Essere un buon padre non è semplice. Possiamo però scoprire quali sono le qualità che deve assolutamente possedere per definirsi tale.
Non esiste un manuale d’istruzioni da consultare per vivere la propria genitorialità e quindi si tende ad andare un po’ nel panico. Ci si chiede se si sarà all’altezza del compito, se ciò che si è sarà abbastanza per crescere un figlio. Insomma ci si mette in discussione.
Per un padre forse la situazione è ancora più complicata. Perché se la mamma ha avuto nove mesi a contatto stretto con il bambino che cresceva dentro di lei, avendo il tempo di abituarsi a questa nuova prospettiva, per il papà, che realizza realmente solo quando tiene in braccio il figlio per la prima volta, arriva tutto un po’ all’improvviso, costringendolo a profonde e rapide analisi di sé stesso.
Per tutti quei papà che si chiedono come dovrebbe essere un buon padre, ecco un elenco delle 10 qualità individuate dalla dottoressa Athena Staik che deve assolutamente avere.
1- Essere affidabile.
Un padre deve essere presente per il proprio bambino, pronto ad aiutarlo nei momenti di difficoltà, ma anche riuscire a capire quando è il caso di farsi da parte, lasciandolo a cavarsela da solo (magari, però, restando a spiare da dietro l’angolo, pronto a intervenire). Sia nei momenti di gioia che in quelli più complicati, un padre deve esserci e la sua famiglia deve averne la certezza.
2- Essere coinvolto.
Un buon padre deve interessarsi della quotidianità dei propri figli: interessi, sogni, progetti e aspirazioni deve essere domande a cui rispondere facilmente. Questo può avvenire solamente costruendo un rapporto sano e solido, nel corso del tempo, tramite una sana conversazione.
3- Dimostrare compassione.
Un papà deve essere in grado di dimostrare compassione, speranza e fiducia lungo il cammino di crescita di un bambino verso la maturità, specialmente di fronte agli ostacoli più difficili della vita. Dopotutto, sei noi padri non crediamo nei nostri figli, chi dovrebbe farlo? Naturalmente, ne devono essere consapevoli anche loro.
4- Essere femminista.
Un padre deve mostrare sempre il massimo rispetto per la madre, non cercare di gettarsi in una gara in cui il vincitore avrà in premio l’amore del figlio. Anche comprendere che un uomo ha degli obblighi verso la gestione della casa, come lavare i piatti, cucinare, fare le lavatrici, è un concetto da tenere a mente, così che la figura della donna non combaci con quella della casalinga sforna bimbi. Infine, anche trasmettere il rispetto verso le donne in generale, da dimostrare in molteplici modi, è un valore importantissimo.
5- Essere empatico.
Un padre deve riuscire a comprendere uno stato d’animo, una preoccupazione o una situazione complicata che il proprio figlio sta vivendo, permette di avere la capacità poi di capire quando parlare e quando tacere, quando intervenire e quando semplicemente osservare.
6- Essere verbalmente espressivo.
Un padre deve saper comunicare in modo chiaro, sostenere una linea guida, consigliare e indirizzare, sono capacità fondamentali per poter diventare un punto di riferimento. Ciò comprendere anche saper essere duri alle volte, ma sempre in modo equo, istruendo senza cercare di controllare.
7- Essere umano.
Una caratteristica che in qualche modo è già presente nelle precedenti, ma allo stesso tempo non si esaurisce. Essere umani significa principalmente, oltre a saper comunicare e rispettare chi si ha di fronte, anche prendere coscienza di non essere infallibili. Riconoscere i propri errori, essere in grado di chiedere scusa o di ammettere che qualcun altro ha ragione, è uno degli insegnamenti più belli che si possano dare a un figlio.
8- Essere onesto.
Una qualità importantissima da avere e da trasmettere. Essere onesti non vuol dire solamente contribuire in modo semplice e diretto alla propria società, ma anche mettersi in una situazione mentale in cui non si hanno segreti disonesti da nascondere, quindi con la paura che possano venire a galla. Essere onesti significa avere la coscienza pulita e vivere più sereni. Non sarebbe bello se i nostri figli potessero vivere così?
9- Essere in grado di giocare.
C’è un tempo per essere seri e uno per giocare. Nessuno dei due è di minore importanza ma spesso è più semplice essere impostati che lasciarsi andare al divertimento. Essere in grado di giocare con i propri bambini, però, deve essere un obiettivo da raggiungere, sia trovando il tempo che riscoprendo il bambino dentro di noi.
10- Essere laborioso.
Questo aggettivo contiene al suo interno numerose caratteristiche, come il rispetto per gli impegni, la costanza, ma anche il sapersi godere i frutti della propria fatica, nelle forme e nei tempi giusti, come fonte di realizzazione e soddisfazione personale.
Tutte queste qualità non sono certamente semplici da possedere a da portare avanti nel tempo, ma dopotutto dobbiamo pensare che lo stiamo facendo per i nostri figli, che meritano di avere al loro fianco il miglior padre possibile. Perché, come ha detto Philip Whitmore Sr, “Ogni sciocco può essere padre, ma ci vuole un vero uomo per essere un papà”.
Vi lasciamo con la storia di un papà che sicuramente ha dato un grandissimo esempio ai figli.
E voi unimamme, ne aggiungereste delle altre?
La coesistenza tra neonati e gatti rappresenta una curiosità per molti neogenitori, preoccupati su come…
Il parto naturale rappresenta una scelta consapevole e informata per molte donne che desiderano vivere…
La relazione tra cani e bambini è da sempre fonte di dolci immagini e racconti…
Il sonno dei neonati è una tematica che cattura l'attenzione di genitori in tutto il…
Un gioiello unico nella tradizione messicana, il Chiama Angeli o Bola Messicana, emerge come un…
La curiosità e la frustrazione dei genitori di fronte ai bambini che si tolgono continuamente…