È stato realizzato un rapporto di ChildFund Alliance, Eurochild, Save The Children, UNICEF e World Vision prendendo in considerazione le opinioni di bambini e giovani in merito al loro futuro, ecco cosa è emerso.
Mediante un sondaggio online, un gruppo di cinque organizzazioni impegnate nell’ambito dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ChildFund Alliance, Eurochild, Save the Children, UNICEF e World Vision, ha realizzato un rapporto sulle opinioni dei bambini e dei giovani.
Alla base di questa iniziativa c’è la volontà di indirizzare la Strategia dell’UE sui diritti dei bambini e l’operato della Child Guarantee, attraverso le richieste e le opinioni dei giovani e dei piccoli.
Ad avviare il sondaggio è stata la Commissione europea, lavorando a stretto contatto con le cinque organizzazioni.
L’attuale emergenza sanitaria ha portato bambini e giovani a uno stress e ad una incertezza più elevata con la conseguenza che 1 bambino su 5 riferisce di di provare ansia e stress per il futuro.
Nel rapporto sono stati coinvolti 10.000 bambini e giovani in una fascia di età che va tra gli 11 e i 17 anni, residenti dentro e fuori dall’Unione Europea.
Oltre a quello appena menzionato, il rapporto ha individuato anche altri risultati importanti.
Circa 1 bambino su 10, ad esempio, ha dichiarato di essere affetto da problemi di natura psicologica, depressione o, ancora, ansia. In particolare, ad essere risultate più a rischio sono state le ragazze rispetto ai ragazzi, mentre i bambini più grandi hanno dichiarato più problemi a differenza di quelli più piccoli.
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Anche se è emerso che, nella maggior parte dei casi, i bambini coinvolti nel sondaggio si sono detti felici a scuola, l’80% dei ragazzi intorno ai 17 anni ha dichiarato di ritenere che la scuola non garantisca loro una preparazione per il futuro.
Nella stragrande maggioranza dei casi, i ragazzi e le ragazze vorrebbero che qualcosa cambiasse nell’ambito scolastico:
Tra i 10 mila bambini e giovani che hanno partecipato al sondaggio, peraltro, quasi tutti erano a conoscenza dei diritti dell’infanzia.
Riguardo al cambiamento climatico e dei suoi effetti sulla comunità, infatti:
La Vicepresidente della Commissione europea, Dubravka Šuica ha dichiarato che questo rapporto rappresenta un passo molto importante verso una partecipazione più attiva dei bambini.
E’ chiaro, infatti, quanto i bambini siano esperti “sulle questioni che li riguardano“, di conseguenza, l’obiettivo deve essere quello di consentire ad ognuno di loro di “percorrere la strada che li porterà a diventare i leader di domani“. E’ per questo, quindi, che secondo la Šuica, i principi come la partecipazione, l’uguaglianza e l’inclusione devono fare da guida alla Strategia dell’Unione Europea e alla Child Guarantee, nel 2021.
“Dobbiamo e vogliamo garantire che tutti i bambini abbiano un uguale inizio di vita e prosperino in questo mondo, liberi dalla paura e dal bisogno”, ha dichiarato la vicepresidente.
Per i rappresentanti di ChildFund Alliance, Eurochild, Save the Children, UNICEF e World Vision si tratta di un “rapporto storico” dal momento che è la prima volta che un numero così ampio di bambini e giovani è chiamato a determinare, in maniera diretta, la politica dell’Unione Europea.
Senza contare, poi, che questo rapporto arriva in un momento determinante. I bambini, infatti, sono chiamati a fronteggiare l’impatto che l’attuale emergenza sanitaria sta avendo dal punto di vista psicologico, di conseguenza, è necessario che le loro opinioni emergano nelle decisioni.
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Dal canto suo, Nicolas Schmit, Commissario europeo per il lavoro e i diritti sociali, ha fatto sapere che con questo rapporto non si vuole soltanto proteggere i bambini “ma anche investire su di loro“. In questa direzione, infatti, si vuole fare in modo che i bambini abbiano il futuro che desiderano e che crescano bene.
Di conseguenza, Schmit ha fatto sapere di accogliere “calorosamente” questa consultazione e di essere grato a tutti i bambini e giovani che hanno deciso di dare il loro contributo: “le vostre voci vengono ascoltate”, ha voluto ancora una volta sottolineare.
Il Commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders, ha poi dichiarato che: “Come responsabili politici, dobbiamo assicurarci che le nostre strategie possano basarsi sull’esperienza personale di tutti i cittadini”, ha spiegato.
Proprio per questo, i bambini devono essere inclusi in ogni ambito decisionale: “dall’inclusione sociale all’istruzione, dalla giustizia alla partecipazione al processo democratico“.
David Lega, membro del Parlamento Europeo, ha fatto sapere di essere molto contento che, grazie a questo rapporto, bambini e adolescenti siano posti al centro con questa consultazione. È di fondamentale importanza dare ascolto ai bambini e sentire sentire le loro opinioni in merito a tutti gli ambiti che regolano la vita sociale.
In quanto politici, peraltro, secondo Lega hanno la responsabilità di consentire a tutti i bambini di avere la possibilità di affermare il loro potenziale, qualsiasi sia il loro contesto, “senza lasciare nessuno indietro”.
Il report potete trovarlo sul sito ufficiale dell’UNICEF.
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