Elodie è stata la protagonista femminile della serata di ieri di Sanremo. La donna ha commosso con il suo monologo che racchiude un messaggio importante per figli e genitori.
Elodie, nella serata di ieri del Festival di Sanremo, è stata la figura femminile scelta da Amadeus per questa 71esima edizione. Avvolta in un bellissimo abito rosso, la cantante si è esibita in un toccante monologo in cui ha ripercorso la sua infanzia difficile, sottolineando l’importanza di credere in se stessi.
Quella di Elodie non è stata un’infanzia facile. La ragazza, infatti, è nata nel quartiere Testaccio della periferia romana. All’età di 12 anni, come lei stessa ha raccontato, trascorreva le sue giornate a fumare canne e di aver cominciato per stare tranquilla e non essere sempre arrabbiata. Durante la lezione non riusciva a capire nulla e quando rientrava a casa continuava a fumare.
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A casa “ognuno faceva come gli pareva”, ha spiegato la 30enne. A soli 15 anni, infatti, beveva e rientrava a casa alle 7 del mattino, in piena libertà.
I suoi genitori, entrambi con problemi di tossicodipendenza, si sono separati quando aveva 8 anni. La sua era una famiglia tutt’altro che ideale, non a caso, la mamma faceva la cubista e sul pianerottolo di casa c’erano spacciatori e alcolizzati.
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La cantante ha riferito di aver capito lo stato delle cose dopo diverso tempo e di non aver reagito ma dentro di lei ha avuto rabbia a lungo. Il suo pensiero, ha raccontato, è stato sempre rivolto solo alla sorella alla quale cercava di non far capire quanto fosse difficile la loro situazione.
Durante il monologo a Sanremo, Elodie ha esordito dicendo di essere stata la prima persona a non credere in lei. “La prima ad avere un pregiudizio su me stessa“, ha continuato la donna.
La cantante si è voluta raccontare a cuore aperto raccontando della sua infanzia difficile e del sogno sta vivendo rispetto a quello che ha affrontato da bambina. Elodie ha confessato che, fin da piccola, ha creduto poco in se stessa e di non essersi sentita mai all’altezza delle situazioni.
Addirittura, non le piaceva la sua voce e per questa sua scarsa sicurezza ha anche riferito di non aver preso il diploma, di non aver studiato canto e di non aver preso la patente.
La 30enne si è messa a nudo sul palco dell’Ariston, raccontando di aver avuto sempre il sogno di fare la cantante ma di pensare che fosse fuori dalla sua portata:
“Troppe volte non mi sono data la possibilità“
Parlando del quartiere in cui è nata ha spiegato che gli ha dato tanto ma che gli ha tolto altrettanto. La cantante ha tenuto a precisare che di non parlare solo di “privazioni materiali” ma anche “della voglia di sognare“.
Nel suo intervento ha voluto citare anche una frase di una canzone del compagno Marracash: “Voi ci rubate il tempo che è l’unica cosa che abbiamo” ha detto la donna sopraffatta più volte dall’emozione, in riferimento ai giovani che si trovano a nascere in quartieri poveri come il suo.
In queste realtà, infatti, si è costretti a darsi da fare più degli altri per poter sopravvivere per cui diventa difficile raggiungere il proprio sogno. Tuttavia, come ha raccontato lei stessa, la sua fortuna è stata quella di incontrare, a 20 anni, il pianista jazz Mauro Tre, con lei sul palco sul palco dell’Ariston.
L’artista ha voluto ringraziare l’uomo per averle dato una possibilità “dove lei non se l’era data”. L’artista ha poi concluso il suo monologo esibendosi in un brano di Mina intitolato “Mai Così“.
Il monologo in cui si è esibita Elodie ha trattato un problema molto diffuso, ossia quello della povertà educativa.
Si tratta di un problema che ormai affligge ampiamente la società odierna e che ancora non ha ottenuto un’adeguata attenzione. Per povertà educativa non si intende soltanto quella economica, ma anche l’impossibilità di accedere agli beni e alle stesse opportunità fondamentali per la crescita da parte di tutti i bambini e gli adolescenti.
La povertà educativa, infatti, impedisce a questi di scoprire le proprie competenze e di coltivarle per cercare di raggiungere le proprie aspirazioni. Per far fronte a questa vera e propria piaga sociale, dunque, sono necessarie politiche sociali che accorcino il divario generato dalle diseguaglianze.
Di conseguenza, ricopre un’importanza determinante la cooperazione tra diverse entità quali la scuola, la famiglia e associazioni.
Tornando al messaggio lanciato da Elodie a Sanremo, quindi, appare molto importante rivolgersi ai genitori e ai più giovani.
Dal monologo, infatti, emerge la necessità che, da un lato, i genitori spronino i propri figli a perseguire i propri sogni e a credere in se stessi, dall’altro, ai giovani il messaggio è: abbiate il coraggio di fare le cose. L’importante, infatti, non è essere all’altezza delle cose ma di avere il coraggio di farle e di credere in quello che si fa.
Come la cantante stessa ha detto: “essere all’altezza non è più un mio problema. E’ solo un punto di vista“.
Unimamme cosa ne pensate dell’intervento di Elodie con il suo monologo al Festival di Sanremo?
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