Sparatoria a scuola su Youtube: ragazzino denunciato dall’FBI. Ecco cosa è successo.
Lasciare commenti ai post sui social o ai video su YouTube, alle foto su Instagram o altri contenuti su altre piattaforme può essere pericoloso. Si rischia una denuncia penale. Bisogna fare molta attenzione a quello che si scrive perché, anche se presi dall’emotività o da una accesa discussione sui social, si rischia di scrivere un commento diffamatorio, ingiurioso o con minacce. Contare fino a dieci prima di lasciare andare le mani libere sulla tastiera del computer o del telefono.
Un consiglio che vale non solo per gli adulti ma anche per i ragazzi minorenni. Altrimenti potrebbe accadere quello che è successo a un ragazzino di soli 14 anni che si è visto arrivare la polizia a casa per un commento su YouTube. Ecco cosa è successo.
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Vedersi arrivare a casa la Polizia Postale a seguito di una denuncia online dell’FBI americana sembra una scena da film, con gli agenti a caccia di un consumato hacker. Quando però si scopre che la persona ricercata era in realtà un 14enne della provincia di Arezzo, nel cuore di una normalmente tranquilla Italia Centrale, allora le cose cambiano.
Pubblicare sui social messaggi contenenti minacce, soprattutto se riferiti ad attentati o a stragi, è un reato. Chi lo fa non rischia una semplice sospensione dai social, ma può vedersi arrivare la polizia a casa.
È quello che è successo appunto a un ragazzino di 14 anni che sul social YouTube ha pubblicato un post pensate e minaccioso a commento di un video su una sparatoria in una scuola negli Stati Uniti. Il ragazzino aveva espresso il desiderio di fare la stessa cosa nella sua scuola. Il commento è stato intercettato dall’FBI statunitense che ha preso molto sul serio la presunta minaccia.
Gli investigatori monitorano continuamente il web o ricevono segnalazioni dagli stessi social. Sappiamo infatti che spesso i terroristi o gli squilibrati hanno anticipato le loro intenzioni criminali sulla rete. Pertanto l’attenzione al riguardo è molto cresciuta negli ultimi anni, da parte di tutte le polizie del mondo.
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L’FBI dopo aver scoperto il commento minaccioso del 14enne aretino e individuato che proveniva dall’Italia, hanno fatto immediatamente la segnalazione alla Polizia Postale italiana. Gli agenti della corpo di polizia federale statunitense hanno pensato che la minaccia poteva essere reale e concreta e che il giovane avrebbe potuto replicare la sparatoria in Italia.
I poliziotti italiani hanno scoperto la provenienza del commento in pochissimo tempo, meno di due ore. Come scrive il Corriere Fiorentino nel riportare la notizia. Si sono messi sulle tracce dell’autore, molto probabilmente nemmeno immaginando che si trattasse di un ragazzo così giovane. Hanno scoperto dove abitava e insieme ai vigili urbani si sono recati alla sua abitazione.
Giunti alla casa del 14enne, i poliziotti hanno effettuato una perquisizione alla ricerca di armi. Inoltre, gli agenti hanno indagato per scoprire chi avesse pubblicato il commento minaccioso sui social. Perché il 14enne ha un fratello più grande di 17 anni. Esclusa la responsabilità di quest’ultimo, è stato accertato che l’autore del commento era il ragazzino di 14 anni. Gli agenti non hanno trovato armi in casa.
La vicenda, però, non si è conclusa con l’ispezione a casa. Il ragazzino è stato segnalato dagli agenti alla Procura dei Minori di Arezzo che lo ha indagato.
La famiglia del minore è rimasta sconvolta da quanto accaduto. Anche lo stesso 14enne non si sarebbe reso conto della gravità delle sue parole e della minaccia nel suo commento su YouTube.
Un caso che fa riflettere.
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