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Festività e Ricorrenze

Giornata Internazionale della Donna: origini e storia dell’8 marzo | VIDEO

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valeria bellagamba

La Festa della Donna, o più propriamente, la Giornata internazionale della donna: cos’è e come è nata, perché si celebra in tutto il mondo l’8 marzo.

Manifestazione per la Giornata Internazionale della Donna (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

Si parla di Festa della Donna, ma la denominazione corretta è Giornata internazionale della donna, un giorno in cui si celebrano le donne e le loro conquiste in termini di diritti ed emancipazione, ma si ricordano anche le discriminazioni, le violenze che le donne subiscono e le conquiste ancora da ottenere. Qui vi raccontiamo le sue origini e perché è stata scelta la data dell’8 marzo.

8 marzo, Giornata internazionale della donna: le origini

La Giornata internazionale della donna ha più di 100 anni e le sue origini risalgono alle lotte socialiste per il riconoscimento del diritto di voto alle donne e i diritti sul lavoro. In occasione del VII Congresso della II Internazionale socialista, che si tenne a Stoccarda dal 18 al 24 agosto 1907, tra i vari temi fu affrontato anche quello del diritto di voto alle donne. I delegati votarono una risoluzione con la quale si impegnarono a lottare per l’introduzione del suffragio universale femminile. Le donne socialiste si impegnarono nella rivendicazione di questo diritto, lottando nei loro Paesi di origine.

Suffragette a Londra, 21 ottobre 1908: Emmeline Pankhurst, Christabel Pankhurst e Flora Drummond (20th Century in Britain)

Negli Stati Uniti, a Chicago, i il 3 maggio del 1908, la conferenza del Partito Socialista che si teneva ogni domenica, al Garrick Theatre, fu presieduta da una donna, Corinne Brown, a causa dell’assenza dell’oratore ufficiale. In quella riunione speciale, a cui furono invitate tutte le donne, si affrontarono i temi dello sfruttamento delle donne sul lavoro, delle discriminazioni sessuali e del riconoscimento del diritto di voto alle donne. Quella conferenza, per i temi trattati e la partecipazione delle donne fu chiamata “Woman’s Day, giornata della donna e può essere definita l’embrione della Giornata internazionale della donna. Alla fine dell’anno, il Partito socialista americano, su proposta dell’attivista Theresa Malkiel, raccomandò a tutte le sezioni locali di “riservare l’ultima domenica di febbraio 1909 all’organizzazione di una manifestazione in favore del diritto di voto femminile“.  Fu così che il 28 febbraio 1909 si tenne negli Stati Uniti la prima e ufficiale giornata della donna. A New York il Woman’s Day si celebrò con una manifestazione che univa rivendicazioni sindacali a quelle politiche sul riconoscimento del diritto di voto femminile. Davanti alla folla radunata a New York, la femminista Charlotte Perkins Gilman disse: “È vero che il compito di una donna è centrato sulla sua casa e la maternità, ma per casa si intende l’intero Paese e non essere confinate a tre o quattro stanze di una città o di uno Stato”.

Parata a favore del suffragio femminile svoltasi a New York nel 1912 (United States Library of Congress)

Nell’agosto del 1910, dal 26 al 27, si tenne la Seconda Conferenza internazionale delle donne socialiste, due giorni prima dell’apertura dell’VIII Congresso della Seconda Internazionale socialista (il 28 agosto). Alla conferenza delle donne, la socialista tedesca Luise Zietz, ispirata dalle americane, propose l’istituzione di una Giornata internazionale della Donna, sostenuta dalla socialista Clara Zetkin e dall’attivista politica e femminista Käte Ducnker. Sebbene non fosse stata fissata una data precisa per questa giornata, le 100 delegate da 17 Paesi diversi approvarono l’idea come strategia per promuovere la parità dei diritti per le donne, incluso il suffragio universale.

La Giornata internazionale della donna fu celebrata ufficialmente per la prima volta l’anno seguente, il 19 marzo 1911, in alcuni Paesi europei: Austria, Danimarca, Germania e Svizzera. Nel solo Impero Austro-ungarico ci furono oltre 300 manifestazioni. Le donne manifestavano per ottenere il diritto di voto e allo stesso tempo protestavano contro le discriminazioni sul lavoro.

