Sempre più spesso si sente parla di bullismo tra bambini e ragazzi e i genitori spesso non sanno come reagire. Non è il caso di una mamma che ha deciso di scrivere una lettera aperta.
Spesso i ragazzi si ritrovano soli, e così i genitori a combattere contro soprusi e abusi che ricadono sotto il nome di bullismo. Se poi la vittima è una persona che può avere delle difficoltà, o averle avute in passato, diventa ancora più doloroso.
Ecco quindi che una mamma ha voluto raccontare la storia del figlio per sensibilizzare le persone.
La mamma di un bimbo americano ha deciso di fare qualcosa di più dopo che alcune insegnanti le hanno riferito che il figlio era stato preso di mira da alcuni compagni di scuola e ha scritto un coraggioso messaggio che è stato condiviso migliaia di volte su Facebook.
MaryAnn Parisi, questo è il nome di questa mamma, ha deciso di scrivere e condividere una lettera aperta.
MaryAnn è rimasta colpita dal modo in cui il figlio 11enne è stato trattato a scuola da un gruppo di coetanei. Per questo motivo ha scritto un messaggio che spera arrivi ai genitori dei bambini coinvolti e che hanno preso di mira suo figlio.
Di seguito tradotto il messaggio di questa mamma:
“Questo potrebbe essere prolisso. Mi scuso per questo.
Tutti abbiamo dei bambini nelle nostre vite, in un modo o nell’altro, vi sfido a mostrare o a insegnare ai vostri bambini (o ai bambini nelle vostre vite) la storia di mio figlio. Forse conoscere il contesto fa la differenza.
Persino i bambini migliori hanno momenti di insicurezza e debolezza. Insegnare e mostrare a loro perché lui (o chiunque altro) è diverso potrebbe essere il modo migliore. A volte conoscere è imparare e crescere. Qualche volta tutti noi abbiamo bisogno di qualcosa che ce lo ricordi, perché tutti possiamo avere i nostri momenti.
Michael è nato a 26 settimane. Prematuro di poco più di 3 mesi.
Non sono la sua mamma biologica. Ma in ogni altro modo sono la sua mamma.
Ha trascorso i primi 3 mesi della sua vita lottando per sopravvivere. Shunt, trasfusioni di sangue, ecc…
Sua mamma lo ha abbandonato 3 mesi dopo. Aveva dei ritardi crescita e numerosi altri problemi di salute da superare per diventare il bambino forte e in salute che è.
Ha iniziato a parlare a 3 anni.
Anche il camminare è stato ritardato.
Non ha messo i denti fino al primo anno di età.
Era davvero indietro. Ma amava. Oh come amava. Fino ad oggi il suo sorriso è la cosa più bella.
Non c’è una persona a cui non piaccia o che non lo ami, inclusi quelli che lo tormentano oggi.
Lui perdona e, onestamente, dimentica.
Non c’è niente che giudichi nel suo corpo. Io lotto per essere come lui ogni giorno e fallisco.
Oggi lo avete chiamato Bace face (Personaggio di un cartone animato), prima lo prendevate in giro per il suo modo di mangiare. O per quanto sia pessima la sua coordinazione mano/occhi. Quei tutori sono uno dei molti passi che deve affrontare per allineare la sua mandibola inferiore che non si è del tutto sviluppata. Così non masticherà più il cibo in modo strano.
E voi non lo prenderete più in giro. Prendendo a calci la sua sedia, chiamandolo stupido, brace face, castoro. Dirgli di sedersi e stare zitto non è il modo giusto.
Non deve piacervi, ma dovete rispettarlo.
Lui è un combattente, questa è una piccola porzione della sua storia. Condividetela, insegnatela , crescete. Ma ancora più importante, rispettate le persone che avete intorno, non sapete cosa hanno passato”.
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Una lettera che speriamo possa arrivare ai ragazzi e ai genitori di ragazzi che hanno scelto di essere bulli. Una storia che seppur datata, perché del 2016, è sempre attuale!
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