Sempre più le mamme arrabbiate contro la decisione di chiudere la scuola: i dettagli della protesta che si sta diffondendo in tutta Italia. Il modulo da scaricare per chiedere la frequenza in presenza.
L’ultimo decreto emanato dal Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 marzo 2021 ha lasciato tutti molto perplessi. Infatti il decreto per il dipartimento del sistema educativo e di formazione prevede delle regole precise da seguire in base al colore della Regione.
Vi riportiamo le disposizioni attuative pubblicate dal MIUR:
- Il Capo III, all’articolo 21, indica le disposizioni relative alle istituzioni scolastiche relative alla cd “zona gialla”. Rispetto al DPCM precedente, è chiarito come le percentuali di didattica in presenza debbano riferirsi “ad almeno il 50% e fino a un massimo del 75% della popolazione studentesca” delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, con riferimento dunque alla numerosità degli studenti e non alle attività didattiche.
- Il comma 2 prevede che i Presidenti delle Regioni, nei territori di loro pertinenza e in ragione della situazione epidemiologica (cd zona “arancione scuro”), possano disporre le misure di cui all’articolo 43, espressamente previste per le “zone rosse”, in base alle quali “sono sospese le attività dei servizi educativi dell’infanzia di cui all’art. 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, e le attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine e grado si svolgono esclusivamente con modalità a distanza”.
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Chiaramente il decreto prevede che le istituzioni scolastiche interessate alla sospensione dell’attività in presenza, attivino i Piani per la DD1 predisposti e il CCN1 del 25 ottobre 2020.
Ma c’è una noticina che è stata aggiunta in seguito ed è su questo che si fonda la protesta delle mamme.
Il motivo dietro la protesta delle mamme contro la chiusura delle scuole
Il motivo della protesta delle mamme è la parte del Dpcm in cui si dichiara:
- […] salvo diversa disposizione dell’Ordinanze regionali, o diverso avviso delle strutture competenti delle Regioni, vada garantita anche “la frequenza scolastica in presenza degli alunni e studenti figli di personale sanitario o di altre categorie di lavoratori, le cui prestazioni siano ritenute indispensabili per la garanzia dei bisogni essenziali della popolazione”.
Il nocciolo della questione sembrerebbe proprio questo punto.
La pagina instagram MammadiMerda sta pubblicando numerose stories in cui si vedono gli striscioni di protesta attaccati ai cancelli delle scuole del Piemonte, epicentro in cui la protestata è iniziata e da cui si sta diffondendo.
Le mamme sollevano una questione fondamentale. Infatti ciò che emerge è che quando il governo decide di chiudere le scuole delega il problema della gestione dei minori alle famiglie, gravando sulle madri, che sono costrette a lavorare e che spesso non hanno un congedo parentale.
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Per cui si creano innumerevoli disagi, tra questi c’è chi rinuncia a lavori precari, e chi invece deve gestire i bambini a casa pur avendo un lavoro.
Ma la legge permette ai genitori di fare richiesta per mantenere la frequenza in presenza e il movimento Priorità alla scuola Piemonte ha anche predisposto un modulo da compilare e inviare al dirigente scolastico della scuola.
Il modulo da compilare per richiedere il mantenimento della frequenza in presenza
Quanto mostrato sopra è il post che sta circolando su Instagram per richiedere il mantenimento in presenza dei figli e che possono scaricare tutti, anche i genitori di altre regioni.
Il modulo è scaricabile da drive assieme al quale è fornito l’elenco dei codici ATECO che indiividuano le professioni che possono fare domanda perché considerate essenziali.
E voi unimamme che ne pensate? Eravate al concorrente di questa situazione?