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Attacchi di panico: come intervenire e che aiuto dare

Published by
valeria bellagamba

Attacchi di panico: come intervenire e che aiuto dare a chi ne soffre. Cosa bisogna sapere.

Gli attacchi di panico sono un disturbo sempre più comune tra le persone, anche quando non soffrono di particolari problemi di salute. Si tratta di una condizione di ansia o paura molto intensa che si manifesta senza un motivo preciso, spesso improvvisamente. L’intensità dell’attacco può essere tale da fare temere un attacco di cuore o un problema respiratorio.

Chi ha già sperimentato attacchi di panico, comunque, sa cosa succede durante un attacco, ne riconosce i sintomi e sa cosa deve fare. In ogni caso, anche una persona abituata a queste crisi può avere bisogno di aiuto. Soprattutto quando si trova in un luogo pubblico.

Cosa bisogna sapere sugli attacchi di panico e come si può intervenire per aiutare una persona durante un attacco? Gli esperti hanno stilato un elenco di situazioni tipiche e regole di comportamento.


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Attacchi di panico: come intervenire e come dare aiuto

L’attacco di panico è un breve ma intenso momento in cui si prova una forte ansia o paura che si manifesta all’improvviso, accompagnata da sintomi fisici ed emotivi. La reazione del corpo è simile a quella che si verifica di fronte a una grave minaccia, con la differenza che in caso di attacco di panico non esiste alcuna minaccia concreta né pericolo.

La sua origine, infatti, è senza motivo e spesso può essere la conseguenza di un lungo periodo di stress, di un trauma o di uno stato ansioso abituale che esplode in questo tipo di crisi.

Si dice che una persona soffre di disturbo di panico o disturbo da attacchi di panico quando è soggetta ad attacchi frequenti. In questi casi, la persona potrebbe cambiare abitudini o comportamenti per evitare quelle situazioni in cui potrebbe manifestarsi un attacco. Questo potrebbe condizionare pesantemente le sue relazioni sociali.

Chi soffre abitualmente di attacchi di panico sa riconoscere i sintomi e sa come comportarsi quando si manifestano. Chi ha un attacco di panico per la prima volta si sente come se stesse per morire. Lo può confondere con un attacco di cuore o un altro grave problema di salute. Una sensazione a dir poco spaventosa, ma che una volta che si è imparato a riconoscerla fa meno paura.

Se chi è abituato agli attacchi di panico sa riconoscerli e come comportarsi, tuttavia può trovarsi in grave difficoltà e avere bisogno di aiuto. Pertanto, è importante sapere quali sono i sintomi di un attacco, come riconoscerli e come comportarsi per aiutare chi sta avendo un attacco.

I sintomi più comuni dell’attacco di panico:

  • paura intensa
  • disperazione
  • sudorazione o brividi
  • tremore
  • tachicardia
  • difficoltà a respirare
  • senso di soffocamento
  • iperventilazione
  • dolore al petto
  • mal di testa o vertigini
  • nausea

La differenza tra attacco di panico e una tipica risposta a una paura è che nel caso di un attacco di panico non esiste una minaccia effettiva o un pericolo concreto. Il corpo segnala un percolo che tuttavia non è presente. Si tratta dunque di una risposta eccessiva probabilmente a uno stato diffuso di ansia o stress.

Se dovesse capitare di trovarci in presenza di una persona che sta avendo un attacco di panico, ecco cosa bisogna fare e non fare per aiutarla.

Restare calmi e cosa dire

Di fonte a una persona che ha un attacco di panico, la prima cosa da fare è mantenere la calma. È molto difficile, ma è quello da fare se si vuole essere veramente di aiuto. In ogni caso, dobbiamo sapere che gli attacchi di panico non durano molto. Solitamente, la fase acuta dell’attacco dura dai 5 ai 10 minuti. Come spiegano gli esperti.

Chi sta avendo un attacco di panico, tuttavia, potrebbe non rendersi conto del tempo e vivere quel momento come infinito. Pertanto è importante che chi è vicino sita calmo, non si faccia prendere a sua volta dal panico (!), e cerchi di rassicurare la persona. Avere paura, in queste situazioni, è assolutamente normale ma è importante mantenere il sangue freddo.

Provate a parlare alla persona per rassicurarla. Cosa dirle:

  • che non la lascerete
  • che l’attacco non durerà a lungo
  • che è al sicuro.

Chiedete anche come poter essere d’aiuto e cosa potete fare. Chi soffre abitualmente di attacchi di panico, infatti, conosce i sintomi e ha dei metodi per superarli. Pertanto, anche quando si presta aiuto è importante farlo nel modo giusto, senza interferire con quello che la persona sta facendo per calmarsi. Durante un attacco, quando chiedete alla persona come aiutarla, questa vi potrebbe rispondere in malo modo. È assolutamente normale in una situazione del genere, preparatevi a questa eventualità, senza prendervela.

