Oltre ad un grande campione, Sinisa Mihajlovic è stato anche un uomo dalla tempra di ferro: ricordiamo insieme le sue frasi più celebri.
Con la notizia della morte di Sinisa Mihajlovic, giunta nel pomeriggio di oggi, 16 dicembre, se ne va un pezzo di storia del calcio. Il campione serbo è stata una delle figure più importanti nello sport degli ultimi decenni e non solo per i suoi successi in campo e poi come allenatore. La sua vita, stroncata ad appena 53 anni a causa della leucemia, ha attraversato eventi che solo un uomo con carattere forte come il suo avrebbe potuto superare così brillantemente.
Aveva visto da vicino la guerra, quella che devastò la sua terra d’origine: “Le guerre, tutte le guerre, fanno schifo – raccontò in un’intervista alla Gazzetta dello Sport in occasione dei suoi 50 anni – ma quella fratricida che abbiamo vissuto noi nella ex Jugoslavia è quanto di peggio possa capitare. Amici che si sparavano tra loro, famiglie disgregate”.
Nella stessa intervista raccontava anche della sua infanzia: “Oggi mi piace vivere bene, so cosa significa avere poco da mangiare. Da piccolo adoravo le banane, ma non avevamo i soldi, mia madre ne comprava una e la dovevo dividere con mio fratello. Una volta le ho detto: quando divento ricco mi compro un camion di banane e le mangio tutte da solo”.
Alla notizia della malattia, diagnosticatagli nel 2019, aveva reagito chiudendosi in casa a piangere per due giorni. Poi, però, anche allora la sua tempra coriacea emerse ed affrontò tutto a testa alta. Una volta, in un discorso tenuto al Gazzetta Sports Awards, parlò di suo padre e di un grande rimpianto che portava nel cuore: “In quel periodo allenavo il Catania, non lo avevo visto per 5-6 mesi. Finito il campionato avevo promesso ai miei figli che li avrei portati alla finale di Champions. Poi subito dopo volevo andare a Belgrado. Ho chiamato mia madre e le ho chiesto: ‘Come sta papà?’. Lei mi aveva risposto che stava benissimo, in ospedale ma bene. E invece il giorno dopo morì: non l’ho potuto abbracciare per l’ultima volta, e adesso ogni volta che bevo la grappa ne prendo due bicchieri. Uno per me e uno per lui”.
Ma forse la frase più toccante, che divenne virale a suo tempo, la pronunciò durante una conferenza stampa post-gara dopo aver battuto la Fiorentina per 2 a 1. Si parlava di Marco Benassi, che divenne all’epoca capitano del Torino a soli 22 anni. Il giornalista asseriva che non era facile per un ragazzo così giovane prendersi una responsabilità simile e Sinisa Mihajlovic rispose così: “Non è facile alzarsi ogni mattina alle 4, 4 e mezza e andare alle 6 a lavorare tutto il giorno e non arrivare a fine mese. Questo non è facile. La fascia è un piacere, un orgoglio: lui è una persona fortunata come tutti noi che facciamo questo lavoro”.
Frasi che resteranno scolpite nella memoria di tutti noi e che potranno ispirare moltissimi sia in campo che nella vita. E, soprattutto, frasi che accompagneranno sua moglie e i suoi figli nella vita che verrà. Una vita senza di lui, ma con lui nella testa e nel cuore a fargli sempre compagnia, in ogni passo, in ogni ostacolo da superare. Avere come esempio un papà così è una grande fortuna e lo sapranno bene le sue figlie. Una di loro, Viktorija, ha anche pubblicato un libro dedicato proprio a lui: “Mio padre, Sinisa”. Questo testimonia il grande affetto e l’amore che regnava nella sua famiglia. Era da poco diventato nonno, Sinisa Mihajlovic, grazie a sua figlia Virginia che aveva messo al mondo Violante, una dolcissima bambina nata dall’amore con il calciatore Alessandro Vogliacco. Sul profilo Instagram di sua moglie Arianna, comparve il messaggio: “Sei un dono prezioso e la nostra gioia più grande”.
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