Una mamma scrive una lettera in cui si lamenta di suo marito, perché in casa non fa il padre con la scusa di lavorare. La risposta di un papà valida per tutti.
Unimamme, accade ancora troppo spesso che l’educazione dei figli e la suddivisione del carico fisico e mentale che comporta avere una famiglia, gestire una casa, le incombenze della quotidianità ricadano sulle spalle di una donna.
Il caso di cui vi parliamo oggi riguarda qualcosa di simile.
Una mamma ha scritto una lettera ad una rubrica di una rivista, Care and Feeding, su Slate, per un consiglio.
“Sono una mamma casalinga di due gemelli di 4 anni, mio marito è un direttore per una grande azienda.
Guadagna davvero tanti soldi, e il lavoro ci consente di vivere in una grande casa in un quartiere molto carino, avere due belle auto di lusso, e l’anno prossimo potremo mandare i bimbi in una scuola di elite.
Il problema è che non alza un dito a casa con i bambini. Non gli fa il bagnetto, non gli dà mai da mangiare, non gli racconta nessuna storia della buonanotte, non gioca mai con loro sul retro della casa, niente di niente.
Ogni volta che ne discuto con lui, lui si arrabbia, e mi dice sempre le stesse cose: “tutto ciò che tu e i bambini avete è merito mio. Dovresti essere grata.
Prendersi cura dei bambini non è un lavoro duro quanto il mio”.
Capisco che lui al lavoro sia sotto pressione, ma questo non lo esime dall’essere un padre. Come posso convincerlo?”.
A firmarsi è una mamma sopraffatta.
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Doyin Richards, papà, scrittore per bambini, che gestisce questa rubrica, le ha risposto fornendo utili suggerimenti a tutte le mamme.
La premessa che fa questo scrittore è che questo papà è sicuramente un cattivo esempio per i suoi figli: “quando lui sarà 6 metri sotto terra dubito che i vostri figli lo ricorderanno affettuosamente dicendo: “nostro papà aveva il più bel Mercedes SUV. Ha sempre guidato con stile“.
Lo scrittore prosegue sottolinenando che i figli ricorderanno il tempo trascorso con il padre divertendosi, specificando che “sono attività che non costano un centesimo e sono senza prezzo” così come ha fatto suo padre con lui: “sono grato per il fatto che lui abbia creato quei ricordi per me“.
E sottolinea che questa donna dovrebbe ricordare al marito che “essere genitore è più che pagare le bollette, non mi importa quando sia stressante il suo lavoro, può sempre trovare del tempo da dedicare ai figli”, citando anche l’ex presidente Barack Obama che ha ammesso “essere padre è uno dei lavori più importanti che un uomo può avere”.
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Purtroppo ancora molti uomini pensano che allevare i figli non sia un “lavoro” importante come il loro e spesso preferiscono essere “un bancomat ambulante” piuttosto che un papà presente.
Il consiglio, alla fine, è quello di lasciare che il marito che si occupi da solo dei piccoli per un fine settimana, e se ciò non dovesse bastare, di andare in terapia insieme. E non solo per la sanità mentale della mamma, ma soprattutto per lo sviluppo dei bambini.
Unimamme, voi cosa ne pensate dei problemi sollevati da questa mamma e della risposta di questo papà? Vi ritrovate?
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