Covid, prorogato il divieto di spostamento tra Regioni: la decisione del nuovo governo.
Come era prevedibile, anche il nuovo governo a guida Mario Draghi ha deciso di prorogare il divieto di spostamento tra le Regioni italiane, anche quelle in zona gialla.
La diffusione delle nuove e più contagiose varianti del Coronavirus, con un importante aumento dei casi i alcune zone del Paese, raccomandano prudenza e di mantenere più possibile quelle restrizioni che possano almeno rallentare le infezioni. Nel frattempo, il governo vuole accelerare la campagna delle vaccinazioni contro il Covid.
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Nuovo governo, stesse limitazioni. Contrariamente a quanto poteva pensare qualcuno, il nuovo Presidente del Consiglio Mario Draghi non rinuncia alla prudenza nei confronti dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19. Nonostante l’obiettivo di accelerare il più possibile le vaccinazioni, per il momento non possiamo ancora permetterci allentamenti delle restrizioni. Soprattutto ora che si impongono le nuove varianti del virus, che stanno colpendo in particolare alcune Regioni, concentrate soprattutto al Centro Italia, dove sono state introdotte zone rosse locali.
Il divieto di spostamento tra Regioni e Province autonome, che il decreto legge di gennaio del governo Conte aveva fissato fino al 15 febbraio, per poi essere prorogato al 25 febbraio come ultimo atto del vecchio governo, è stato prorogato fino al 27 marzo. Ben oltre un mese. Quel giorno sarà il sabato precedente alla Domenica delle Palme. L’aver allungato il divieto di spostamento così avanti nel tempo, anticipa probabilmente l’intenzione del nuovo governo di riaprire per Pasqua. Potremo tornare a circolare liberamente durante la Settimana Santa? Molto dipenderà dalla situazione epidemiologica e dall’avanzamento della campagna vaccinale.
Al divieto di spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse Regioni o Province autonome fanno eccezione gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità o per motivi di salute. In ogni caso è consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
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La novità principale contenuta nel nuovo decreto legge, tuttavia, è il divieto di fare visita a parenti e amici nelle aree incluse nella zona rossa. Al momento in Italia non ci sono Regioni rosse, ma alcune zone rosse locali, provinciali e comunali, istituite all’interno delle singole Regioni dalle giunte locali. Si tratta di quelle aree dove nelle ultime settimana si è verificato un boom di contagi a causa delle nuove varianti del virus, come nelle province di Perugia, Pescara, Chieti e in alcuni Comuni lombardi. Tutti sono stati posti in zona rossa.
Il nuovo divieto introdotto dal governo, quando entrerà in vigore, non consentirà più ai residenti di queste zone di recarsi in abitazioni private, nemmeno in due persone al massimo, come era consentito dai precedenti decreti del governo Conte.
Durante il periodo natalizio, infatti, era stato introdotto in tutta Italia, il limite massimo di due persone adulte, salvo minori di 14 anni e persone con disabilità, per le visite a parenti e amici in abitazioni private, una sola volta al giorno. Un limite che permetteva comunque le visite nonostante la zona rossa in tutta Italia. Questo limite è stato lasciato dal governo Conte anche per il periodo successivo al Natale. Dunque, finora, sono state consentite le visite private solo a un massimo di due adulti alla volta, che potevano portare con sé i figli minori di 14 anni e le persone disabili a loro affidate. Un limite che si applicava a tutta Italia entro l’orario del coprifuoco, dalle 5.00 alle 22.00. Nonostante non sia stato rispettato da tutti.
Ora, le visite in abitazioni private di due adulti sopra i 14 anni di età, con figli minori e disabili, saranno consentite, per una volta al giorno, solo in zona gialla e arancione. Il governo, quindi, introduce una nuova limitazione per contenere i contagi nelle zone ad alto rischio.
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