Il 5 febbraio è l’onomastico di chi si chiama Agata. Scopriamo il significato del nome e la storia della santa ricordata oggi.
Il nome, che deriva dal nome greco, significa “persona dal buon carattere”, “buona”, “valente”, “onesta”, “nobile d’animo” ed è diffuso soprattutto al sud Italia.
Chi porta questo nome è una persona autorevole che ama ricoprire ruoli di rilievo, ma amichevole.
Varianti del nome:
- Agazia
- Agatella
- Agatina
I simboli associati al nome sono:
- numero fortunato: 6
- colore: viola
- pietra: ametista
- metallo: oro
Il Santo del Giorno: Sant’Agata
Per quanto riguarda il santo, il 5 febbraio si festeggia Sant’Agata.
Agata nasce nel 235 in una nobile e ricca famiglia siciliana. Si consacra a Dio molto presto, a 21 anni è già diaconessa, ovvero istruisce i giovani alla fede cristiana (catechesi) e prepara i più giovani ai sacramenti (battesimo, comunione e cresima).
Nel periodo compreso tra il 250 e il 251 il proconsole Quinziano chiede a tutti i cristiani di abiurare pubblicamente la loro fede.
Scoperta Agata il proconsole se ne invaghisce e le ordina, senza successo, di ripudiare la sua fede e di adorare gli dei pagani. Agata viene allora affidata per un mese alla custodia rieducativa dalla cortigiana Afrodisia e dalle sue figlie, gente corrotta e dedita alla prostituzione.
Tutti i tentativi però di corrompere la giovane donna sono inutile. Riconsegnata a Quinziano, questa la fa fustigare e la sottopone allo strappo dei seni con delle tenaglie. Secondo quanto raccontato sembra che sia stato San Pietro a visitarla e a guarirla dalle ferite.
Dopo la tortura dei seni viene sottoposta al supplizio sui carboni ardenti e il giorno dopo muore.
Una reliquia speciale della santa è conservata nella cattedrale di Catania: si tratta del velo di Sant’Agata contenuto in uno scrigno d’argento. Secondo i racconti si tratta del velo usata da una donna per coprirle il viso dopo il martirio sui carboni ardenti.
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Questa santa è patrona:
- dei fonditori di campane,
- delle donne con il tumore al seno
- delle donne nell’Arcidiocesi di Milano
Nella tradizione popolare viene invocata contro:
- le eruzioni dell’Etna,
- gli incendi
- i terremoti.
E voi unimamme, conoscevate la storia di questa santa? Vi piace il nome?