Il 6 marzo è l’onomastico di chi si chiama Rosa. Scopriamo origine e curiosità sul nome e la vita della beata ricordata oggi.
Il nome, molto diffuso in Italia, deriva dal latino rosa, che si riferisce al fiore della “rosa“.
Chi porta questo nome è una persona buona, disponibile, amante della natura e degli animali.
Varianti del nome:
- Rosina
- Rosetta
- Rosella
I simboli associati al nome sono:
- numero fortunato: 3
- colore: blu
- pietra: zaffiro
- metallo: oro
Santo del giorno: Beata Rosa da Viterbo
Il 6 marzo, si festeggia la Beata Rosa da Viterbo, terziaria francescana.
Rosa nasce a Viterbo il 9 luglio 1233 da una famiglia di agricoltori.
Chiede prestissimo di entrare a far parte delle Clarisse che, però, respingono la sua richiesta per la sua salute alquanto cagionevole. In modo miracoloso però guarisce ed entra a far parte del terz’ordine francescano.
Nella lotta tra i Guelfi e i Ghibellini si schiera dalla parte del papa e, per questo motivo, il podestà di Viterbo la manda in esilio con la sua famiglia: prima trovano rifugio a Soriano nel cimino e poi a Vitorchiano.
Torna a Viterbo solo dopo la morte dell’Imperatore Federico II, che lei predice.
Muore il 6 marzo 1251 a Viterbo. Della sua morte si sa ben poco ma la cosa che colpisce è che il suo corpo, sepolto direttamente nella terra senza bara, viene ritrovato integro nel 1258 nella chiesa di Santa Maria in Poggio, detta “della Crocetta”.
Per volontà di Papa Alessandro IV viene traslato nella chiesa del monastero di San Damiano, dove oggi sorge il santuario dedicato proprio a lei.
Nel 1921 viene estratto il cuore, ancora integro, e riposto in un reliquiario d’argento.
Nel 1996 viene fatta una ricognizione sul corpo della santa in base al quale gli esperti hanno stimato l’età di Rosa che è compresa tra i 18 e i 20 anni. Da queste indagini scientifiche è risultato che fosse affetta da una patologi rara, la sindrome di Cantrell, caratterizzata da una mancanza congenita dello sterno, che di solito porta a morte durante la primissima infanzia.
Beata Rosa da Viterbo, oltre ad essere patrona delle città e dei fiorai, viene invocata contro le febbri in genere, l’idropisia (presenza di liquido nelle cavità sierose) e contro il mal di stomaco.
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Unimamme conosceveta questa incredibile storia? Vi abbiamo aiutate a scegliere il nome per la vostra bambina?