Il comitato Priorità alla scuola ha inviato una lettera al neo ministro Bianchi, al CTS, al Primo Ministro Mario Draghi pregandoli di dare priorità alla scuola.
Unimamme, ormai la dad come alternativa alla scuola in presenza è una realtà per tantissimi ragazzi italiani.
C’è però un comitato costituito da docenti, educatori, dirigenti, studenti, che si oppone a questa pratica e che ha scritto una lettera indirizzata al neo ministro dell’Istruzione Bianchi, al Premier Mario Draghi, al CTS, ai Presidenti di tutte le regioni italiane e al Presidente della Regione Sergio Mattarella.
La lettera è stata ripresa anche da Repubblica.
“Consapevoli della necessità di misure per contenere l’epidemia e ridurre i contagi , sosteniamo che sia essenziale, per il presente e il futuro del Paese, adottare provvedimenti in grado di tutelare il diritto alla salute insieme al diritto all’istruzione“.
Nella lettera il comitato sostiene che fino adesso la scuola è stata trattata come un settore improduttivo e che i diritti dei minori sono stati calpestati. “Sin dalla prima ondata dell’epidemia, è stato dato per scontato che i diritti dei minori siano quelli revocabili senza discussione né conseguenze“.
I membri del comitato sostengono che le scuole siano sicure, che garantiscano il corretto uso dei dispositivi di sicurezza personale e persino un monitoraggio di massa.
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“Le scuole sono “salutari” da ogni punto di vista , e questa loro funzione può essere incrementata: non chiudendole, ma potenziando la medicina scolastica e la vaccinazione del personale scolastico e degli anziani . Le scuole aperte sono garanti contro la dispersione del tracciamento e contro la dispersione e l’abbandono scolastico”.
La loro funzione può essere incrementata potenziando la medicina scolastica e la vaccinazione del personale scolastico e degli anziani. Chiudendo le scuole si andrà incontro a una ulteriore regressione relazionale, culturale, di competenze basilari e saperi.
Viene anche sottolineato come alla didattica a distanza manchi la relazione tra pari, indispensabile per una crescita sana degli individui. Inoltre, secondo il comitato la dad è moltiplicatrice di disuguaglianze di ogni genere, finendo col penalizzare i più fragili, come studenti con disabilità, studenti stranieri e vittime di disagio sociale e violenze in famiglia.
Infine si sottolinea che, proseguendo così i ragazzi italiani non saranno in grado di tenere il passo con i coetanei stranieri.
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“Chiediamo che le scuole siano mantenute aperte, in presenza, in continuità, in sicurezza“.
Per mantenere le scuole in sicurezza il Comitato propone un tetto massimo alle classi stimato in 20 alunni, insieme a un piano di assunzioni.
Inoltre il Comitato pensa che la scuola non debba essere gestita come un’azienda.
Rivolgendosi al neo ministro dell’Istruzione Bianchi, scrivono:
“Da lei ci aspettiamo la difesa dell’apertura delle scuole, che siano le ultime a chiudere, solo in caso di lockdown totale e che pensi a riportare le scuole superiori al 100% in presenza prima che questo anno scolastico termini, anche perché bambini e ragazzi hanno già subito fin troppi danni psicofisici”.
Il testo integrale della lettera è stato pubblicato su Avaaz.org.
A questo indirizzo c’è anche una petizione che punta a raggiungere 20 mila firme.
Ora il comitato ha avviato il mailbombing al Ministero dell’Istruzione.
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