Splendida novità in arrivo per le madri lavoratrici: la manovra del governo Meloni prevede per loro un aiuto davvero prezioso.
La vita delle madri di figli piccoli non è affatto semplice, si sa: crescere dei bambini in una società come quella attuale, con tutto ciò che comporta impartire loro un’educazione e proteggerli da vari pericoli, non è un gioco. Inoltre, a differenza di alcuni decenni fa, il numero delle donne che lavorano è aumentato a dismisura e conciliare gli impegni professionali con quelli familiari è piuttosto complicato.
Ovviamente, ciò è riferito soprattutto a chi ha figli ancora in età infantile o preadolescenziale: quante volte succede che il bambino si ammala e la mamma è costretta a stare a casa ed assentarsi dal lavoro? O semplicemente, per prendersi cura al meglio di lui, sceglie di astenersi dall’attività lavorativa per un periodo?
Ovviamente questo tema è stato appositamente regolamentato: chi usufruisce del congedo parentale ha diritto ad un’indennità pari al 30% della retribuzione convenzionale. Basta presentare la domanda all’INPS che provvederà a pagare direttamente la somma.
Il governo Meloni sta lavorando alla nuova manovra economica e, proprio a proposito di madri lavoratici, ci sono alcune interessanti novità: una delle ultime bozze prevede infatti un’elevazione di tali parametri per quanto riguarda questa particolare categoria. Una notizia che potrebbe davvero semplificare la vita di molte donne, vediamo come.
Grosse novità in arrivo per le madri lavoratrici: cosa possono aspettarsi dalla nuova manovra
Com’è noto, l’indennità di congedo riguarda chi ha figli di età inferiore ai 12 anni e finora era fissata al 30%. La nuova bozza della manovra economica innalza questa percentuale “alla misura dell’80% della retribuzione”, e prevede un mese in più di congedo fino al sesto anno di vita del bambino. Tale provvedimento, si legge, è riferito “alle lavoratrici che cessano il periodo di congedo di maternità di cui al Capo III del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, a decorrere dal 1 gennaio 2023”.
Si era parlato anche di varie altre novità per la famiglia in questa versione più recente della manovra, come l’assegno unico rafforzato o Opzione Donna che avrebbe comportato una uscita dal lavoro in base al numero di figli. Chi ha un figlio avrebbe potuto ritirarsi dall’attività lavorativa a 59 anni; chi ne ha due o più avrebbe potuto andare in pensione a 58.
Su questi temi, però, il Ministero dell’Economia ha chiarito “di non aver diffuso alcun testo agli organi di stampa e che le cosiddette bozze che circolano a vario titolo rischiano di non corrispondere alla realtà dei fatti”.
Un aiuto validissimo per molte madri di bambini che ogni giorno si trovano a dover affrontare mille difficoltà per riuscire a svolgere impeccabilmente i loro doveri genitoriali e professionali.