Il 2 aprile è la giornata mondiale sulla consapevolezza dell’Autismo e per la prima volta tre papà noti con figli autistici hanno deciso di denunciare quanto poco si fa e di lanciare un appello.
Stefano Belisari, conosciuto come Elio, il cantante di “Elio e le storie tese”, Gianluca Nicoletti, giornalista e scrittore e Mimmo Pesce, opinionista sportivo, hanno deciso di collegarsi in video chiamata tra di loro per parlare di questa giornata.
Stanchi di tutti gli anni passati in cui hanno aderito ad iniziative in quanto persone conosciute per sensibilizzare su questa condizione, quest’anno hanno detto basta e hanno deciso di fare diversamente.
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Questi 3 papà si sono presentati:
Gianluca Nicoletti ha spiegato che sono circa 8 anni che ricorda il 2 aprile ma che quest’anno ha deciso di farlo in modo diverso e per questo ha iniziato questa conversazione a 3.
Anche Elio ha raccontato che ogni anno gli arrivano decine di richieste di partecipazione ad iniziative, ma che quest’anno, consapevole che queste iniziative non hanno di fatto aiutato le famiglie, ha voluto raccontare la sua esperienza di papà “fortunato”: ha infatti spiegato che mentre lui ha potuto far accedere il figlio a diversi trattamenti, questo non avviene per la maggior parte delle famiglie con figli autistici.
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Anche Mimmo Pesce ha condiviso l’amarezza degli altri 2 padri ed ha aggiunto che per lui, come per tutti i genitori di figli autistici, il 2 aprile inizia l’1 gennaio e finisce il 31 dicembre di ogni anno.
Gianluca Nicoletti è stanco di sentire proposte di terapia alternative quali ad esempio l’ippoterapia, ecc. quando i trattamenti importanti sono altri e costano molto. Le famiglie sono lasciate sole e non esiste ancora un protocollo unico scientificamente validato per trattare i bambini con autismo. Inoltre Nicoletti denuncia il problema dei figli che diventano adulti, e che saranno come “fantasmi” una volta che i genitori se ne saranno andati, ma che avranno il valore di “300 euro al giorno per chi li mette in una stanza e li tiene magari sedati“.
Elio ha invece voluto lanciare un appello a vaccinare i ragazzi e gli adulti autistici e i caregiver, ossia le persone che li assistono o i genitori. Il problema che ad oggi ciò non è ancora avvenuto.
Pesce, riallacciandosi a quanto detto da Elio, ha raccontato che nella sua famiglia tutti sono stati positivi al Covid-19 e l’angoscia che ha provato soprattutto per il figlio. Fortunatamente si sono negativizzati senza essere ricoverati, ma il solo pensiero di avere un ragazzo autistico in terapia intensiva preoccupa per le possibili reazioni.
Preoccupazione che si presenta anche in caso siano i genitori ad ammalarsi o, peggio, a morire. Anche per questo motivo è fondamentale assicurare il prima possibile la vaccinazione.
Una testimonianza, la loro, importante e che fa capire la situazione in cui versano migliaia di famiglie, sicuramente non con le stesse possibilità di questi 3 padri.
Di seguito il video dei loro interventi pubblicato da Ansa:
Unimamme, voi che ne pensate della loro denuncia e del loro appello?
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