Matrimoni, divorzi e Covid: gli effetti della pandemia nel rapporto Istat. Cosa bisogna sapere.
Quali effetti ha provocato la pandemia di Covid-19 sui matrimoni in Italia? Non un aumento, come potrete immaginare, unimamme. Il rischio di contagio, il lockdown e tutte le restrizioni a funzioni religiose e ricevimenti non possono aver agevolato le cerimonie nuziali.
Per tutte queste difficoltà c’è chi ha deciso di rimandare il proprio matrimonio a tempi migliori, in altri casi c’è chi ci ha proprio rinunciato. Nel 2020, tuttavia, non sono solo i matrimoni ad essere diminuiti anche un altro fenomeno legato alla coppia, sorprendentemente, è venuto meno. Scopriamo di cosa si tratta e i numeri pubblicati dall’Istat.
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Nessuna sorpresa dal calo dei matrimoni nel 2020. La pandemia di Covid con tutte le sue conseguenze, dalla chiusura dei luoghi pubblici alle forti limitazioni delle riunioni di persone, hanno inevitabilmente fatto saltare molti programmi di nozze. Nei mesi primaverili del lockdown le chiese sono state chiuse e le funzioni religiose sospese, così come i matrimoni civili. I ristoranti sono stati chiusi, insieme a tutti i servizi collaterali all’allestimento di una cerimonia, dai fiori alle fotografie.
Nei mesi seguenti, quando le attività hanno gradualmente riaperto, sposarsi con pochi invitati, cerimonie contingentate e festeggiamenti ridotti ha fatto passare la voglia di sposarsi a non poche coppie, che hanno preferito rimandare tutto all’anno seguente. Sempre che anche quest’anno non arrivino ulteriori chiusure o restrizioni, a causa delle nuove varianti del Coronavirus.
Solo coloro che non potevano o non volevano rinviare le nozze hanno deciso di sposarsi lo stesso, rinunciando ai classici grandi matrimoni e scegliendo cerimonie più intime e riservate. Per molti, a dire il vero, è andata meglio così.
Non sorprende dunque che dai dati Istat risulti nei primi mesi del 2020 un vero e proprio crollo dei matrimoni. Si tratta di dati ancora provvisori ma significativi, contenuti nell’ultimo rapporto “Matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi“, pubblicato il 18 febbraio e riferito all’anno 2019, con un confronto con gli anni precedenti.
Nella parte finale del rapporto, tuttavia, sono anticipati alcuni dati relativi al 2020. L’analisi è riferita al primo semestre 2020 e misura l’impatto della pandemia da Covid-19 su matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi, che registrano tutti un crollo.
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Nel primo trimestre 2020, che ha scontato gli effetti della pandemia solo limitatamente al mese di marzo, spiega l’Istat, la diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2019 risulta comunque già evidente. Il calo è:
Il vero crollo, invece, si registra nel secondo trimestre 2020 proprio per via delle pesanti restrizioni relative alla celebrazione dei matrimoni religiosi durante il lockdown, così come per quelle finalizzate a ridurre gli eventi di stato civile che hanno luogo nei Comuni (matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi ex art. 12). La diminuzione rispetto al secondo trimestre 2019 è di:
Le separazioni e i divorzi giudiziali, invece, diminuiscono rispettivamente di circa il 40% e il 49%. Per separazioni e divorzi presso i Tribunali il calo, seppur consistente, è mitigato dalla possibilità offerta da alcuni Tribunali, nel periodo di emergenza Covid-19, di optare per modalità virtuali con collegamento da remoto o anche con sola trattazione scritta senza una vera e propria udienza. Nonostante differenti iter e modalità resi disponibili dai Tribunali, l’esigenza prioritaria è stata, infatti, quella di trattare necessariamente i procedimenti che hanno riguardato le urgenze delle crisi familiari.
La differenza dei due periodi del 2020 con i rispettivi periodi del 2019 è evidente nella figura sopra. Il dato che sorprende riguarda il calo delle separazioni, nel primo semestre del 2020, mentre secondo le associazioni degli avvocati sono aumentate, per la convivenza forzata durante il lockdown e l’emergere delle infedeltà coniugali.
L’apparente contraddizione rispetto ai dati Istat, tuttavia, è presto spiegata. Nel caso degli avvocati si tratta evidentemente di incarichi conferiti ai legali, nel caso dei dati Istat, peraltro riferiti solo alla prima metà dello scorso anno, si riferisce alle vere e proprie procedure presso i tribunali o i Comuni, che evidentemente sono state rallentate dal lockdown e dalla riduzione delle attività negli uffici pubblici. Molto probabilmente l’aumento delle separazioni scoppierà nei dati del 2021, tenendo conto anche questi dati riferiti al 2020 sono ancora provvisori.
Invece, riguardo ai dati su matrimoni, separazioni e divorzi avvenuti nel 2019, l’Istat riporta che sono stati celebrati in Italia 184.088 matrimoni, 11.690 in meno rispetto all’anno precedente (-6,0%). Il calo riguarda soprattutto i primi matrimoni.
Comunque, diminuiscono anche le seconde nozze o successive (-2,5%) ma aumenta la loro incidenza sul totale: ogni 5 celebrazioni almeno uno sposo è alle seconde nozze.
Si registra anche un leggero calo dei divorzi, che nel 2019 sono stati 85.349, -13,9% rispetto al 2016, anno di massimo relativo, dopo il boom dovuto agli effetti delle norme introdotte nel 2014 e nel 2015 che hanno semplificato e velocizzato le procedure. Mentre le separazioni sono stabili a 97.474.
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