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Assegno di mantenimento all’ex moglie che non lavora: la decisione

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valeria bellagamba

Assegno di mantenimento all’ex coniuge che non lavora: la decisione della Cassazione. La notizia.

Cosa succede all’ex coniuge che non lavora e non cerca nemmeno lavoro? Può continuare a percepire l’assegno di mantenimento?

Poco più di due settimane fa avevamo segnalato una decisione della Corte di Cassazione che ha dato ragione a una donna sopra i 50 anni di età che non lavorava e non cercava nemmeno lavoro e percepiva l’assegno di divorzio dall’ex marito. Quest’ultimo aveva fatto ricorso per la revoca dell’assegno, sostenendo che la moglie avrebbe potuto mantenersi da sola, cercando un lavoro. La donna, tuttavia, non aveva mai lavorato e, senza esperienza, a 53 anni di età sarebbe stato praticamente impossibile per lei trovare lavoro. La Cassazione le aveva pertanto riconosciuto il diritto di continuare a percepire l’assegno di mantenimento. Assegno il cui importo, peraltro, era stato ridotto nel processo di appello.

Ora, però, in un altro caso di ex moglie che non lavora e non si impegna a cercare lavoro, la Cassazione ha dato torto alla donna e ragione all’ex marito. Ecco cosa ha deciso la Corte.

Assegno di mantenimento all’ex moglie che non lavora: la decisione della Cassazione

Nel caso in una ex moglie non lavori né cerchi lavoro, nonostante sia ancora in età attiva e in buona salute, l’ex marito può smettere di versarle l’assegno di mantenimento, stabilito dopo il divorzio. Lo ha deciso di recente la Corte di Cassazione, con una decisione opposta rispetto al caso della donna di 53 anni che non lavora di cui abbiamo detto sopra.

In questo caso, infatti, si tratta di una donna di 46 anni, che in passato aveva già lavorato. Dunque una donna non in età troppo avanzata, con esperienze lavorative pregresse e in buone condizioni di salute che secondo i giudici potrebbe trovare lavoro. Pertanto, la Corte ha accolto il ricorso dell’ex marito.

I giudici della Cassazione hanno ritenuto che l’ex moglie divorziata che rifiuta di cercare lavoro, mostrando un “atteggiamento particolarmente rinunciatario“, nonostante sia ancora giovane e in buona salute, non ha più diritto di percepire l’assegno di mantenimento dall’ex marito.

Per continuare a ricevere l’assegno, infatti, l’ex moglie deve dimostrare di essersi almeno impegnata nel cercare un lavoro. Se, invece, la donna rinuncia a diventare economicamente indipendente, allora l’ex marito può rifiutarsi di versarle l’assegno mensile.

Nel caso in questione, l’ex marito dopo aver versato alla ex moglie l’assegno di mantenimento per anni aveva deciso di smettere. La corte di Appello gli aveva dato ragione, affermando che il mantenimento della ex moglie in questo caso non era più giustificato.


LEGGI ANCHE: CAMBIAMENTI PER L’ASSEGNO POST DIVORZIO: SARÀ A TEMPO E NON PIÙ PER SEMPRE


La ex moglie si è opposta a questa decisione e ha deciso di fare ricorso in Cassazione, sostenendo che la decisione dei giudici di appello non aveva tenuto conto del tenore di vita durante il matrimonio.

La donna ha anche affermato che non aver lavorato per più di vent’anni l’aveva messa fuori mercato. Ha sostenuto che avrebbe incontrato molte difficoltà nella ricerca di una qualsiasi occupazione. Quindi ritenerla solo “astrattamente idonea a svolgere attività lavorativa“, come aveva deciso la Corte di Appello, senza esempi concreti, non sarebbe stato sufficiente per rendersi economicamente indipendente.

I giudici della Corte di Cassazione, però, le hanno dato torto. Come riporta Repubblica nell’ordinanza numero 2653/2021 i giudici hanno stabilito che il tenore di vita non contava in questo caso, perché la donna non viveva nel lusso. Soprattutto hanno sottolineato che l’età di 46 anni non è troppo avanzata per trovare lavoro, tenuto conto anche delle buone condizioni di salute e dell’assenza di impedimenti alla ricerca di un impiego.

La donna in passato aveva lavorato come addetta alle pulizie e secondo i giudici di Cassazione sarebbe potuta tornare a fare quel lavoro.

Non solo, i giudici hanno deciso di annullare l’assegno di mantenimento anche sulla base del fatto che la donna aveva da tempo una relazione stabile. Una circostanza che lei stessa ha ammesso, pur cercando di sminuirla e definirla una semplice “relazione amicale”.

Un fatto, quest’ultimo, che si ricollega a un’altra decisione della Cassazione dello scorso autunno, quando la Corte aveva stabilito che l’assegno di mantenimento non è più dovuto all’ex coniuge se ha una relazione stabile e duratura con un’altra persona. Anche in quel caso si trattava di una donna, che aveva un nuovo compagno stabile pur non essendo convivente.


LEGGI ANCHE: SEPARAZIONE PER TRADIMENTO: LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE CAMBIA TUTTO


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Che ne pensate di questa decisione della Cassazione unimamme?

valeria bellagamba

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