Tutti sanno che la camminata ha effetti benefici sulla salute del nostro corpo, ma qual è il modo per ottenere i migliori risultati?
Camminare è da sempre ritenuta la migliore delle medicine. Dedicare almeno mezz’ora al giorno a questa piacevole attività, fa bene al corpo ed alla mente, permette di dimagrire e di mantenersi agili e in forma. Ci sono però diversi approcci al riguardo: al fine di ottenere maggiori benefici, cosa conta di più? La velocità della camminata o la durata?
Il dato inconfutabile è che camminare è anche molto pratico e comodo: pur senza andare in palestra, possiamo dire addio alla sedentarietà, spesso causa di tante patologie e di tanti chili! Un bel risparmio di tempo e di denaro, un esercizio facilmente praticabile anche mentre andiamo a fare la spesa, insomma un vero e proprio toccasana anche per il portafogli.
Sulla quale delle due tecniche (camminata a passo svelto o camminata lunga) sia migliore in quanto ad efficacia, la questione è stata oggetto di due studi pubblicati su JAMA Internal Medicine e JAMA Neurology. Tali ricerche hanno rimesso in discussione la tesi secondo cui una camminata sia veloce che lunga sarebbe la più efficace nel prevenire malattie cardiache, tumori e demenza.
Camminata, qual è la tecnica giusta per migliorare la salute: cosa è stato scoperto
Grazie ad un rilevatore indossato per una settimana intera da 78mila volontari al di sopra dei 61 anni è stato possibile monitorare i risultati ottenuti senza il rischio che questi fossero falsati da informazioni meno attendibili come quelle ottenute solo in base a quanto riportato dai soggetti analizzati. Questi ultimi sono stati controllati per un arco temporale che va dai 6 agli 8 anni e ciò che emerso è sorprendente.
Secondo i risultati di questi studi, l’intensità della camminata sarebbe più importante della sua durata. Sicuramente, fare 10mila passi al giorno è ottimo per prevenire tumori, malattie cardiovascolari e demenza, ma è stato riscontrato come a parità di numero di passi, chi ha un ritmo più sostenuto corre meno rischi per la salute.
I volontari che facevano tra gli 80 e i 110 passi al minuto, sono stati trovati in condizioni migliori rispetto a coloro che camminavano più lentamente. L’ideale sarebbe dedicare 30 minuti al giorno ad una passeggiata veloce, ma non per forza senza interruzioni. Si può, anzi sarebbe meglio, aumentare il ritmo dei passi in maniera graduale e i miglioramenti saranno visibili quasi subito.
L’importante è far sì che il corpo sia sottoposto sempre ad un piccolo stress. Come sapere se stai procedendo bene? Con il talk test. Prova a cantare mentre cammini e, se vedi che ci riesci senza problemi, allora stai camminando troppo piano. Va sicuramente meglio se riesci solo a parlare senza troppa fatica, ma non hai ancora raggiunto la velocità ideale. Se invece anche parlare ti risulta difficile mentre cammini, allora hai trovato il ritmo giusto.
Sarà proprio allora che otterrai i risultati più strabilianti!