Long Covid, donne e bambini i più colpiti: i sintomi. Il rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità.
Un fenomeno sempre più diffuso, e di cui vi abbiamo già parlato, è quello del Long Covid. Si riferisce ai sintomi debilitanti del Covid che durano a lungo, anche mesi dopo la guarigione e a prescindere dalla gravità della malattia. Spesso colpisce quei pazienti che avevano sviluppato pochi sintomi o addirittura erano stati asintomatici, ma che patiscono le conseguenze delle malattia sul lungo termine, dopo essersi negativizzati al virus.
I sintomi debilitanti post Covid possono durare anche per mesi e possono impedire il ritorno a una vita normale, come è stato il caso di una infettivologa inglese di cui vi avevamo riportato la testimonianza. Tra i sintomi principali ci sono la stanchezza cronica, il mal di testa, i dolori al petto e le difficoltà respiratorie.
Ora, un report dell’Istituto Superiore di Sanità, che raccoglie i principali studi sul Long Covid, ha individuato le categorie più colpite da questa sindrome e i sintomi specifici. Cosa bisogna sapere.
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Non esiste ancora una definizione esatta di “Long Covid“, tuttavia questa condizione viene individuata in quei pazienti che soffrono dei sintomi debilitanti del Covid-19 per almeno più di due mesi dall’infezione iniziale, dopo aver avuto la malattia in forma da severa a moderata o lieve. Come spiega l’Istituto Superiore di Sanità.
I sintomi persistono nel paziente anche dopo la fase acuta della malattia e il periodo della convalescenza. Negli adulti, le donne sono le più colpite rispetto agli uomini. Almeno fino al 60 anni di età, quando il livello di rischio diventa simile tra i due generi.
Gli altri fattori di rischio del Long Covid sono l’età avanzata e un indice di massa corporea elevato. Dunque anzianità e sovrappeso o obesità.
I sintomi di Long Covid più comuni nell’adulto, individuati dall’Istituto Superiore di Sanità sono:
La sindrome Long Covid, spiegano gli esperti dell’ISS, somiglia alle sindromi post-infettive conseguenze dei focolai di chikungunya ed Ebola.
Tra le cause del Long Covid, gli studiosi ipotizzano il danno d’organo causato da una eccessiva risposta infiammatoria attivata dl virus oppure una reazione autoimmune attivata dal virus stesso. L’ipotesi di reazione autoimmune potrebbe spiegare la più elevata incidenza di Long Covid nelle donne. Perché la risposta autoimmune è più forte nelle donne, sia per fattori genetici che ormonali. Infatti, mentre il Covid acuto è più grave negli uomini, le reazioni autoimmuni sono più frequenti nelle donne.
Ulteriori studi potranno individuare trattamenti specifici e personalizzati in base al sesso dei pazienti colpiti dal Long Covid.
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Casi di Long Covid sono stati riscontrati anche nei bambini. La manifestazione di questa condizione in età pediatrica è stata dimostrata dallo studio di un gruppo di ricerca del Dipartimento della Salute della Donna e del Bambino e di Sanità Pubblica della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS di Roma. In una coorte di 129 bambini con diagnosi di Covid-19, i ricercatori hanno scoperto che il 27,1% di loro aveva almeno un sintomo a distanza di oltre 120 giorni dalla prima diagnosi, e aveva tre o più sintomi in nel 20,6% dei casi.
I sintomi di Long Covdi più comuni nel bambino sono:
Questi sintomi si sono manifestati anche nei bambini che non avevano avuto bisogno del ricovero durante la fase acuta della malattia e in alcuni casi anche con infezione iniziale da Sars-CoV-2 asintomatica.
Continuano gli studi sui bambini, su casistiche più numerose, per verificare se anche in età pediatrica sia presente una differenza nella persistenza dei sintomi tra i due sessi, come negli adulti.
Ulteriori informazioni sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità.
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