Le Regioni che cambiano colore lunedì 8 marzo. Il ministro Speranza ha firmato le ordinanze.
Dopo la presentazione dei dati del monitoraggio settimanale dei contagi di Coronavirus in Italia, che hanno rilevato un’accelerazione decisa dell’epidemia, sono arrivate le ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza che stabiliscono i nuovi colori delle Regioni.
I cambiamenti, tuttavia, non corrispondono alle previsioni della giornata, basate su indice Rt, terapie intensive e rischio. Alla fine sono meno delle attese le Regioni che passando a un’area di rischio superiore. Anche perché già in diverse Regioni sono state istituite zone rosse locali, in una o più province.
Ricordiamo, poi, che sabato 6 marzo entra in vigore il Dpcm Draghi.
Ecco cosa stabiliscono le ordinanza di Speranza, che entreranno in vigore lunedì 8 marzo.
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Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato nella serata di venerdì 5 marzo le ordinanze che assegnano alle Regioni i nuovi colori corrispondenti alle aree di rischio e a specifiche restrizioni. I provvedimenti sono stati adottati sulla base delle indicazioni della Cabina di Regia dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute.
Contrariamente alle previsioni del pomeriggio sulla base dei dati del monitoraggio dei contagi relativi alla settimana dal 22 al 28 febbraio, le Regioni che cambieranno colore sono meno delle attese.
Passano dal giallo all’arancione:
Una sola nuova Regione diventa rossa: la Campania.
Lombardia, Emilia Romagna e Marche, date in un primo momento per rosse, rimangono in arancione ma hanno al loro interno diverse province in zona rossa. Mentre la Lombardia da oggi è zona arancione scuro, con tutte le scuole chiuse.
Le altre Regioni non subiscono cambiamenti di colore.
Ecco come è suddivisa l’Italia per colore
Le ordinanze che cambiano colore per Campania, Friuli Venezia Giulia e Veneto entrano in vigore lunedì 8 marzo.
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Se lunedì 8 marzo saranno soltanto tre le Regioni che cambieranno colore, due in arancione e una in rosso, tuttavia sul territorio nazionale sono state già introdotte zone arancione scuro o rafforzato e zone rosse locali. Scopriamo cosa cambia o cosa cambierà all’interno dei territori regionali maggiormente colpiti dalla diffusione dei contagi.
LOMBARDIA. Era la Regione che più rischiava la zona rossa, con un indice Rt regionale a 1,13, un netto aumento dei contagi e il superamento della soglia critica del 30% dei ricoveri in terapia intensiva. Tuttavia, la Regione resterà arancione, anche perché dalla mezzanotte del 5 marzo è stata introdotta la zona arancione scuro o rafforzato, con maggiori provvedimenti restrittivi rispetto alla zona arancione normale. Per prima cosa sono state chiuse tutte le scuole, tranne i nidi e i servizi alla prima infanzia, poi sono stati introdotti i divieti di utilizzare le aree giochi all’interno dei parchi e di recarsi nelle seconde case. L’ordinanza regionale che ha introdotto queste restrizioni sarà in vigore fino al 14 marzo.
PIEMONTE. Regime di arancione rafforzato anche per il Piemonte ma con delle differenze. Le autorità regionali hanno suddiviso il territorio piemontese in 38 distretti per i quali sono stati previsti specifici provvedimenti. Per 20 distretti viene introdotta, a partire da lunedì 8 marzo, la didattica a distanza per tutte le scuole, anche le elementari. La chiusura delle scuole riguarda anche la provincia di Torino, ma con delle eccezioni per la città di Torino, dove le lezioni rimarranno in presenza fino alla prima media, mentre dalla seconda media in avanti saranno in dad. Inoltre, in tutta la Regione è vietato l’utilizzo delle aree attrezzate per gioco e sport (come scivoli, altalene, campi di basket, aree skate in aree pubbliche e all’interno di parchi e giardini pubblici). È prevista una eccezione per i soggetti con disabilità. Nei negozi potrà accedere una sola persona per nucleo familiare, salvo la necessità di portare con sé minori o persone disabili o anziane. Ai cittadini viene raccomandato di preferire la consegna a domicilio al servizio di asporto. I nuovi provvedimenti entrano in vigore sabato 6 marzo, eccetto le chiusure delle scuole, e si applicheranno fino al 20 marzo.
EMILIA ROMAGNA: anche questa Regione resta in arancione, con l’introduzione tuttavia di zone rosse provinciali. Il 4 marzo era stata già introdotta la zona rossa tutti i comuni della Città metropolitana di Bologna e nella provincia di Modena. Da lunedì 8 marzo diventa rossa la Romagna, ovvero i comuni compresi nel territorio della Ausl Romagna: tutti quelli delle province di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena che erano già in arancione scuro tranne Forlì. In queste zone saranno chiuse le scuole che già non erano chiuse. La nuova ordinanza regionale sarà in vigore da lunedì 8 marzo fino a domenica 21 marzo.
MARCHE. Il presidente della Regione Francesco Acquaroli ha firmato una nuova ordinanza che rinnova la zona rossa già introdotta per la provincia di Ancona e la introduce anche per quella di Macerata. Le due province centrali delle Marche che nelle ultime settimane hanno registrato un vero e proprio boom di contagi. La Regione ha rischiato la zona rossa su tutto il territorio. La zona rossa per le due province entra in vigore sabato 6 marzo e applica le nuove regole del Dpcm Draghi che prevedono la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e delle università e le chiusure di parrucchieri barbieri e centri estetici. Nelle altre province della Regione, Ascoli Piceno, Fermo e Pesaro Urbino si applicano le regole per la zona arancione previste dal nuovo Dpcm, ma in più sono chiuse le scuole medie e superiori, che passano alla didattica a distanza. Le nuove misure resteranno in vigore fino al 14 marzo.
TOSCANA. Un’altra Regione arancione con zone rosse al suo interno. La Toscana comunque non rischiava di passare al rosso. La zona rossa è stata introdotta per la provincia di Pistoia, ed era già prevista per i comuni di Cecina (Livorno) e Castellina Marittima (Pisa).
ABRUZZO. Regione arancione con alcune zone rosse locali, tra la prima ad istituirle dopo l’Umbria. Nelle zone rosse locali, tuttavia, non si applicheranno le norme del nuovo Dpcm, dunque resteranno aperte le scuole d’infanzia, così come barbieri, parrucchieri e centri estetici. Il presidente di Regione firmerà una nuova ordinanza che proroga le maggiori restrizioni per aree determinate e conterrà misure e divieti specifici.
CALABRIA. Regione gialla che si prevedeva restasse tale ma che ha introdotto la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado e delle università. Gli studenti faranno lezione con la didattica a distanza da lunedì 8 marzo per due settimane. Prima le scuole erano chiuse solo in alcuni comuni della Regione. Con la nuova ordinanza si vuole frenare la diffusione dei contagi dovuti alle nuove varianti del virus.
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