In questi mesi sono emerse più di una variante del Covid. Questo sta generando un marasma di notizie e credenze sbagliate soprattutto in merito agli effetti delle stesse sui bambini. Un esperto ha cercato di fare chiarezza sulle notizie sbagliate riguardo ai bambini e nuove varianti Covid.
In questo periodo, a contribuire ad un aumento dei contagi sono soprattutto le varianti. Ad oggi sono ben 3 le varianti che stanno generando molta preoccupazione:
- inglese
- sudafricana
- brasiliana
In questo contesto, inevitabilmente, si sono diffuse tante false notizie anche riguardo agli effetti delle varianti sui bambini.
Le caratteristiche delle varianti
La variante inglese- Il nome deriva dal fatto che la sua circolazione è avvenuta di più nel Regno Unito per poi diffondersi nel resto d’Europa. Questa variante si distingue per una maggiore contagiosità, non a caso, ha determinato un aumento significativo del numero dei casi. Ad oggi, anche in Italia sono stati individuati diversi focolai, con il 18% di casi di variante inglese.
La variante sudafricana- La sua identificazione è avvenuta a dicembre 2020 e, oggi, è divenuta la variante più diffusa in Sud Africa. Come quella inglese, anche quella sudafricana è molto contagiosa. Non solo, dato che questa variante ha colpito anche chi non è stato in Sud Africa, si stima che sia in realtà molto più diffusa.
La variante brasiliana- Questa è stata inizialmente identificata in Brasile a gennaio 2021, ma la sua esistenza è stata individuata anche in Giappone e in Corea del Sud. Questa variante sta generando il panico perché, stando ad alcuni studi, sembrerebbe che chi coloro che si infettano sono soggetti alla reinfezione. Tuttavia, almeno per il momento, pare che questa variante non determini una aumentata gravità della malattia stessa.
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Le false credenze sugli effetti delle varianti nei bambini
Il Direttore del reparto Covid presso l’Ospedale Bambino Gesù di Palidoro, Andrea Campana, ha voluto fare chiarezza sulle notizie infondate che si sono diffuse in questo periodo rispondendo a 7 domande:
1. Quante sono le varianti presenti in Italia?
Il dottor Campana ha spiegato che le varianti sono più di tre. Tuttavia, ha specificato che “se parliamo di varianti mirate a possibili alterazioni del comportamento del bambino, della possibilità diagnostica o della risposta al vaccino, allora sono solo queste tre: inglese, brasiliana e sudafricana” ha spiegato l’esperto su Interris.
2. È vero che le varianti sono più contagiose nei bambini?
Secondo l’esperto questa notizia al momento non ha un fondamento scientifico. È necessario, infatti, fare una distinzione tra quelle che sono le percezioni personali e i dati basati sull’esperienza. Di conseguenza, secondo Campana, stando a quanto vede nel suo reparto, non è stato ancora registrato un caso di bambini in cui la variante abbia determinato una mutazione dell’entità della malattia o una maggiore contagiosità rispetto al Covid.
3. I sintomi generati dalle varianti sono più gravi?
Anche in questo caso, la risposta è no. A tal proposito, infatti, l’esperto ha spiegato che per influire sulla gravità della malattia, ci sarebbe dovuto essere un aumento dei ricoveri nei bambini o un aumento degli accessi al pronto soccorso pediatrico che, in realtà, non è avvenuto. In altre parole, i numeri sono rimasti invariati rispetto a quelli registrati prima dell’individuazione delle varianti. Di conseguenza, riguardo alla contagiosità o la gravità delle varianti nel bambino, al momento, non vi è “nessun elemento di allarme”.
4. Il vaccino è efficace contro le varianti?
La risposta è si, secondo Campana, o almeno così sembrerebbe. Al momento, infatti, non si hanno indicazioni chiare senza contare che entrambi i vaccini Pfizer e Moderna sembrano proteggere anche dalle varianti.
5. I bambini sono più predisposti ad una reinfezione da Covid?
A tal proposito, la risposta è sta netta: “Assolutamente no“. Attualmente, infatti, Campana ha riferito che non c’è stato alcun caso di una reinfezione da covid nei bambini. In altre parole, è molto difficile che i bambini possano infettarsi una prima volta men che meno una seconda. L’esperto ha, inoltre, sottolineato che presso l’ospedale Bambino Gesù a tutti i bambini con sintomi riconducibili al Covid vengono effettuate esami atti a riscontrare anche eventuali varianti.
6. L’aumento dei contagi è stato causato dalla riapertura delle scuole?
Campana al riguardo ha spiegato che la riapertura delle scuole, in linea di massima, non è stata la causa. Campana, infatti, ha fatto sapere di appoggiare l’affermazione della ex ministra Azzolina che definì le scuole “luoghi sicuri”. Ad influire sull’aumento semmai, per l’esperto, è stata la riapertura di altre zone di raduno. A conferma di ciò, l’esperto ha spiegato che, nel suo reparto, la minima parte dei bambini si è contagiato a scuola. Nella maggior parte dei casi, infatti, il contagio è avvenuto in famiglia.
I ragazzi più grandi, invece, si sono contagiati andando in discoteca o frequentando luoghi di aggregazione violando le regole di distanziamento e l’obbligo della mascherina.
Insomma, Andrea Campana, ha voluto ribadire che non c’è alcuna dato scientifico che attesti un aumento dei bambini ricoverati a causa della riapertura delle scuole.
7. Con i mesi, il Covid diventa più grave?
La risposta è no per l’esperto. Dall’inizio della pandemia, infatti, si è potuto costatare quanto la malattia che nei bambini sia molto lieve. In questi mesi, infatti, si sono registrati casi in cui i bambini non accusavano nessun sintomo o, al contrario, lievi.
L’esperto ha voluto concludere dicendo che, per adesso, la scienza ci dice che le varianti nei bambini non implicano una maggiore gravità della malattia e neppure una maggiore contagiosità.
Lo stesso esperto, intervistato dall’Ansa, ha confermato come ci siano stati ricoveri per appendiciti, peritoniti e meningiti, perché i genitori per paura del contagio aspettano a portare i figli in ospedale.
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Unimamme cosa ne pensate delle dichiarazioni dell’esperto Andrea Campana?