Covid, aumentano i contagi tra i bambini italiani. I dati aggiornati per regione.
Nell’epidemia di Covid-19 in corso in Italia se la curva dei contagi rimane sostanzialmente stabile, sono le infezioni nei bambini che cominciano a preoccupare. In alcune Regioni italiane, infatti, si sta registrando un aumento dei contagi tra i più piccoli.
I dati aggiornati sui contagi per fasce di età sono stati pubblicati nel report aggiornato dell’Associazione italiana di epidemiologia (Aie) e riguardano 11 Regioni italiane. Ecco dove si sono verificati i casi più numerosi tra i bambini. Cosa bisogna sapere.
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I contagi di Covid-19 in Italia sono in calo in tutte le fasce di età tranne nei bambini sotto ai 10 anni. Per loro si registra una tendenza all’aumento. È quanto rileva nell’ultimo report il monitoraggio dell’Associazione italiana di epidemiologia (Aie), riferito all’ultima settimana di gennaio, dal 25 al 31 gennaio.
I dati mostrano un aumento dei contagi Covid-19 nelle fasce di età da 0 a 5 anni e da 6 a 10 anni. Un aumento che nella settimana precedente, dal 18 al 24 gennaio, era stato registrato solo in Umbria, regione dove i contagi sono in aumento e dove sono stati trovati diversi casi di varianti brasiliana e inglese. Nella regione è stata istituita da lunedì 8 febbraio una zona rossa locale che coinvolge tutta la provincia di Perugia e sei Comuni di quella di Terni. La zona rossa resterà in vigore fino al 21 febbraio.
L’aumento dei casi di infezione tra i bambini sembra dipendere proprio dalle nuove varianti più contagiose del virus. In particolare, la variante inglese sarebbe particolarmente contagiosa tra i più piccoli. Un fenomeno simile si era già verificato nel Regno Unito e anche in Israele, legato alla diffusione delle nuove varianti.
Sebbene i bambini contagiati siano per lo più asintomatici o con pochi sintomi, l’alta contagiosità aumenta la diffusione del virus, con il rischio che l’infezione si estenda anche a soggetti più fragili e a rischio. I bambini contagiati fuori casa trasmettono il virus in famiglia. Oppure lo portano a scuola dopo essersi contagiati in casa.
Se nella penultima settimana di gennaio, l’aumento dei casi di Covid-19 tra i bambini riguardava solo l’Umbria, nell’ultima i contagi tra i bambini sono cresciuti anche in altre Regioni, soprattutto nell’Italia centrale. In questa parte d’Italia sono stati osservati più casi con varianti del virus.
Il monitoraggio dell’Associazione italiana di epidemiologia (Aie) sull’andamento dell’incidenza di Covd-19 per classi di età è condotto nelle Regioni
I dati raccolti sono consolidati fino al 24gennaio, mentre sono provvisori i dati della settimana dal 25 al 31gennaio 2021.
Nel report dell’Aie si legge che “sulla base dei dati consolidati (fino al 24gennaio) si conferma nell’ultima settimana la tendenza di aumento dell’incidenza nei bambini 0-5 e 6-10 anni, particolarmente evidente in alcune regioni e in modo difforme dall’andamento in tutte le altre fasce di età, inclusa la fascia delle persone con età maggiore di 84 anni, che registrano tassi di incidenza in calo“.
Gli autori del monitoraggio sottolineano: L’andamento dell’incidenza tra i bambini merita a livello delle singole regioni approfondimenti su focolai specifici, l’eventuale effetto di nuove attività di screening, la caratterizzazione dei ceppi virali circolanti, per identificare eventuali varianti”.
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In tutte le Regioni, abbiamo visto, aumenta, seppure in differente misura, l’incidenza dei contagi da Covid-19 nelle fasce di età 0-5 anni e 6-10 anni. È in Umbria, tuttavia, che si registra una vera e propria impennata di casi tra i bambini.
“Da circa 3 settimane – si legge nel rapporto Aie – la situazione della regione Umbria si presenta in controtendenza rispetto al livello nazionale, ma con la particolarità dell’aumento di incidenza per tutte le classi di età e, nell’ultima settimana, in particolar modo nelle classi 6 -10 e 11 -13 anni“. Una situazione caratterizzata da cluster ospedalieri e che sta colpendo tutta la provincia di Perugia. Qui infatti il 94% delle scuole è in quarantena.
Per monitorare l’epidemia “sono stati sequenziati 42 tamponi“, mentre nei contagi relativi al “cluster dell’Ospedale di Perugia è stata riscontrata, in 13 casi, la variante ‘brasiliana‘“. Invece, “sul territorio dei distretti del lago Trasimeno, del Perugino e in parte dell’Assisano è stata identificata la variante inglese“. Si legge nel report dell’Aie.
L’aumento dei casi di Coronavirus tra bambini, nelle ultime due settimane di gennaio, riguarda in particolare Lombardia ed Emilia Romagna ma è più marcato soprattutto, oltre che in Umbria, nelle Marche, in Toscana, in Campania, in Puglia e nel Lazio per la fascia di età 6-10 anni. Incrementi minori si registrano nelle altre Regioni, esclusa la Sicilia, dove si registra una flessione.
Un aumento notevole di casi tra i bambini è stato registrato nelle Marche, dove si sono verificati diversi focolai nelle scuole con la variante inglese del virus. L’aumento dell’incidenza dei contagi potrebbe riportare la Regione in zona arancione. Tutto dipenderà dal monitoraggio settimanale dei contagi a livello nazionale.
Il rapporto aggiornato dell’Associazione italiana di epidemiologia: www.epidemiologia.it/wp-content/uploads/2021/02/undicesimo-aggiornamento.pdf
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