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Covid: indice Rt in salita, Regioni con intensive sopra soglia critica

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valeria bellagamba

Covid: indice Rt in salita, Regioni con intensive la sopra soglia critica. Peggiora l’epidemia in Italia.

(Covid, Ospedale Maggiore di Bologna. Foto di Michele Lapini/Getty Images)

Come era già sotto gli occhi di tutti già da qualche giorno, l’epidemia di Covid-19 in Italia è in rapido peggioramento. La curva dei contagi è tornata ad impennarsi e l’indice Rt è di nuovo sopra 1, a 1,06, dopo per la prima volta dopo sette settimane. La scorsa settimana era ancora a 0,99 ma un aumento era atteso.

Aumentano le Regioni con i reparti di terapia intensiva occupati sopra la soglia critica del 30%, salgono a 9 contro le 8 della scorsa settimana.

L’incidenza nazionale dei contagi sta aumentando: sfiora i sfiora i 200 casi per 100.000 abitanti, pari a 194,87 . Nel corso della prossima settimana potrebbe raggiungere i 250 casi sopra i 100 mila abitanti. Se così sarà scatterebbe la nuova norma del Dpcm Draghi che prevede la chiusura delle scuole in caso di questa incidenza.

Sono i dati del monitoraggio settimanale dei contagi a cura della Cabina di Regia dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute.

Sulla base dei nuovi dati, nuove Regioni passeranno dal giallo all’arancione e altre al rosso. Cosa bisogna sapere. Nel frattempo, da oggi tutte le scuole sono chiuse in Lombardia e altre hanno chiuso o stanno chiudendo in questi giorni.


LEGGI ANCHE: NUOVE VARIANTI DEL CORONAVIRUS: I DATI DELL’INDAGINE ISS SULLA PREVALENZA


Covid: indice Rt in salita, aumentano le Regioni con intensive sopra soglia critica

Sono necessarie nuove misure di contenimento dei contagi e occorre rafforzare quelle già in atto in diverse parti d’Italia, a prescindere dai colori, arancione, rosso, ecc. È la raccomandazione  dei professori Silvio Brusaferro e Gianni Rezza, rispettivamente presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, durante la conferenza stampa di presentazione dei dati del monitoraggio settimanale dei contagi.

L’ultimo report sull’andamento dell’epidemia riferito al periodo 22-28 febbraio registra una netta accelerazione dell’epidemia, con una incidenza nazionale dei contagi che sfiora i 200 (194,87) per 100.000 abitanti per 7 giorni, con una previsione di ulteriore peggioramento. Nel corso della prossima settimana l’incidenza potrebbe raggiungere i 250 casi. Questo, come abbiamo detto, porterebbe alla chiusura delle scuole su tutto il territorio nazionale, come prevede il nuovo Dpcm Draghi. Per poter ripristinare il tracciamento dei contagi sul territorio nazionale servirebbe un incidenza di 50 casi su 100 mila abitanti.

Come abbiamo detto, è in salita anche l’indice di trasmissibilità dei contagi Rt, che si misura sui casi sintomatici. La scorsa settimana l’indice era a 0,99 ora è a 1,06, con un range di 0,98-1,20. L’indice torna Rt sopra 1 dopo sette settimane. Un segnale critico dell’epidemia che registra un forte aumento dei contagi.

Riguardo all’indice Rt a livello regionale, salgono a 10 le Regioni e Province autonome che hanno un indice Rt maggiore di 1, di cui una, il Molise, con il limite inferiore sopra 1,25, che corrisponde a uno scenario di tipo 3 (zona rossa). Delle altre 9 Regioni, sei hanno un limite inferiore di Rt compatibile con uno scenario di tipo 2 (zona arancione). Sono sempre i dati del monitoraggio settimanale.

L’indice Rt puntuale delle Regioni e Province autonome rilevato dal monitoraggio per la settimana 22-28 febbraio:

  • Abruzzo 0,96
  • Basilicata 1,16
  • Calabria 0,81
  • Campania 0,96
  • Emilia Romagna  1,13
  • Friuli Venezia Giulia 0,92
  • Lazio 0,98
  • Liguria 0,96
  • Lombardia 1,13
  • Marche 1,08
  • Molise 1,66
  • Piemonte 1,15
  • PA Bolzano 0,75
  • PA Trento 1,1
  • Puglia 0,93
  • Sardegna 0,67
  • Sicilia 0,79
  • Toscana 1,18
  • Umbria 0,79
  • Valle d’Aosta 1,21
  • Veneto 1,08.

LEGGI ANCHE: COVID, L’INCIDENZA DEI CONTAGI TRA I PIÙ GIOVANI, LO STUDIO


Ricoveri in ospedale in aumento

Peggiora il tasso di occupazione delle terapie intensive negli ospedali di molte Regioni. Questa settimana salgono a 9 le Regioni e Province Autonome in cui i ricoveri in terapia intensiva sono sopra la soglia critica del 30%.

A livello nazionale il tasso di occupazione in terapia intensiva sale dal 24% della scorsa settimana al 26% dell’ultima.

I ricoveri nelle terapie intensive in Italia hanno superato i 2.400 (2.475  dato del 4 marzo), mentre quelli nei reparti Covid non intensivi superano i 20mila (20.157 dato del 4 marzo).

Regioni: come cambiano i colori

Sulla base dei dati del monitoraggio settimanale dei contagi, dall’indice Rt ai ricoveri in terapia intensiva e al livello di rischio, altre Regioni vedranno peggiorare la loro zona di rischio, cambiando colore.

Manca ancora l’ordinanza del ministro della salute, ma intanto si può anticipare una previsione.

Passeranno dal giallo all’arancione: Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Passeranno dall’arancione al rosso: Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Marche e Province autonome di Bolzano e Trento.

La Campania ha chiesto espressamente la zona rossa, già decisa livello regionale. Mentre le altre Regioni e Province potrebbero passare in rosso per effetto del superamento dei 250 casi ogni 100 mila abitanti nell’ultima settimana. Non è scontato, tuttavia, che accada. Nelle Marche sono diventate zone rosse le province di Ancona e Macerata.

Nel frattempo, Basilicata e Molise dovrebbero restare in zona rossa, già decisa la scorsa settimana.

Potrebbero passare dal giallo all’arancione la Calabria e la Puglia.

Resterebbero in arancione: Abruzzo, Piemonte (che tuttavia potrebbe diventare arancione scuro), Toscana e Umbria.

Le Regioni sicure di restare in giallo sono: Lazio, Liguria, Sicilia e Valle d’Aosta.

Mentre solo la Sardegna resterebbe in zona bianca.

L’ultima parola spetta, tuttavia, al ministro della Salute.


LEGGI ANCHE: COVID, I GIORNI DI SCUOLA PERSI A CAUSA DELLA PANDEMIA


(Ospedale. Foto di Emanuele Cremaschi/Getty Images)

Che ne pensate unimamme di questa situazione? Siete preoccupate?

valeria bellagamba

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