Vaccini Covid: pubblicato il secondo rapporto AIFA di farmacovigilanza. Cosa bisogna sapere.
Prosegue la campagna vaccinale in Italia e nel resto d’Europa, pur con qualche intoppo, tra problemi organizzativi e ritardi nelle consegne. Quasi 6 milioni di italiani hanno ricevuto almeno una dose di vaccino anti Covid, tra i tre al momento somministrati in Italia: Pfizer/BioNTech, Moderna e AstraZeneca.
Il nuovo Governo guidato da Mario Draghi punta molto sull’accelerazione della campagna vaccinale, mentre maggiori forniture dovrebbero arrivare tra marzo e aprile. In un mese, dunque, il numero dei vaccinati dovrebbe aumentare in modo considerevole.
Nel frattempo l’AIFA, Agenzia italiana del farmaco, ha pubblicato il secondo rapporto sulla sorveglianza vaccinale che riguarda le segnalazioni delle reazioni ai vaccini Covid. Rispetto al primo rapporto, uscito ai primi di febbraio, questo include anche il vaccino AstraZeneca. Sebbene le maggiori segnalazioni riguardino il vaccino di Pfizer-BioNTech, quello più somministrato in Italia finora. Di seguito i dati del rapporto.
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Cosa bisogna sapere sui vaccini somministrati contro il Covid-19, la malattia causata dal nuovo Coronavirus Sars-CoV-2. Al momento in Italia ne vengono utilizzati tre: Pfizer/BioNTech, Moderna e AstraZeneca. In attesa degli altri in corso di sperimentazione o valutazione da parte delle agenzie regolatorie. Come il vaccino di Johnson & Johnson da poco approvato negli Stati Uniti e presto dovrebbe esserlo anche in Europa.
AIFA, Agenzia italiana del farmaco, ha da poco ha pubblicato il secondo Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini COVID-19. Il rapporto raccoglie i dati registrati nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) fino al 26 febbraio 2021, con le segnalazioni delle reazioni alla vaccinazione.
Le segnalazioni riguardano soprattutto:
Nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza, fino al 26 febbraio sono state valutate complessivamente 30.015 segnalazioni su un totale di 4.118.277 dosi somministrate per tutti i vaccini, con un tasso di segnalazione di 729 ogni 100.000 dosi.
Si tratta di un tasso di segnalazione più elevato di quello che si osserva normalmente per le altre vaccinazioni, come quella antinfluenzale. Il dato, tuttavia, è coerente con i risultati degli studi clinici e indicativo della speciale attenzione dedicata a questa vaccinazione, spiega AIFA.
L’età media delle segnalazioni riguarda soggetti di 46 anni, che corrisponde all’età media dei vaccinati, per la maggior parte operatori sanitari. Nella prima fase della campagna vaccinale italiana, infatti, era prevista la vaccinazione in primo luogo degli operatori sanitari e socio sanitari, seguita da ospiti e personale delle Rsa, le strutture residenziali di assistenza, e poi gli over 80.
Tra la metà e la fine di febbraio è cominciata la vaccinazione con AstraZeneca del personale scolastico e dei componenti delle forze armate. Una modifica alla campagna vaccinale dovuta al fatto che in un primo momento AIFA aveva approvato il vaccino solo per gli under 55, per ragioni di efficacia. Poi, quasi subito, l’età massima è stata elevata a 65 anni e da poco una circolare del Ministero della Salute ha consentito la vaccinazione con AstraZeneca anche agli over 65, esclusi i soggetti estremamente vulnerabili.
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AIFA spiega che il 93,6% delle segnalazioni è riferito a eventi non gravi e risulta in linea con le informazioni già presenti nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto dei vaccini.
Per tutti e tre i vaccini (Pfizer/BioNTech, Moderna e AstraZeneca) gli eventi avversi più segnalati sono:
Si tratta del 93% delle segnalazioni.
La frequenza cumulativa di segnalazioni non è differente tra prima e seconda dose per i vaccini Pfizer e Moderna, mentre per il vaccino AstraZeneca non sono state ancora somministrate le seconde dosi del vaccino, previste dopo 12 settimane.
Gli eventi segnalati sono insorti prevalentemente lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo (87% dei casi).
Le segnalazioni di eventi avversi gravi, invece, sono il 6,1% del totale. Hanno un tasso di 44 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino e dalla dose somministrata. Riguardo a queste segnalazioni, tuttavia, è ancora in corso la valutazione del nesso causale con le vaccinazioni. Ovvero deve essere ancora stabilito che la loro causa sia stata il vaccino.
I dati presentati nel Rapporto, spiega AIFA, devono essere considerati come descrittivi di un processo dinamico in continua evoluzione, visto il momento che va verso un consistente aumento delle vaccinazioni quotidiane.
L’Agenzia italiana del farmaco ricorda che un ampio numero di segnalazioni non implica una maggiore pericolosità del vaccino, ma è indice dell’elevata capacità del sistema di farmacovigilanza nel monitorare la sicurezza.
Per avere maggiori e più accurate informazioni sugli effetti dei vaccini, in particolare quello di AstraZeneca, sarà necessario aspettare i futuri rapporti che conterranno maggiori dati.
Nel frattempo, a parte qualche disturbo più o meno intenso, che dipende anche dalla salute ed età del soggetto, i vaccini anti Covid si confermano sicuri.
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