In Francia le manifestazioni si tennero il giorno prima, il 18 marzo 1911, data del quarantesimo anniversario della Comune di Parigi, per commemorarne i caduti e allo stesso tempo chiedere diritti per le donne.

In Svezia, invece, la giornata della donna si celebrò il 1° maggio 1911, nella ricorrenza della Giornata del Lavoro.

Negli Stati Uniti si continuò a celebrare l’ultima domenica di febbraio.

Negli anni successivi le manifestazioni non si tennero regolarmente in Europa. Le manifestazioni in Russia si tennero nel 1913, a San Pietroburgo, l’ultimo sabato di febbraio secondo il calendario giuliano, il 3 marzo secondo il nostro. La manifestazione fu interrotta dalla polizia zarista e l’anno seguente non poté tenersi perché furono arrestati gli organizzatori.

Nel 1914 la Giornata Internazionale della Donna si celebrò l’8 marzo perché era una domenica. In Germania la ricorrenza fu dedicata al diritto delle donne al voto, che le donne tedesche ottennero nel 1918. Sempre l’8 marzo del 1914 a Londra si tenne una marcia a favore del suffragio femminile, con l’arresto della giornalista socialista e femminista Sylvia Pankhurts mentre si stava dirigendo a Trafalgar Square dove avrebbe dovuto tenere un comizio.

Manifesto per la Giornata Giornata della Donna dell’8 marzo 1914 in Germania (Wikipedia)

Durante la Prima guerra mondiale le manifestazioni per la Giornata della donna furono sospese, così come i congressi della Seconda Internazionale socialista e la Conferenza Internazionale delle donne socialiste. L’8 marzo 1917, il 23 febbraio secondo il calendario giuliano, le donne di San Pietroburgo scesero in strada con una grande manifestazione con la quale si chiedeva la fine della guerra, lo slogan era “Pane e Pace”. La reazione dei cosacchi fu tiepida e nel Paese esplosero altre manifestazioni e proteste che alla fine portando al crollo dello zarismo. Una settimana dopo la manifestazione, infatti, lo zar Nicola II abdicò e il governo provvisorio concesse alle donne il diritto di voto.

L’8 marzo 1917 è rimasto nella storia come data di inizio della Rivoluzione russa di febbraio (secondo il calendario giuliano). Questa data, poi fu scelta dalla Seconda Conferenza internazionale delle donne comuniste, tenutasi nel 1921 a Mosca, che fissò all’8 marzo la ‘Giornata internazionale dell’operaia’.

L’8 marzo diventò festa nazionale in Russia per iniziativa di Aleksandra Kollontaj e Vladimir Lenin. Una ricorrenza che fu poi celebrata anche in altri Paesi comunisti. In Cina dal 1922, anche qui diventò festa nazionale.

Manifestazione delle Donne a San Pietroburgo l’8 marzo 1917 (Wikipedia)

Giornata internazionale della donna in Italia

In Italia la Giornata internazionale della donna fu celebrata per la prima volta nel 1922, per iniziativa del Partito comunista d’Italia. La celebrazione si tenne il 12 marzo, la prima domenica dopo l’8 marzo, ormai diventato il giorno per celebrare le donne in tutto il mondo.

In quel periodo, fu fondato in Italia il periodico quindicinale Compagna, in cui era pubblicato un articolo di Lenin, scomparso un anno prima, che ricordava l’8 marzo come Giornata internazionale della donna, riconoscendo alle donne il ruolo di parte attiva nelle lotte sociali e nella caduta dello zarismo.

Nel settembre del 1944, fu fondata a Roma l’UDI, Unione delle Donne in Italia, che propose di celebrare la Giornata della donna l’8 marzo 1945. Ricorrenza che venne celebrata nelle zone dell’Italia libera. Nel frattempo a Londra veniva approvata e inviata all’ONU la Carta della Donna, con la quale si chiedevano per le donne parità di diritti e di lavoro.

Finita la guerra, l’8 marzo del 1946 poté essere celebrato in tutta Italia. Fu in questa occasione che comparve per la prima volta la mimosa, adottata come simbolo della Festa della Donna, così la ricorrenza fu chiamata dall’UDI. L’idea di usare la mimosa, che fiorisce in marzo fu di Teresa Mattei, Teresa Noce e Rita Montagnana. La Festa della Donna divenne una ricorrenza diffusa e sentita nell’opinione pubblica italiana con il movimento femminista degli anni Settanta.

