Una bella iniziativa per aiutare gli studenti meno fortunati ad accedere ad internet pur andando in scuole, che per motivi logistici, sono difficilmente raggiungibili. Ma se la missione è quella di permettere a tutti di accedere alle informazioni, i limiti si superano.
In questo periodi di pandemia legato all’emergenza sanitaria che ha interessato non solo il nostro paese, ma tutto il mondo, abbiamo condiviso tante storie di solidarietà verso i più sfortunati, anche da un punto di vista economico, che forse hanno risentito più di tutti di questa emergenza.
I bambini e ragazzi stanno affrontando le varie difficoltà molto meglio di alcuni adulti e anche se sono impegnati con la ormai famosa Dad non si scoraggiano. La Dad o didattica a distanza non è sempre facile, abbiamo parlato degli studenti che non hanno internet o un pc per potersi connettere e dei vari incentivi del Governo o dei vari aiuti di solidarietà.
La storia che vi raccontiamo è di come alcuni studenti hanno avuto la possibilità di studiare e dell’escamotage che hanno trovato per avere il materiale didattico.
Internet nelle scuole grazie ad un’asino: l’iniziativa della Internet Society
Questa storia arriva da lontano, in un paese dell’Asia Centrale, dove le scuole sono dislocate in luoghi sperduti con difficoltà di accesso con i mezzi di trasporto, con scarsa elettricità e pochissima connessione ad internet. Per questi studenti è difficile accedere alle informazioni online, ma una società di servizi tecnologici, la Internet Society, si è occupata di portare internet dove non c’era, anche tra le montagne.
La Internet Society è un’organizzazione globale senza scopo di lucro che consente alle persone di avere Internet perché credono che tutti dovrebbero beneficiare di un accesso a un Internet aperto e affidabile, fondata nel 1992.
Siamo in Kirghizistan e la Internet Society ha portato la Ilim Box, una scatola nella quale sono stati stivati ben 500 libri, 250 video, 4 milioni di voci di Wikipedia in lingua kirghiza, russa e inglese. Un’idea nata per aiutare le scuole che si trovano soprattutto nelle montagne e nelle zone rurali dove cellulari sono poco diffusi e l’elettricità molto spesso va a singhiozzo.
Per spezzare l’isolamento, il box è stato portato a dorso di un asino accompagnato da tre tecnici della società. Assieme alla scatola anche dei pannelli solari per aiutare le scuole dove l’elettricità è poco o quasi inesistente.
L’apparecchio è costato 150 dollari che provenivano da delle donazioni ed è stato consegnato a 120 scuole, come ha raccontato uno degli organizzatori. Inoltre, sono partite delle collette per recuperare smartphone da rigenerare e da donare ai ragazzi.
Una bellissima iniziativa tra le tante portate avanti da questa organizzazione.
E voi unimamme, che ne pensate? Vi piace la loro missione?