Se la persona rifiuta il vostro aiuto e vuole restare da sola, allontanatevi ma rimanete comunque nelle vicinanze in caso di necessità. Ditele che può contare su di voi se ne avesse bisogno.

Attenzione, però, alle parole usate. Una persona calma, con una voce rassicurante è di aiuto ma insistere nel chiedere se va tutto bene o dire di continuo “non ti preoccupare” può avere l’effetto contrario e aumentare l’ansia della persona che sta avendo un attacco.

Cosa dire alla persona per aiutarla

  • chiedetele se vuole andare da un ‘altra parte (uscire da una stanza, allontanarsi da un luogo pubblico),
  • ricordatele di respirare,
  • distraetela con una conversazione leggera, a meno che vi dica che non vuole parlare.

Come comportarsi e quando chiamare aiuto

Durante un attacco di panico è difficile capire subito di cosa si tratti. I sintomi della persona che ne è vittima possono far pensare sul momento a qualcosa di più grave. Se la persona è abituata a soffrire di questi attacchi, sarà lei a rassicurare i presenti che sta avendo un attacco di panico e non qualcosa di pericoloso per la sua salute. In ogni caso i sintomi possono causare un forte disagio e la persona può avere bisogno di aiuto. Anche semplicemente di qualcuno che le stia accanto.

Non sta a noi capire cosa sta succedendo, ma possiamo offrire la nostra empatia, riconoscere l’angoscia di chi sta avendo un attacco di panico e dare il nostro sostegno.

Per aiutare la persona a calmarsi e riprendere il controllo di sé possono essere di aiuto:

  • il contatto fisico, come tenere la mano (se la persona è d’accordo),
  • dare alla persona un oggetto da tenere in mano,
  • incoraggiarla a muoversi,
  • incoraggiarla a ripetere frasi tranquillizzanti come “è terribile ma non mi farà male”,
  • parlarle lentamente e con calma di luoghi o attività familiari.

Stare accanto alla persona che sta avendo un attacco di panico è molto più importante di quanto possa sembrare, anche se non si fa niente.

In alcuni casi, tuttavia, i sintomi potrebbero essere più gravi di quelli di un semplice attacco di panico. Ecco allora quando bisogna chiamare aiuto:

  • il dolore al petto è come una pressione che non smette e si sposta alle braccia o alle spalle
  • i sintomi continuano oltre i 20 minuti e non migliorano ma peggiorano,
  • le difficoltà respiratorie non migliorano
  • la pressione al petto dura più di un minuto o due.

Cosa evitare durante gli attacchi di panico

È fondamentale rispettare la persona che sta avendo un attacco di panico e le sue esigenze. Non forzatela a fare qualcosa che non sente di fare. Se non gradisce le frasi di rassicurazione o altre forme di incoraggiamento, lasciate perdere. Anche la sola vicinanza può essere lo stesso di aiuto.

Dopo un attacco di panico una persona può sentirsi sfinita e avere bisogno di riposo. Assecondatela e non forzatela a fare quello che non si sente. Potrebbero saltare i programmi o gli impegni che avevate preso insieme. Pazienza.

Molto importante è non minimizzare quello che la persona prova durante un attacco di panico. Non fate paragoni con altre situazioni meno gravi che possono far sentire a disagio la persona. Un normale stato di ansia o di stress che tutti sperimentiamo normalmente non è la stessa cosa di un attacco di panico. Durante un attacco una persona può sentirsi completamente persa e incapace di gestire quello che le sta accadendo. Offrire compassione e aiuto è quello che possiamo fare. Fate molta attenzione alle parole e ai gesti, per evitare ulteriore disagio a chi sta già soffrendo.

Le persone che soffrono di attacchi di panico sono consapevoli di quello che accade loro durante un attacco, semplicemente non sono in grado di gestire le reazioni del loro corpo e la loro emotività.

Sono assolutamente da evitare le seguenti frasi:

  • “Rilassati, non c’è niente di cui avere paura”,
  • “Stai male per questo?”,
  • “Cosa c’è che non va?”

Con queste parole, poco rispettose e per nulla empatiche, peggiorerete soltanto la crisi.

Sono da evitare anche i consigli superficiali o non richiesti. In primo luogo perché potremmo non sapere bene come intervenire e in secondo luogo perché chi soffre abitualmente di attacchi di panico saprà già come comportarsi e seguire una terapia se è già in cura. Se invece siete voi stessi ad avere già avuto attacchi di panico, allora potrete provare a dare qualche suggerimento i base alla vostra esperienza. Rispettare la sensibilità della persona, comunque, rimane fondamentale.

Queste indicazioni non sono consigli medici, ma dei suggerimenti sulla base delle raccomandazioni generali degli esperti. Un approfondimento da Healthline.

iStock

Che ne pensate unimamme di questi consigli? Avete mai avuto attacchi di panico o conoscete persone che ne soffrono?

valeria bellagamba

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