Dopo la scoperta della truffa sulle mascherine Ffp2 ecco come difendersi da eventuali falsi.
Unimamme, sappiamo che per proteggerci dal Covid possiamo utilizzare diversi tipi di mascherine, tra cui le Ffp2.
Alcuni Stati hanno imposto l’uso di queste mascherine sui mezzi di trasporto e per fare la spesa.
Purtroppo con la crescita della domanda si sono verificate delle truffe, quindi scopriamo insieme che cosa è accaduto e come possiamo prevenire il verificarsi di questa eventualità.
Di recente è stato effettuato un test su 20 tipi di maschere Ffp2 ed è risultato che la maggior parte delle mascherine non aveva superato la prova del cloruro di sodio e dell’olio di paraffina per verificare il filtraggio.
Solo in Italia, lo ricordiamo, sarebbero in circolazione 55 milioni di pezzi, mascherine Ffp2 e Ffp3 non in regola.
Clariscienze, società di consulenza in ambito medicale specializzata anche nella certificazione dei dispositivi medici ha raccontato a Business Insider di aver scoperto una truffa sulle mascherine, anzi di aver scoperto persino piuttosto spesso dei falsi.
Nel caso specifico l’azienda che aveva acquistato le mascherine Ffp2 aveva inviato il modello di conformità relativo con un pdf che poi è risultato contraffatto.
A raccontare questa vicenda è il Ceo di Clariscience Stefano Pagnutti. Si è scoperto che l’ente non aveva rilasciato il certificato per il fabbricante. “ Purtroppo, è stato un problema che si è verificato spesso durante questi mesi di emergenza” ha spiegato il Ceo.
Come accennato il problema delle mascherine irregolari è diffuso, i Nas ne hanno sequestrate milioni e l’agenzia delle Dogane ha fatto altrettanto. A causa dell’emergenza il decreto Cura Italia aveva posto delle deroghe al rispetto delle norme per velocizzare l’immissione di DPI.
A ogni modo il consiglio principale degli esperti per evitare le truffe è quello di acquistare le mascherine Fpp2 presso canali ufficiali, controllando che fuori ci sia la scritta: a norma Uni En149:2001′.
In una Ffp2 il marchio CE va accompagnato da un codice a 4 numeri o lettere identifica l’organismo che ha certificato la qualità del prodotto. In questo modo si può verificare se si tratta di un ente autorizzato o meno. Questo marchio, spiegano gli esperti di Clariscience, deve avere proporzioni precise, se sono diverse è possibile che il dispositivo sia contraffatto.
Ci possono essere mascherine senza marchio CE e senza riferimento all’organismo che le ha certificate, ma il rispetto della qualità e degli standard è imperativo. In questo caso in etichetta dovrebbe esserci: “produzione e immissione in commercio ai sensi dell’art. 15, comma 2, del Decreto Legge n. 18 del 17/03/2020, convertito con modificazioni nella Legge 24 aprile 2020, n. 27, modificato dalla legge 17 luglio 2020 n. 77′”.
La mancanza di questa dicitura e del marchio CE può far sorgere dubbi.
Un altro accorgimento è la presenza del riferimento alla norma tecnica: EN ISO 14683:2019 che stabilisce i requisiti minimi della capacità filtrante e respirabilità delle mascherine.
Inoltre un ulteriore passo per un maggior controllo è cercare la presenza del prodotto nella banca dati dei dispositivi medici del Ministero della Salute. Si può cercare il prodotto:
Tenete presente che se non trovate la mascherina non è certo che sia irregolare.
Gli esperti ricordano che bisogna anche fare molta attenzione ad eventuali difetti come:
A dare questo consiglio è Paolo D’Ancona, medico epidemiologo dell’Istituto superiore di Sanità.
Anche lui ammette che non è facile accorgersi se una mascherina è contraffatta o no. “Sono necessari appositi controlli, fatti in laboratori specializzati. Il consumatore è garantito dalle certificazioni, con le indicazioni dei test eseguiti, che accompagnano i prodotti“ spiega su Adnkronos.
L’esperto ci spiega che una mascherina Ffp2 deve:
Se ci sono dei sospetti quindi, meglio non fidarsi.
Infine se si acquistano mascherine chirurgiche direttamente dal fabbricante si può richiedere la dichiarazione di conformità.
Unimamme, voi cosa ne pensate di queste indicazioni? Vi saranno utili?
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