Vaccino Johnson & Johnson: come funziona e quando arriverà in Italia.
Il vaccino di Johnson & Johnson è stato approvato negli Stati Uniti dalla FDA, a Food and Drug Administration, l’agenzia statunitense di controllo sui farmaci.
Si tratta di un’arma in più, assolutamente indispensabile, per il contrasto alla pandemia . Specialmente in Italia e i Europa, dove la scarsità dei vaccini si sta facendo sentire. La produzione, infatti, non è sufficiente ad assicurare l forniture promesse e le riduzioni nella consegna delle dosi, soprattutto da parte di AstraZeneca, rischiano di far saltare i piani vaccinali.
Negli Stati Uniti il vaccino Janssen, prodotto dalla casa farmaceutica di proprietà della Johnson & Johnson, sarà il terzo vaccino somministrato alla popolazione, insieme a quelli di Pifizer-BioNTech e di Moderna.
Gli Usa hanno vaccinato 75 milioni di persone con la prima dose, mentre coloro che hanno completato il ciclo anche con la seconda sono 24 milioni e 780 mila.
Il vantaggio di questo nuovo vaccino è che non richiede una seconda dose di richiamo e si è vaccinati con un un’unica somministrazione. Questo aiuterà a velocizzare la campagna vaccinale, negli Usa e nel resto del mondo. Il vaccino di Johnson & Johnson potrebbe essere la svolta. Vediamo come funziona e quando potrà essere somministrato anche in Italia.
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Aumentano le armi a disposizione nella lotta contro il Covid-19, la malattia causata dal nuovo Coronavirus Sars-CoV-2 che da un anno ci affligge con le sue ondate di contagi, lutti, malati gravi e meno gravi, ma anche con conseguenze a lungo termine, chiusure di attività, limiti agli spostamenti e alla vita sociale che ormai sono divenuti troppo pesanti per tutti.
In questa situazione, quando stiamo aspettando l’arrivo della terza ondata, determinata soprattutto dalle nuove varianti per virus più contagiose, il vaccino è l’arma principale per contenere la pandemia. Ancora non sappiamo se e quando verrà raggiunta l’immunità di gregge, anche se i dati che arrivano dai Paesi dove finora si è vaccinato di più sono incoraggianti. Il vaccino serve in primo luogo a fermare la malattia e le sue conseguenze più gravi, dunque le morti ma anche i ricoveri in ospedale, per poter alleggerire le strutture sanitarie. I primi risultati confermano l’efficacia del vaccino, con un netto calo di morti e ricoveri.
Ora però bisogna accelerare, anche per contenere gli effetti della nuova terza ondata. Dopo i problemi relativi ai ritardi nelle consegne o alle riduzioni delle dosi e qualche disguido organizzativo. è fondamentale vaccinare più persone possibili. Per salvare vite ma anche per un graduale ritorno alla normalità e alla riapertura di attività da troppo tempo chiuse.
Per questo motivo il nuovo governo Draghi sta facendo pressioni in Europa. per aumentare e anticipare le dosi da consegnare in Italia, e nel nostro Paese per accelerare le procedure e la somministrazione dei vaccini.
Un aiuto fondamentale sta per arrivare con l’approvazione di un nuovo fondamentale vaccino, quello prodotto da Janssen, azienda farmaceutica del gruppo Johnson & Johnson.
Lo scorso 26 febbraio, un gruppo di esperti della FDA statunitense hanno dato il via libero all’uso di emergenza del vaccino di Johnson & Johnson. Il giorno seguente è arrivata l’approvazione definitiva da parte dell’agenzia e questa settimana inizieranno le somministrazioni alla popolazione.
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Il vaccino Janssen di Johnson & Johnson è stato approvato dalla FDA per le persone di età pari o superiore ai 18 anni di età. Non è dunque indicato agli adolescenti al di sotto di quell’età, come Pfizer e AstraZeneca, mentre quello di Moderna si può somministrare già dai 16 anni. Non sono previsti limiti massimi di età, come per AstraZeneca che sarebbe meno efficace negli anziani e nelle persone con patologie pregresse serie. Per questo in Italia, come in Germania, è somministrato agli adulti in buona salute fino ai 65 anni di età (in Italia in un primo momento era stato fissato il limite massimo di 55 anni).
