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Nuova malattia da covid: la preoccupazione dei pediatri di tutto il mondo

Published by
sabrina faber

Oltre ai ricoveri per Covid stanno aumentando i ricoveri per una nuova malattia nei bambini, che sta preoccupando i pediatri del Regno Unito. Ecco di cosa si tratta.

Nuova malattia causata dal covid nei bambini

Nel Regno Unito, gli ospedali stanno registrando una tendenza molto preoccupante che riguarda i ricoveri di bambini colpiti da una patologia che sarebbe associata al Covid 19. Questa patologia, tra l’altro, farebbe la sua comparsa molto tempo dopo aver contratto l’infezione.

I sintomi della PIMS, la nuova patologia che sta colpendo i bambini

PIMS nei bambini

Dopo il picco di contagi generato dalla variante inglese, quasi 100 bambini a settimana sono stati ricoverati negli ospedali del Regno Unito, per una rara malattia, la PIMS, sindrome infiammatoria multisistemica pediatrica. Non si tratta di una malattia sconosciuta, già diverso tempo fa, infatti, ve ne avevamo parlato.

Secondo i dati che sono stati registrati nel Regno Unito, questa patologia sta colpendo, in particolar modo, bambini neri ed asiatici. Tra questi, peraltro, quattro su cinque, erano bambini perfettamente in salute prima di contrarre la malattia.

Si tratta di una condizione già conosciuta ma, comunque, molto rara e che avrebbe una possibile connessione con il coronavirus e con l’aumento dei casi di infezioni da variante inglese, registratisi in questi mesi.


Leggi anche: PRIMO CASO DI VARIANTE INGLESE IN ITALIA: E’ UN GIOVANE 25ENNE


I suoi sintomi devono essere riconosciuti in maniera tempestiva in maniera tale da adottare una terapia efficace fin dal primo momento. Secondo quanto riferito da Guardian, nel Regno Unito,  è stato colpito un bambino su cinquemila. Si tratta di bambini che, circa un mese prima, avevano avuto il Covid-19, per alcuni in forma sintomatica, per altri asintomatica.

I bambini che vengono colpiti dalla PIMS presentano sintomi simili a quelli causati dalla sindrome di Kawasaki, ossia:

  • febbre persistente e interessamento cardiaco
  • a volte dolore addominale,
  • congiuntivite,
  • rash
  • e generale irritabilità.

A tal proposito, vi avevamo già parlato dell’importante scoperta effettuata dal Bambino Gesù di Roma, che ha provato a far luce sul meccanismo della PIMS.

Per quanto riguarda l’età dei pazienti colpiti, si aggira intorno ad un’età superiore ai 5 anni.

Si tratta di dati allarmanti perché, mentre durante la prima ondata, erano circa un terzo, nell’ultimo periodo invece sono stati ricoverati quasi 100 bambini a settimana affetti da PIMS.

Secondo quanto riferito dagli esperti, dall’inizio di gennaio si sono ammalati tra i 12 ai 15 bambini ogni giorno, per la maggior parte a Londra o, comunque, nelle zone in cui la nuova variante inglese ha determinato un drastico aumento delle infezioni.

Le etnie più colpite dalla PIMS

Secondo la dott.ssa Hermione Lyall, esperta di malattie infettive in età infantile e direttrice dei servizi per l’infanzia all’Imperial College Healthcare NHS di Londra, la patologia ha colpito, in maniera anche sproporzionata, i bambini neri ed asiatici.


Leggi anche: COVID E LE SUE VARIANTI: LE LORO CARATTERISTICHE E QUANTO SONO PERICILOSE


Durante un seminario online, a cui hanno preso parte più di mille pediatri, è stato anche mostrato che su 78 pazienti con PIMS finiti in terapia intensiva, circa il 47% erano afro-caraibici, mentre per il 28%, erano bambini di origine asiatica.

La dottoressa Liz Whittaker, della Royal College of Paediatrics and Child Health, a tal proposito, ha affermato: “Stiamo facendo ricerche per capire perché questa popolazione è colpita. La genetica può giocare un ruolo importante, ma temiamo che anche la povertà possa giocare un ruolo decisivo“.

Non resta, quindi, che attendere ulteriori sviluppi per riuscire a far luce su questi ultimi dati raccolti dagli ospedali del Regno Unito, e riuscire ad analizzare in maniera chiara le ultime tendenze.

Nel frattempo il consiglio dei medici è di controllare sempre i bambini, soprattutto se sono risultati positivi al tampone, anche a distanza di tempo.

Unimamme cosa ne pensate di questa notizia?

sabrina faber

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