezza di averle provate proprio tutte ma di non avere più oramai nessun grado di giudizio a cui appellarsi:
“Io le ho provate tutte. Ho una casa, prendo una pensione e ho fatto dei corsi di formazione. Ho chiesto aiuto quando mi sono trovata in difficoltà. Avrei potuto essere una mamma se mi avessero aiutato e sostenuto. Mio figlio mi voleva bene”.
L’intervento dei condomini e poi di carabinieri e vigili del fuoco ha evitato il peggio l’altro giorno e Giorgia è scesa dal terrazzo senza compiere gesti estremi ma la stria certo non è finita qui.
Che cos accadrà ora a Giorgia e suo figlio? La situazione si sarebbe potuta gestire in modo migliore? Domande non semplici ma che qualcuno dovrà pur porsi.
Quando il termine della gravidanza si avvicina, molte donne iniziano a interrogarsi sul momento del…
Il parto rappresenta il culmine della gravidanza, un'esperienza unica che si differenzia per ogni donna.…
La coesistenza tra neonati e gatti rappresenta una curiosità per molti neogenitori, preoccupati su come…
Il parto naturale rappresenta una scelta consapevole e informata per molte donne che desiderano vivere…
La relazione tra cani e bambini è da sempre fonte di dolci immagini e racconti…
Il sonno dei neonati è una tematica che cattura l'attenzione di genitori in tutto il…