Il vaccino di Johnson & Johnson ha due enormi vantaggi sugli altri finora approvati in Usa e in Europa:
Anche il vaccino AstraZeneca/Oxford si conserva a temperature da frigorifero, tra 2 e 8 gradi, ma richiede due dosi per l’immunizzazione, sebbene a lunga distanza. La seconda dose può essere somministrata dopo 4-12 settimane. L’AIFA, Agenzia italiana del farmaco raccomanda la somministrazione dopo 12 settimane, quindi dopo tre mesi, per una copertura ottimale.
Come il vaccino AstraZeneca, anche quello di Johsnon & Johnson usa un vettore virale, l’adenovirus dello scimpanzé, che contiene il materiale genetico, il DNA, della proteina Spike, che il Coronavirus usa per infettare il suo ospite. In questo modo, l’organismo è immunizzato contro la proteina Spike che non entrerà più nelle cellule, perché quando il sistema immunitario incontrerà il Coronavirus riconoscerà questa proteina e la neutralizzerà. L’adenovirus dello scimpanzé contenuto nel vaccino è inattivato, dunque non potrà riprodursi né causare infezioni.
I vaccini di Pfizer/BioNTech e Moderna, invece, utilizzano la tecnologia dell’mRNA, o RNA messaggero, per immunizzare l’organismo contro la proteina Spike. Contengono le istruzioni per produrre questa proteina che si trova sulla superficie del Coronavirus.
Riguardo all’efficacia, il vaccino Johnson & Johnson avrebbe un’efficacia generale simile a quella di AstraZeneca. Il vaccino Janssen avrebbe una efficacia media del 72% ma proteggerebbe all’86% dalle forme più gravi. Secondo i risultati degli studi svolti su volontari negli Stati Uniti. Mentre un Sudafrica, dove è presente la variante del virus più resistente ai vaccini, l’efficacia media sarebbe del 64% e la protezione dalle forme gravi all’82%. Comunque risultati ottimali. Questo vaccino sarebbe efficace contro tutte la varianti. Nel frattempo sono in corso diversi studi sulla sua efficacia, anche con una seconda dose di richiamo.
Anche l’efficacia del vaccino AstraZeneca sarebbe superiore a quanto stabilito in un primo momento.
Lo scorso 17 febbraio, la Johnson & Johnson ha presentato richiesta all’EMA, l’Agenzia europea per i medicinali, per l’approvazione del suo vaccino. Il via libera dell’agenzia europea dovrebbe arrivare tra l’11 e il 12 marzo. Come per gli altri vaccini, a breve distanza, uno o due giorni, dovrebbe arrivare l’autorizzazione dell’AIFA, la nostra agenzia regolatoria. Dopodiché l’azienda partirà con la distribuzione nell’Unione Europea e in Italia.
Come per gli altri vaccini anti-Covid, l’acquisto di quello di Johnson & Johnson è stato trattato dalla Ue. Le dosi saranno poi distribuite tra i vari Stati membri in proporzione alla popolazione. All’Italia spetterà il 13,4% della fornitura europea del vaccino Janssen, pari a 26,6 milioni di dosi. Non arriveranno tutte subito, però.
La consegna è prevista dal secondo trimestre, dunque dal mese di aprile, fino alla fine dell’anno, a dicembre. La prima fornitura per il secondo trimestre dell’anno, aprile-giugno, è di 7,3 milioni di dosi. Poi sono previste 16 milioni di dosi nel terzo, luglio-settembre. Infine 3,3 milioni nel quarto e ultimo trimestre, settembre-dicembre.
Possiamo anticipare che gran parte della popolazione italiana potrà essere vaccinata con il vaccino di Johnson & Johnson durante l’estate.
Questo nuovo vaccino, inoltre, potrebbe essere prodotto anche in Italia. Perché la Johnson & Johnson ha concluso un accordo per la produzione con l’azienda Catalent, che ha sede in New Jersey e possiede uno stabilimento in Italia, ad Anagni, in provincia di Frosinone.
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