Indossare le mascherine ci protegge dal virus ma può avere conseguenze sulla salute degli occhi: aumentano infatti i casi di sindrome dell’occhio secco. Di cosa si tratta e i consigli degli esperti.
Unimamme, l’emergenza Covid mette a rischio non solo le persone che ne vengono colpite, ma anche chi riporta conseguenze indirette. Per esempio abbiamo appreso che può compromettere la salute dei nostri piedi oppure favorire un problema di acne.
Ora emerge un altro effetto secondario del perdurare di questa situazione.
Stiamo parlando della Sindrome dell’occhio secco, un fenomeno in aumento e che di solito si presenta dopo i 50 anni.
A parlare per primi di questa sindrome in relazione all’uso delle mascherine sono stati gli esperi del Center for Ocular Research & Education (CORE).
Le segnalazioni risalgono all’inizio dell’estate scorsa e alla fine dopo un’indagine si è concluso che la secchezza dell’occhio può essere un problema per buona parte della popolazione.
Oltre a peggiorare i sintomi nei pazienti con la Sindrome dell’occhio secco preesistente, l’associazione con la mascherina può influenzare altri aspetti:
Le persone inoltre possono essere incoraggiate a strofinare gli occhi con mani sporche e questo aumenta le probabilità di infezioni da coronavirus attraverso naso, bocca, e in minor probabilità occhi.
A soffrire di questa Sindrome è il 20-30% della popolazione, con una netta prevalenza delle donne. Le donne infatti ne risentono il doppio degli uomini.
Purtroppo, la necessità di usare la mascherina per difenderci dal Covid non migliora affatto la situazione, anzi, il contrario. Questo ha portato a pensare a una nuova definizione: Mask associated dry eye, MADE.
La mascherina infatti, se indossata male, può causare un flusso d’aria che risale a pressione dalla bocca verso l’occhio, aumentando la secchezza oculare.
Traducendo l’infografica abbiamo:
Cause:
Soluzioni:
Infine gli esperti consigliano di non sfregare gli occhi con le mani sporche.
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Rita Mencucci, oculista presso l’Azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze su Andkronos spiega:“questo meccanismo potrebbe essere particolarmente dannoso nei soggetti a rischio, come nei videoterminalisti, nei portatori di lenti a contatto, nelle donne in menopausa“.
La specialista quindi invita a indossare le mascherine nel modo corretto, in modo da farla aderire bene al viso.
Invita inoltre chi ha problemi a usare lacrime artificiali e se si usa il videoterminale bisogna adoperare la regola del 20-20-20, cioè ogni 20 minuti fare una pausa di 20 secondi guardando 6 metri lontano.
La Sindrome dell’occhio secco si presenta anche dopo aver fatto la cataratta, a risentirne è il 30% dei pazienti che si sottopongono a questo intervento.
Uo studio italiano, pubblicato su Advances in theraphy ha dimostrato che trattare un paziente che deve operarsi di cataratta con:
aiutano ad alleviare i problemi post operatori.
Sempre Mencucci spiega che l’incidenza dei casi di occhio secco nei pazienti che poi si operano di cataratta è del 40%.
Paolo Fogagnolo, oculista presso l’Università degli Studi di Milano, Ospedale San Paolo e principale autore dello studio spiega che l’occhio secco dopo un intervento di cataratta può essere qualcosa di transitorio.
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