Il 31 gennaio si festeggia l’onomastico di chi si chiama Giovanni. Scopriamo il significato del nome e la storia del santo ricordato oggi.
Il nome deriva dall’ebraico e significa letteralmente “Dio ha avuto misericordia (o grazia)” o “Dono di Dio”.
Chi porta questo nome è una persona molto intelligente, simpatica ma anche polemica. In coppia è molto tenero.
Varianti del nome:
I simboli associati al nome sono:
Per quanto riguarda il santo, il 31 gennaio si festeggia San Giovanni Bosco, meglio conosciuto come Don Bosco, ed è il fondatore della Congregazione dei Salesiani e della Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Nasce a Castelnuovo d’Asti il 16 agosto del 1815 in una famiglia di contadini, all’interno di una cascina che ora è conosciuta come il Tempio di Don Bosco.
All’età di due anni rimane orfano di padre a causa di una polmonite.
A nove anni il piccolo Giovanni fa il suo primo dei sogni premonitori che non lo abbandoneranno mai fino alla sua morte, e che gli hanno indicato il cammino da intraprendere.
In questo primo sogno Giovanni è in un cortile enorme gremito di molti ragazzi alcuni dei quali ridono, altri giocano e altri bestemmiano. Nel sogno egli si dirige verso questi ultimi per farli tacere ma in quel momento fra lui e i ragazzi appare un uomo maestoso e con un viso luminosissimo, difficile da guardare, che gli ordina di mettersi a capo di tutti quei ragazzi. Giovanni chiede allora a costui “chi sei?” e l’uomo risponde “Io sono il figlio di colei che tua madre ti insegnò a salutare tre volte al giorno”. Nello stesso momento tutti i ragazzi vengono trasformati in animali e compare la Madonna che gli dice “Ecco il tuo campo, ecco dove devi lavorare. Cresci umile, forte e robusto, e ciò che adesso vedrai succedere a questi animali, tu lo dovrai fare per i miei figli”. Gli animali da feroci diventano tanti agnelli mansueti.
Dopo questo sogno in Giovanni si fa forte la vocazione. Per fare avvicinare i giovani alla preghiera decide di imparare i giochi di prestigio e anche alcune acrobazie, e riesce nella sua impresa. Dopo i giochi recitavano tutti insieme il rosario.
La madre lo manda nella vicina Chieri a studiare dove, per mantenersi gli studi, fa i lavori più umili. Qui fonda la Società dell’Allegria, attraverso la quale, in compagnia di altri ragazzi religiosi quanto lui, tenta di far avvicinare alla preghiera i coetanei sempre con i suoi soliti giochi di prestigio e i suoi numeri acrobatici.
Nel 1841 diventa sacerdote a Torino. Proprio in questa città comincia ad avvicinare i giovani disagiati, bambini e ragazzi che vivevano in strada di espedienti e di delinquenza, visitando le carceri dove trova ragazzi disperati e affamati. Dopo un inizio sospettoso questi ragazzi si avvicinano al sacerdote raccontandogli le loro vite e i tormenti. Don Bosco riesce a farsi promettere da loro che una volta usciti dal carcere lo avrebbero raggiunto nella chiesa di San Francesco. Il primo ragazzo che lo raggiunge è Bartolomeo Garelli, il primo di una lunga lista di proseliti.
Per Don Bosco gli oratori era il luogo per aggregare i giovani, farli divertire, evangelizzare, e per aiutarli dal punto di vista sociale. Istituì per questo motivo i collegi.
Il principale principio pedagogico di questo prete consisteva nell’amare i giovani e nel farli sentire amati.
Non solo la scuola, Don Bosco pensava che molta importanza per la divulgazione culturale e cristiana, l’avesse anche la stampa: diventa quindi scrittore ed editore, con alcune opere tra cui “La Storia d’Italia”, le “letture cattoliche” e “Il sistema metrico decimale” e diverse biografie.
Il 12 aprile 1846, giorno di Pasqua, don Bosco trova finalmente un posto dove poter ospitare i suoi ragazzi, una tettoia con un pezzo di prato: la tettoia Pinardi a Valdocco.
Nel 1854 don Bosco fonda la Società Salesiana, ispirandosi a San Francesco di Sales, grazie alla quale assicura il perdurare della sua attività anche per gli anni futuri.
Nel 1872, fonda l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, con lo scopo di educare anche la gioventù femminile.
Tante le sue spedizioni in Italia e all’estero, tutte rivolte alla conoscenza e all’accoglienza di tutti i giovani bisognosi del mondo.
Don Bosco muore a Torino il 31 gennaio 1888 ed il suo corpo è attualmente esposto all’interno di un’urna nel Santuario di Maria Ausiliatrice, del quale lui pose la prima pietra, in una cappella in fondo alla navata destra.
In tale basilica si trova inoltre il dipinto raffigurante il famoso “Sogno delle due colonne“, considerato profetico sul futuro della Chiesa. In tale sogno avviene una terribile battaglia in mare: tantissime imbarcazioni tutte contro un’unica grande nave, a simbolo della Chiesa cattolica. A capo della nave c’è il papa che la guida e la ancora tra due colonne emerse dal mare:
È stato dichiarato dapprima beato il 2 giugno del 1929 da Papa Pio XI , lo stesso papa che poi lo ha santificato il 1° aprile del 1934.
San Giovanni Bosco infine è il patrono dei ragionieri che lo invocano per avere la mente aperta e pronta ad affrontare situazioni difficili ed è il protettore di:
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