Maestra maltratta i bambini in un asilo comunale e per questo è stata arrestata dai carabinieri in flagranza di reato. Il Gip però minimizza.
In una scuola dell’infanzia di Bologna, la Manzini, i carabinieri avevano installato delle telecamere e stavano procedendo a intercettazioni ambientali da circa due settimane, su segnalazione di alcuni genitori.
In questo lasso di tempo una maestra, dipendente comunale, si era resa protagonista di episodi giuridicamente e umanamente condannabili: urla, schiaffi e bestemmie, ma soprattutto gesti di violenza nei confronti dei bambini.
I carabinieri della compagnia di Bologna centro sono intervenuti in flagranza di reato, mentre la maestra stava schiaffeggiando un bambino. Secondo le forze dell’ordine gli atteggiamenti nei confronti dei bambini stavano diventando preoccupanti, come documentato dai filmati e dalle intercettazioni ambientali.
Ma a sorpresa il Gip, che ha comunque convalidato l’arresto, non ha ritenuto opportuno adottare misure cautelari personali, come richiesto dalla Procura, di fatto lasciandola in libertà.
Tra gli episodi documentati dai carabinieri ci sono schiaffi e calci dati ai bambini per correggere la postura ritenuta scorretta o per obbligarli a mangiare. Ma anche spinte, metodi di coercizione violenta e minacce verbali.
Una condotta davvero condannabile, soprattutto se si pensa che a farne le spese erano i piccoli di 3 o più anni presenti nella classe.
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La donna avrebbe compiuto questi gesti anche davanti al personale docente, senza curarsi di nascondersi. Sarebbe questa, secondo il Gip, una delle motivazioni che indicano “l’assenza di dolo” nei comportamenti dell’insegnante.
Ha destato ovviamente stupore e malcontento l’ordinanza con la quale il Gip non ha confermato la custodia cautelare dell’insegnante. Il Comune di Bologna, che ha sospeso dall’incarico la maestra finché non saranno accertati i fatti, ha commentato l’accaduto dicendo che “i presunti maltrattamenti verso i bambini sono da condannare sempre, senza se e senza ma“.
Il comune, però, si è detto anche fiducioso nel lavoro degli inquirenti e ha rassicurato la scuola in questione e le famiglie dei bambini di essersi impegnato per consentire una prosecuzione serena dell’anno scolastico.
Il Gip Letizio Magliaro ha rigettato la richiesta della Procura della custodia cautelare perché, si legge nelle motivazioni dell’ordinanza, si tratterebbe di una condotta “censurabile sotto il profilo educativo“, ma trattandosi di un tema che riguarda le “capacità pedagogiche e professionali” dell’insegnante in questione, le misure andrebbero prese dall’autorità scolastica. Inoltre, ha precisato il giudice bolognese, che non si tratta di “una condotta tipica del reato di maltrattamenti“, che “implica un comportamento che si protrae nel tempo e si manifesta con una pluralità di episodi”, mentre “l’indagata ha sferrato soltanto tre schiaffi punitivi” nei quindici giorni oggetto dell’indagine dei carabinieri.
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Una posizione molto particolare, che potrebbe creare un precedente gravissimo per quanto riguarda i maltrattamenti da parte degli insegnanti di cui purtroppo si sente spesso parlare sulle cronache e che riguardano soprattutto i più piccoli e indifesi.
Se è vero, infatti, che a volte la realtà dei fatti che viene fuori da un processo è diversa da come si presentava all’inizio, bisogna precisare che in questo caso i fatti sono stati documentati dalle telecamere installate dalle forze dell’ordine, che hanno altresì ritenuto opportuno l’arresto di una persona ritenuta inadatta al suo ruolo educativo.
Nel frattempo la maestra non potrà esercitare più la professione finché non finirà il processo. Il Gip ha ritenuto comunque valido l’arresto fatto dai carabinieri, ma ha di fatto delegato la decisione circa la sospensione della maestra al Comune e alla scuola.
Vedremo come si evolverà questa vicenda e cosa verrà fuori dalle indagini e dal processo.
Voi unimamme cosa ne pensate di quanto accaduto a Bologna e dell’ordinanza del Gip?
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