A un anno dalle chiusure, gli effetti del lockdown sugli adolescenti lanciano un importante allarme: in pericolo soprattutto i maschi. Ecco l’allarme lanciato da uno studio.
Bambini e adolescenti, senza dubbio, sono stati e sono ancora tra i soggetti che più hanno avvertito gli effetti delle restrizioni e del lockdown dovuto all’emergenza sanitaria. Dall’inizio della pandemia, infatti, giovani e bambini sono stati privati della socialità, un elemento fondamentale per il loro sviluppo.
In particolar modo, quelli più a rischio sono proprio gli adolescenti che, vivendo i ripetuti obblighi di restare confinati in casa hanno iniziato ad usare più frequentemente i mezzi informatici. Non solo per le lezioni, dunque, computer, tablet e smartphone sono stati utilizzati anche per mantenere un contatto spasmodico con il mondo esterno.
Tuttavia questa ancora a cui molti giovani si sono aggrappati, potrebbe risultare a loro dannosa. Ecco lo studio che spiega gli effetti del lockdown sugli adolescenti e sul loro utilizzo del web. Scopriamo insieme quali sono e cosa possono fare i genitori per aiutare i propri ragazzi.
Il lockdown, l’obbligo di restare a casa e la solitudine sono ancora all’ordine del giorno per gli adolescenti e i ragazzini di oggi. L’emergenza sanitaria non è ancora terminata e ad ogni apertura, dopo poco, fa seguito una nuova chiusura. Gli effetti di queste restrizioni, ovviamente, cadono sulle spalle dei più giovani: in uno studio l’allarme.
La solitudine, infatti, è stata l’elemento caratterizzante di queste chiusure ed è stata sofferta soprattutto dagli adolescenti, la fascia d’età che più ha bisogno della socialità. Un gruppo di ricercatori della Finlandia ha preso in esame 1750 adolescenti divisi equamente tra maschi e femmine: l’obiettivo è stato quello di valutare le conseguenze dell’isolamento sociale sulle loro abitudini.
Lo studio è stato pubblicato sula rivista scientifica Child Development e ha mostrato dei risultati allarmanti. La rete, infatti, è un mezzo importantissimo per imparare e scoprire il mondo che ci circonda ma, con un cattivo uso, può diventare un’arma molto pericolosa.
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L’abuso compulsivo di internet e degli stumenti del web, infatti, a lungo andare può causare una sorta di dipendenza e condurre verso la depressione, è questo il punto di partenza dei ricercatori finlandesi.
“Le chiusure imposte dal coronavirus hanno fatto aumentare il senso di solitudine tra gli adolescenti. Molti ragazzi continuano a rivolgersi a internet per cercare un senso di appartenenza. Ma se arrivano a ricorrervi compulsivamente il loro disagio cresce sfociando, a volte, appunto nella depressione“, ha affermato Katariina Salmela-Aro, docente di psicologia dell’educazione all’Università di Helsinki e responsabile di questo studio.
Secondo le statistiche alla base dello studio, inoltre, sembrerebbe che i soggetti maggiormente a rischio sono i sedicenni di sesso maschile.
Ovviamente ci sono soggetti molto più a rischio di altri e, in particolar modo, sono più a rischio tutti coloro che hanno già in passato mostrato sintomi di problematiche di natura psicologica. Ma non solo: a rischio anche gli adolescenti con genitori distanti, che non si mostrano interessati alle loro vite.
Questa dipendenza da internet, inoltre, non ha solo effetti fisici, come la mancanza di sonno ma anche sociali, come lo scarso interessamento e lo scarso rendimento scolastico.
Ma cosa possono fare i genitori per prevenire questi comportamenti dannosi per i propri figli adolescenti? Secondo il professore Riccardo Torta, ordinario di psicologia clinica all’Università di Torino, bisogna innanzitutto darsi delle regole.
L’abuso di internet comporta l’utilizzo del web per più di 8 ore di seguito con i pasti consumati davanti allo schermo e i ritmi biologici di una giornata sballati. I giovani sono continuamente bombardati da notizie in rete e quelle, spesso inaffidabili, sul Coronavirus, non hanno fatto altro che accrescere i loro malesseri. “Internet è importante per le informazioni. Ma occorre darsi delle regole: per sapere l’andamento del Covid, decidere di controllarlo solo una volta al giorno, non di continuo senza sosta. Le notizie? Scegliere una rete seria, e seguire solo quella, poi staccarsi“, ha dichiarato il dottor Torta.
I genitori dovrebbero, dunque, fissare delle regole che riguardino l’uso degli strumenti digitali, ma anche coinvolgere i giovani in attività alternative, seppur obbligati a stare in casa.
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