Nuovo Dpcm Draghi: cosa cambierà per le famiglie dal 6 marzo. Le anticipazioni sulle misure.
La sera del 26 febbraio è cominciata a circolare sui giornali la bozza del nuovo Dpcm del premier Draghi. Un anticipo delle nuove misure come accadeva anche prima con il governo Conte. Il nuovo Dpcm andrà a sostituire l’ultimo, approvato da Conte, il 14 gennaio scorso e in scadenza il prossimo 5 marzo.
Nel frattempo, il governo Draghi aveva già approvato il nuovo Decreto legge, che finora ha sempre anticipato i Dpcm, con le regole sugli spostamenti e la proroga del divieto di spostamento tra Regioni. Il nuovo Decreto legge con le sue misure resterà in vigore fino al 27 marzo, che quest’anno sarà il sabato che precede la Domenica delle Palme.
Con l’anticipazione della bozza del nuovo Dpcm gli italiani possono già sapere quali saranno le misure che regoleranno le loro attività: le aperture e chiusure, le visite nelle abitazioni private, ecc. Alcune misure erano state già anticipate, riguardo alla durata del decreto che comprenderà tutta Pasqua fino al 6 aprile, l’introduzione della zona arancione scuro (già attiva in alcuni territori), le visite a parenti e amici e gli spostamenti nelle seconde case a seconda del colore della zona. Anche in questo caso si era trattato di indiscrezioni di stampa.
Ora vediamo quali saranno i nuovi provvedimenti che entreranno in vigore dal prossimo sabato 6 marzo e come incideranno sulle vite delle famiglie.
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Abbiamo visto che l’epidemia di Covid-19 è in ripresa in Italia, soprattutto per effetto delle nuove varianti virali molto più contagiose, e quasi certamente altre Regioni passeranno in zona arancione da lunedì 1° marzo (manca ancora l’ordinanza del ministro della Salute ma i dati sono chiari).
Ora, prima ancora della sua approvazione esce in anticipo sui giornali la bozza del nuovo Dpcm, il primo del Presidente del Consiglio Mario Draghi. Il nuovo decreto sostituirà l’ultimo di Conte, in scadenza il 5 marzo, e come già annunciato resterà in vigore fino al 6 aprile, il martedì dopo Pasquetta (Pasqua sarà domenica 4 aprile).
Le nuove restrizioni, quindi, comprenderanno tutto il periodo delle festività pasquali. Nonostante alcuni politici, presidenti di regioni ed esponenti di categorie professionali avessero chiesto delle riaperture per Pasqua. La situazione, tuttavia, non lo consente a causa dell’aggravarsi dell’epidemia e della maggiore diffusione dei contagi dovuta alle nuove varianti del virus. Anzi, gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute hanno chiesto di rafforzare le misure di contenimento e mitigazione dei contagi.
Il premier Draghi si è subito trovato tra due fuochi, tra chi chiede allentamenti delle restrizioni e riaperture e gli esperti che mostrano la realtà dell’epidemia che non fa sconti a nessuno. Per evitare l’ulteriore circolazione del virus, che metterebbe a rischio anche la campagna vaccinale, rimangono molte delle precedenti chiusure e restrizioni, seppure diversamente modulate, mentre si prevedono, più avanti nel tempo, anche alcune limitate riaperture, per andare incontro alle categorie più penalizzate.
Ecco cosa prevede la bozza del nuovo Dpcm Draghi che sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile. Quali saranno le misure che avranno un impatto sulla vita delle famiglie. Tenendo presente che si tratta ancora di anticipazioni e che le misure indicate potrebbero cambiare quando il Dpcm sarà approvato, all’inizio della prossima settimana.
Abbiamo visto che negli ultimi giorni sono state adottate a livello regionale, provinciale e comunale ordinanze che dispongono nuove chiusure delle scuole, nelle zone che in questo momento sono più colpite dalla circolazione del Coronavirus, soprattutto tra bambini e ragazzi. Ora, in generale e al di fuori di specifiche situazioni, riguardo alla scuola il nuovo Dpcm Draghi prevede la presenza per i bambini delle scuole d’infanzia e gli alunni delle elementari e delle medie, mentre per gli studenti delle superiori la didattica è in presenza “almeno al 50% e fino ad un massimo del 75%” (come è stato finora, con la riapertura delle scuole dopo le vacanze di Natale, al di là delle specifiche chiusure).
Inoltre, il Dpcm prevede ulteriori misure che dispongono che “al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa“. In ogni caso, non è da escludere che possano essere introdotte altre restrizioni.