Ragazze con la mimosa per la Festa della Donna in Italia (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

L’incendio nella fabbrica di camicie e New York: i falsi storici che non tutti conoscono

Per anni le origini della Giornata internazionale della donna sono state fatte risalire ad un incendio in una fabbrica di camicie di New York, chiamata Cotton o Cottons, avvenuto nel 1908. Molti sostengono ancora che la Giornata internazionale della donna fu istituita per ricordare le operaie morte nel rogo. In realtà si tratta di un falso storico: non è mai esistita alcuna fabbrica di nome Cotton o Cottons a New York.

Mentre un incendio tragico in una fabbrica di camicie di New York avvenne il 25 marzo del 1911, quando già la Giornata della Donna era già stata istituita, e la fabbrica si chiamava Triangle. Nel rogo persero la vita 146 operai, di cui 123 donne e 23 uomini, per la maggior parte immigrate di origine italiana ed ebrea. Anche se questo evento non è stato il motivo della creazione della Giornata Internazionale della Donna, tuttavia aprì il dibattito sulla condizione delle donne lavoratrici ed è stato in seguito assunto a simbolo della Festa della Donna in Italia.

Oltre al diritto di voto, infatti, i diritti sul lavoro, il salario dignitoso e la cessazione delle discriminazioni sono stati i temi portanti delle celebrazioni della Giornata internazionale della donna.

Incendio alla fabbrica Triangle di New York, 25 marzo 1911 (Cornell.edu)

Un altro mito è quello che collega la nascita delle Giornata della donna alla repressione da parte della polizia di una manifestazione sindacale di operaie tessili tenutasi a New York l’8 marzo del 1857. Anche questo è un falso storico. Negli anni in cui nasceva la Giornata internazionale della donna ci furono scioperi delle lavoratrici, tra cui uno sciopero di vaste proporzioni di ventimila camiciaie a New York, che durò dal 22 novembre del 1909 al 15 febbraio del 1910. Le istanze delle lavoratrici molto probabilmente finirono alla Woman’s Day che si tenne a New York il 27 febbraio successivo (ultima domenica del mese di febbraio nel 1910) alla Carnegie Hall e a cui parteciparono tremila donne.

Sciopero delle camiciaie a New York (United States Library of Congress)

I falsi storici sulla nascita della Giornata internazionale della donna iniziarono a circolare nel secondo dopoguerra per nascondere le origini socialiste e comuniste della ricorrenza. Ancora oggi molti media fanno confusione o continuano a diffondere leggende metropolitane.

Festa della donna oggi: la scelta dell’8 marzo

Il 1975 fu istituito dalle Nazioni Unite International Women’s Year, Anno Internazionale delle Donne e proprio nel 1975 anche l’Onu iniziò a celebrare la Giornata Internazionale della Donna l’8 marzo. Due anni dopo, il 16 dicembre del 1977, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò la risoluzione 32/142 in cui veniva proclamata una Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle donne e la pace internazionale” (“United Nations Day for Women’s Rights and International Peace“) e gli Stati membri venivano invitati, nel rispetto delle loro tradizioni storiche e nazionali, a dedicare un giorno all’anno a questa ricorrenza. Fu scelta come data ufficiale l’8 marzo, che era già celebrato in diversi Paesi.

Con la sua risoluzione, l’Onu ha riconosciuto il ruolo delle donne negli sforzi e nello sviluppo per la pace e ha espresso l’urgenza di porre fine alle discriminazioni e di aumentare il sostegno alla piena ed eguale partecipazione delle donne alla vita civile e sociale.

Giornata Internazionale della Donna celebrata dalle donne di MONUSCO (© MONUSCO/Sylvain Liechti, CC BY-SA 2.0, Wikipedia)

Con la Giornata internazionale della donna si ricordano le conquiste sociali, economiche e politiche ottenute dalle donne, ma anche le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e purtroppo sono ancora oggetto in tutto il mondo.

E voi unimamme, sapevate tutto ciò? Festeggerete con più consapevolezza questa festa? Noi speriamo di si.

valeria bellagamba

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