La giornata nazionale del gatto si celebra il 17 Febbraio. Oltre i noti vantaggi di avere in casa un gatto, ecco quali sono i costi per una famiglia.
La Giornata nazionale del gatto è stata indetta nel 2002, mentre in molti paesi si celebra l’8 agosto.
La scelta è ricaduta su questa data perchè, Febbraio, è il mese dell’Acquario, segno di libertà. Da sempre, infatti, i gatti nell’immaginario comune sono considerati simbolo di libertà. Il giorno 17, invece, è stato scelto per sfatare uno dei tanti miti che circonda la figura del gatto. Basti pensare a quello secondo cui il gatto nero porti sfortuna.
Le famiglie italiane amano i gatti
Di recente, un’indagine del Censis, ha rilevato che sono 7.500.000 i gatti che vivono nelle famiglie italiane, contro i 7.000.000 dei cani. Nel mondo, si stima che i gatti domestici siano quasi 300 milioni.
Diversi studi dimostrano che la convivenza con un gatto porta diversi benefici per la salute, con una riduzione dello stress e un miglioramento della salute mentale per chi ha problemi di natura psichiatrica.
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Il team di ricercatori dello Stroke Center dell’Università del Minnesota ha dimostrato, peraltro, che coloro che possiedono un gatto presentano valori di pressione migliori rispetto a chi non li possiede, con un rischio più basso di ammalarsi di malattie cardiovascolari.
I costi di un gatto per la famiglia
Oltre ai vantaggi, quali sono i costi di un gatto? Iniziamo col dire che gatti e cani non sono uguali, oltre ad essere molto diversi caratterialmente, infatti, anche il loro mantenimento richiede costi diversi.
Stando ai dati pubblicati da Adoc, Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori, i proprietari di gatti spendo un terzo all’anno in più rispetto ai possessori di cani.
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Tra le spese per il proprio gatto rientrano:
- il cibo,
- le medicine
- e i giochi.
In riferimento all’alimentazione, il cibo può costare tra i 120 i 480 euro. Ovviamente, si tratta di un dato che può variare in base alle esigenze del proprio felino.
I costi più elevati riguardano, invece, i vari vaccini e le sverminazioni. In questo caso, infatti, ci si aggira tra i 200 e i 350 euro; mentre per la sterilizzazione o la castrazione i costi si aggirano tra i 180 e i 300 euro.
Nelle spese di mantenimento di un gatto devono essere anche calcolate le analisi cliniche da ripetere annualmente. Il costo si aggira sui 15 euro per quanto riguarda l’esame delle feci, mentre va dai 25 ai 35 euro per i test diagnostici molto importanti, relativi alla leucemia virale felina come anche all’immunodeficienza.
Nel calcolo delle spese per un gatto, vanno inserite anche le spese impreviste. Può capitare, infatti, che il gatto incorra in incidenti domestici o a malattie gravi. In questo caso, in base al problema si può partire da un minimo di 90 fino anche ai 1.000 euro.
Dai dati, peraltro, emerge che gli italiani non badano a spese quando si tratta dei loro amati felini. A conferma di ciò, per il tiragraffi, cuccia e giochi connessi, soltanto nel primo anno di permanenza in casa, si stima che le famiglie italiane spendano tra i 100 ai 250 euro.
Unimamme sapevate che oggi si celebra la Giornata nazionale del gatto e perché si celebra proprio oggi?