E’ appena passato un anno da quanto l’ex premier Giuseppe Conte, aveva annunciato in diretta tv:” Chiudiamo tutta l’Italia a causa di un virus”. Vediamo oggi come si è evoluta la situazione.
E’ appena trascorso un anno, anno in cui abbiamo perso genitori, zii, fratelli e sorelle e i nonni. Dal quel 9 marzo 2020 in cui tutta l’Italia è entrata in lockdown ne sono successe di cose.
Dall’attesa ai discorsi di Conte, al #iorestoacasa, ai karaoke e le quarantene in casa, e il tempo che non trascorreva mai, così come la paura di un domani sempre in certo. Poi la suddivisione in Regioni per colori, in base al numero di contagi.
Oggi l’Italia conta 100 mila morti per via del Covid-19. Dal paziente uno di Codogno, Mattia Maestri, a quello di Adriano Trevisan, di Vo’ Euganeo contagiato durante una partita a carte con gli amici.
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La nostra vita è cambiata per sempre, ma oggi non dobbiamo perdere la speranza di un futuro migliore.
Ad un anno dal Covid-19 abbiamo le vaccinazioni, e le varianti Brasiliane e Inglesi. Il nostro Paese è il terzo al mondo per il tasso di letalità del virus, lo affiancano Messico, Iran e Perù.
Oggi, bisogna attuare un piano di azione strategico, sebbene i numeri spaventino, per concludere questo tragico film, nel migliore dei modi.
Prendendo esempio, magari, dal Regno Unito, che conta 124 mila morti, ma che ha interrotto la curva con la vaccinazione di massa.
In merito alla questione, si è espresso Francesco Cognetti, presidente di FOCE (Federazione degli Oncologi, Cardiologi e Ematologi) e direttore Oncologia Medica del “Regina Elena”.
Durante l’intervista a Buongiorno du SkyTg24, ha dichiarato che bisogna vaccinare la parte di popolazione “fragile” circa 500 mila e poi gli 11 mila pazienti malati e con gravi patologie, per non parlare degli ultra-ottantenni. Sono le categorie più a rischio, e quelle che vanno tutelate con un piano di vaccinazione rafforzato. Lo stesso proposto da Mario Draghi, oggi Presidente del Consiglio.
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Sembra che non tutte le Regioni seguano le regole dettate dal governo che prevedono la vaccinazione degli ultra-ottantenni e di quelli più fragili.
La presenza delle varianti ha incrementato il numero di morti e della misure restrittive da parte delle Regioni. Al momento la classifica è Lombardia, ancora una volta prima per decessi e in seguito Emilia-Romagna e Veneto.
Bisognerà attendere la vaccinazione di massa, e una misura cautelare anche per la diagnosi di patologie non Covid che permetta di far abbassare i numeri di mortalità.
Attualmente questi sono i dati epidemiologici riportati dall’ISS.
Sarà anche passato un anno, ma non abbiamo smesso di credere nella possibilità di riprenderci le nostre vite e di poter sconfiggere questo maledetto virus, varianti incluse.
E voi unimamme cosa ne pensate?
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