Come anticipato nei giorni scorsi, cambiano le regole sugli spostamenti per raggiungere le seconde case, almeno per ora. Il nucleo familiare potrà raggiungere la seconda casa se si trova in una zona gialla o arancione, anche fuori dalla propria Regione. Invece, non si potranno raggiungere le seconde case che si trovano nelle zone arancione scuro o rosse, salvo urgenti e comprovati motivi. Il precedente Dpcm Conte, invece, consentiva di raggiungere sempre le seconde case, non solo fuori regione ma anche in zona rossa, come avevano chiarito poi le FAQ del Governo. In applicazione del principio che è sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Il Governo aveva comunque precisato che si doveva trattare di case di proprietà o in affitto da lungo tempo e comunque prima del 14 gennaio 2021. Non è stata concessa dunque la possibilità di raggiungere le case vacanze affittate per breve tempo. In ogni caso era esclusa la possibilità di recarsi nelle case di parenti. Una restrizione che dovrebbe restare ancora in vigore, insieme al divieto di andare nella seconda casa con parenti e amici.
Le regole per bar e ristoranti restano le stesse applicate finora. Non saranno introdotte nuove aperture serali. Nelle zone gialle le “attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5 fino alle ore 18“. Nelle zone arancioni e rosse, invece, queste attività dovrebbero continuare a restare chiuse mentre sono consentiti l’asporto, fino alle ore 22 ma solo per il servizio di cucina (per il servizio bevande termina alle 18), e le consegne a domicilio senza limiti di orario. Nei bar e ristoranti aperti “il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi“. Dunque, come è stato finora, niente grandi tavolate a meno che non si tratti di persone che abitano tutte insieme (una regola che in realtà, va detto, non tutti i locali hanno rispettato in questi mesi). Restano sempre aperti, invece, i ristoranti all’interno degli alberghi per il servizio ai clienti. Aperti dopo le 18 anche i punti ristoro degli autogrill in zona gialla.
Rimangono ancora chiuse le palestre e le piscine e vietati gli sport ci contatto. Restrizioni che rimangono anche per le zone gialle. Sono invece consentite l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto, anche presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento. Rimangono aperte palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali per le prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e per le attività riabilitative o terapeutiche
Addio alla stagione sciistica. Gli impianti sciistici, la cui riapertura era stata stabilità a metà gennaio, poi rinviata di un mese e poi ulteriormente spostata a marzo, non riapriranno più in questa stagione. Niente settimana bianca con la famiglia, ma ormai si era capito e con il divieto di spostamento tra Regioni era diventata di fatto impossibile per la maggior parte delle famiglie, a meno di non abitare in una Regione con piste da sci. La bozza del nuovo Dpcm prevede la chiusura degli impianti nei comprensori sciistici fino al 6 aprile. Se dopo quella data potranno riaprire, si potrà sciare solo sui ghiacciai o sulle zone delle Alpi con piste in quota elevata e dove di scia fino o anche in estate. Rimane consentita l’attività sciistica per i professionisti e i dilettanti riconosciuti dal Coni o dal Comitato italiano paralimpico (CIP) per la preparazione alle gare.
La novità del nuovo Dpcm, che farà piacere a molte famiglie, è la riapertura in zona gialla dei cinema e dei teatri già dal 27 marzo, quindi in vista delle vacanze di Pasqua. Come si legge nella bozza “gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi”. Per la riapertura di cinema e teatri dovranno essere approvati “nuovi protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento” che andranno validati dal Comitato tecnico-scientifico. I protocolli dovranno indicare, tra gli altri, “il numero massimo di spettatori per spettacoli all’aperto e di spettatori per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala”.
Sempre dal 27 marzo sarà possibile aprire i musei e i centri culturali anche nei weekend e nei giorni festivi, nelle zone gialle. Sarà obbligatoria la prenotazione on line o via telefono con almeno con un giorno di anticipo.
Parrucchieri e barbieri
I saloni di parrucchiere e barbiere saranno chiusi in zona rossa. In questa zona, infatti, sono sospese le attività inerenti servizi alla persona, diverse da quelle indicate nell’allegato 24, dove non sono menzionati barbieri e di parrucchieri. Per essere certi, comunque, bisognerà aspettare il testo definitivo del decreto.
Il nuovo Dpcm vieta i viaggi per turismo. Essendo vietati gli spostamenti tra Regioni, a parte motivi di necessità, è normale che non si potranno fare viaggi, al più qualche escursione o passeggiata fuori dal proprio Comune in zona gialla o una visita ai parenti e amici in zona gialla e arancione, sempre entro i limiti di una sola volta al giorno e per un massimo di due persone adulte alla volta, con possibilità di portare minori di 14 anni e persone disabili.
Infine, la bozza del nuovo Dpcm Draghi prevede che sono “vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto, ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose”.
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