Autismo: l’Iss, Istituto Superiore di Sanità, ha reso note le nuove linee guide riguardo al trattamento farmacologico nei bambini e negli adolescenti affetti da disturbo dello spettro autistico
Per disturbi dello spettro autistico (ASD, Autism Spectrum Disordes) si intendono una serie di disturbi dello sviluppo che possono causare difficoltà sociali, di comunicazione e comportamentali. Secondo gli studi epidemiologici internazionali si registra da anni un incremento di questi disturbi.
Attualmente in Itala la prevalenza del disturbo è stimata essere di circa 1 bambino su 77 (con età compresa dai 7 ai 9 anni), con maggiore prevalenza di maschi (4,4 volte in più rispetto alle femmine).
Circa le cause dei disturbi la letteratura scientifica è concorde nell’indicare l’associazione di una base genetica e fattori ambientali.
In attuazione al Decreto Ministeriale del 2016, il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità stanno lavorando al fine di promuovere diagnosi e trattamenti precoci. In quest’ambito l’Iss ha elaborato e pubblicato nuove linee guida per il trattamento farmacologico di bambini e adolescenti con disturbo dello spettro autistico. Si tratta di 4 raccomandazioni con cui l’Istituto ha voluto riformulare il percorso alla base della diagnosi e del trattamento dei pazienti affetti da autismo.
Da queste raccomandazioni sugli interventi farmacologici, così come si afferma sul sito, ne seguiranno altre relativamente alla diagnosi e agli interventi di natura comportamentale.
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Un gruppo di esperti ha lavorato e sta lavorando sulle linee guida in merito all’autismo che riguardano alcuni punti chiave come:
Con questi punti si ha lo scopo di aiutare il personale sanitario nella definizione del percorso di diagnosi e di cura, aspetti che dovranno essere condivisi anche dai pazienti, dai loro familiari o dai loro accompagnatori.
L’ISS, peraltro, allo scopo di monitorare la prescrizione dei trattamenti farmacologici, il successivo utilizzo e l’esito dello stesso, ha avviato anche una sorta di sorveglianza farmacologica attraverso l’Osservatorio Nazionale Autismo, l’Unita di Farmaco-epidemiologia e, infine, attraverso la collaborazione delle Regioni.
Prima Raccomandazione: usare D2 bloccanti
L’Iss suggerisce l’uso dei D2 bloccanti (antipsicotici). Questa raccomandazione va presa in considerazione nel momento in cui dovesse essere evidente la scarsa efficacia ottenuta dal loro trattamento.
Seconda raccomandazione: non usare SSRI e SNR
L’Iss raccomanda di non usare gli SSRI, inibitori del reuptake della serotonina, e di non usare gli SNRI, inibitori della noradrenalina (usati per il trattamento della depressione)
A tal proposito, l’istituito ha pubblicato una nota secondo cui in bambini e adolescenti con disturbo dello spettro autistico e con altri disturbi per il cui trattamento sono raccomandati gli SSRI e SNRI, questi potrebbero essere usati in accordo con le Linee Guida emanate dall’Iss.
Terza Raccomandazione: non usare psicostimolanti e atomoxetina
L’ISS raccomanda di non usare gli psicolostimolanti e l’atomoxetina condizionatamente all’accertamento di una qualità molto bassa e di una scarsa efficacia ottenute con il loro trattamento.
Tuttavia, nei bambini e adolescenti con disturbo dello spettro autistico e in associazione a ADHD, sindrome da deficit di attenzione e iperattività, per la quale questi farmaci sono raccomandati, potrebbero essere utilizzati tenendo conto delle linee guida specifiche per l’ADHD.
Quarta Raccomandazione: non usare psicofarmaci
L’ISS suggerisce di evitare gli psicofarmaci nei bambini e negli adolescenti affetti da autismo. Ovviamente, anche in questo caso, si precisa che tale raccomandazione è condizionata alla sussistenza di prove che evidenzino una bassa qualità ed efficacia della terapia.
In una nota tra l’altro, nei pazienti con disturbo dello spettro autistico e altri disturbi associati per i quali gli psicofarmaci sono raccomandati, questi potrebbero essere utilizzati dopo aver accuratamente valutato il caso.
Per visualizzare il documento reso pubblico dall’Iss cliccate qui
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