Il 22 maggio è l’onomastico di chi si chiama Rita. Scopriamo il significato del nome e la vita della santa ricordata oggi.
Il nome molto diffuso sul territorio italiano deriva dal nome Margherita, tratto dal greco e che significa “perla“, “piccola perla”.
Chi porta questo nome è una persona altruista e comprensiva.
Variante del nome:
- Annarita
Simboli associati al nome:
- colore: verde
- metallo: mercurio
- numero fortunato: 9
- pietra: smeraldo
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Santo del giorno: Santa Rita da Cascia
Il 22 maggio si festeggia Santa Rita da Cascia, al secolo Margherita Lotti,monaca agostiniana.
Rita nasce a Roccaporena nel 1381, figlia unica di Antonio Lotti e Amata Ferri che diventano genitori in età avanzata. I genitori sono persone molto religiose che insegnano a leggere e a scrivere la piccola Rita, educandola ai valori cristiani.
Il primo evento considerato miracoloso riguardo la giovane Rita è la leggenda delle api bianche, secondo la quale questi insetti avrebbero deposto il loro miele sulle labbra della piccola quand’era in culla senza pungerla.
Rita fin da giovane desidera diventare suora ma i genitori le suggeriscono di sposarsi e lei, ragazza ubbidiente, li asseconda sposando a soli 15 anni colui che era già stato promesso, Paolo Mancini, ufficiale comandante, un uomo orgoglioso e autoritario.
Dal loro matrimonio nascono due figli, forse gemelli, Giangiacomo Antonio e Paolo Maria. Rita dedica la sua vita alla famiglia cercando di convertire il marito e in realtà ci riesce tanto da educare i figli alla religione cristiana.
Rita e Paolo vivono insieme e in serenità per circa 18 anni, fino a quando il marito viene ucciso. Rita, da buona cristiana, perdona gli assassini del marito e quando apprende la voglia di vendetta dei figli si affida alla preghiera chiedendo per loro la morte piuttosto che saperli assassini. Poco tempo dopo entrambi i figli si ammalano e muoiono.
Rimasta completamente da sola Rita esaudisce il suo desiderio giovanile, ovvero prendere i voti e dedicarsi a Dio nel monastero di Santa Maria Maddalena. Ben tre volte fa richiesta di entrare a far parte del monastero ma il suo stato di vedova e l’omicidio del marito le fanno da ostacolo. Lei però resiste e riesce ad entrarvi.
La leggenda infatti narra che in piena notte Rita è portata in volo dentro le mura del monastero dai suoi tre santi protettori (Agostino d’Ippona, Giovanni Battista e Nicola da Tolentino) dallo scoglio di Roccaporena (luogo dove ella prega). La badessa, compresa la vera fede di Rita, la accoglie in monastero.
Nel periodo del noviziato la Madre Badessa, mettendo alla prova la sua vocazione, le fa annaffiare un arido legno nel chiostro del Monastero. Rita riesce a dar vita all’arido legno facendo nascere i frutti.
Ancora oggi nel chiostro è possibile ammirare la meravigliosa vite che ogni anno produce abbondanti frutti, così come il roseto.
Si racconta inoltre che la sera del Venerdì Santo, avrebbe ricevuto una spina dalla corona di Cristo che le si conficca sulla fronte rimanendo lì per quindici anni, fino al giorno della sua morte, giorno in cui sul letto di morte compaiono le api nere.
Alla sua morte, il 22 maggio 1457, il suo corpo è deposto in una cassa di legno di pioppo costruita da un uomo zoppo miracolato dalla Santa e poi successivamente in un’altra, con il volto della Santa, ancora oggi visibile e conservata nella cella dove è morta, nella parte antica del Monastero di Cascia.
Culto della santa
I resti della Santa, conservati in una teca di vetro e argento, riposano nella basilica di Santa Rita da Cascia, rivestito dall’Abito agostiniano cucito proprio dalle suore del Monastero.
Numerosi i miracoli verificatisi fin subito dopo la morte di Rita tanto da definirla “santa degli impossibili”.
Nel 1627, ben 180 anni dopo la sua morte, viene dichiarata Beata e nel 1900 Santa.
Recenti ricognizioni mediche hanno confermato la presenza, sulla zona frontale sinistra, di tracce di una lesione ossea aperta confermando la presenza di un corpo estraneo.
Unimamme conoscevate la storia di questa santa? Vi piace il nome?