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Primo caso in Italia: bambino di 4 anni rischiava la morte improvvisa salvo grazie ai medici

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sabrina faber

Nuovo primato per il Regina Margherita di Torino dove un’equipe composta da diverse eccellenze mediche ha portato a termine il primo intervento su un bambino di 4 anni gravemente malato che rischiava la morte improvvisa.

L’intervento portato a termine dai medici dell’Ospedale Infantile del Regina Margherita ha permesso di risolvere un grave problema di salute di cui era affetto un bambino di 4 anni dalla nascita. Il piccolo, infatti, era affetto da una grave malattia congenita che lo avrebbe portato, a lungo andare, al rischio di morte improvvisa.

Bambino gravemente malato a causa di una sindrome congenita

La malattia di cui era affetto il bambino di 4 anni è la Sindrome del QT Lungo. Si tratta di una “denervazione cardiaca simpatica“, così come hanno spiegato gli esperti del Regina Margherita. Questa malattia, tra l’altro, lo avrebbe esposto al rischio di aritmie cardiache anche gravi e, di conseguenza, a possibile arresto cardiaco. La sindrome del QT Lungo, infatti, può causare la morte improvvisa, meglio conosciuta come la “morte in culla”. Si tratta di una malattia ereditaria rara che colpisce 1 persona su 2500.

Sostanzialmente, durante l’intervento, i medici hanno dovuto rimuovere un tratto della “catena simpatica toracica” per prevenire l’insorgere di aritmie ventricolari. L’intervento è stato reso necessario dato che questo tipo di patologie presentano un pericolo tutt’altro che eventuale di morte improvvisa. Nel nostro Paese, peraltro, si tratta del primo intervento effettuato su un paziente così giovane.

A tal proposito, il professor De Ferrari ha fatto sapere di essere molto soddisfatto di questo risultato conseguito dall’equipe medica. Attualmente, infatti, la Città della Salute di Torino è l’unico, nel nostro Paese, ad avere medici in grado di portare a termine un intervento del genere.


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L’intervento con “tecnica mini invasiva toracoscopica” su un bambino di 4 anni gravemente malato

L’equipe di medici ha utilizzato una speciale tecnica, cosiddetta mini-invasiva toracoscopica. Nello specifico, si tratta di una tecnica con la quale è possibile limitare i rischi durante l’intervento conseguenti alle incisioni. Con questo metodo, infatti, si sono rese necessarie  solo tre piccole tagli, più piccoli di un centimetro.

Il bimbo era ricoverato nel reparto di Cardiologia pediatrica, diretto dalla dott.ssa Gabriella Agnoletti. In particolare, sono stati il dott.r Fulvio Gabbarini, responsabile del reparto di Aritmologia pediatrica e la dottoressa Veronica Dusi, della Cardiologia delle Molinette, a gestire la fase preliminare. E’ stato necessario, infatti, monitorare il bambino nei giorni prima dell’intervento in virtù di una diminuzione dei farmaci assunti normalmente dal piccolo.

L’equipe medica che ha realizzato l’intervento

All’intervento hanno partecipato eccellenze mediche con navigata esperienza nel campo delle aritmie, e anestesisti ed esperti rianimatori operativi tra l’Ospedale Le Molinette e il Regina Margherita.

La dottoressa Valeria Mossetti si è occupata della parte anestesiologica, il dottor Sergio Grassitelli  di quella cardiologica, mentre il dottor Fabrizio Gennari, il dottor Francesco Guerrera ed il dottor Paolo Lausi, si sono occupati della parte chirurgica. Il ruolo di esperto dell’intera procedura, è stato ricoperto, invece, dal dottor Luigi Pugliese di Pavia.

In seguito all’intervento, ovviamente, il bambino è stato tenuto sotto osservazione nel reparto di Cardio-rianimazione pediatrica e, successivamente, è stato di nuovo trasferito in Aritmologia pediatrica, sempre sotto il monitoraggio fino al giorno delle dimissioni.

Attualmente, il piccolo è già tornato a casa, in un perfetto stato di salute.


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Per il Direttore generale, Giovanni La Valle, questo è l’ennesimo caso che dimostra l’enorme capacità dei medici che lavorano alla Città della Salute. Grazie a queste eccellenze mediche, tra l’altro, anche i bambini affetti da importanti aritmie di natura congenita possono trovare aiuto e riuscire a migliorare e, in certi casi, risolvere, dei gravi problemi di salute che minano la loro qualità della vita.

Unimamme eravate già a conoscenza di questa bella notizia?

sabrina faber

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