Anche tuo figlio ti chiede spesso come nascono i bambini? Allora da oggi in poi rispondi così: risolverai un ‘grosso’ problema.
Già vi abbiamo raccontato su quanto sia immensa la capacità dei bambini di immaginare e fantasticare, vero? Che siano piccoli oppure piuttosto grandicelli, la loro curiosità ed immaginazione riesce a toccare dei livelli assurdi. È proprio per questo motivo che alla classica domanda ‘come nascono i bambini’, i nostri figli si ‘bevono’ la storia della cicogna o, addirittura, del cavolo. Quanto è utile, però, per loro raccontare una cosa simile? Secondo quanto spiegato dall’educatrice Francesca Perica su Uppa, sembrerebbe che inventare ‘scuse’ del genere, serva davvero a poco.
Cari genitori, avete già dovuto affrontare la ‘temutissima’ domanda dei vostri bambini su come nascono i bambini? Ci auguriamo proprio di no perché siamo pronti a svelarvi come sia possibile rispondere ad un quesito del genere. A spiegare tutto nel minimo dettaglio, come dicevamo poco fa, è stata l’educatrice montessoriana Francesca Perica.
È proprio su Uppa, infatti, che l’educatrice ha scritto un lungo articolo in cui spiega chiaramente come si può uscire ‘indenni’ dalla curiosità dei nostri bambini sul sapere qualche cosa in più sul concepimento e nascita dei più piccoli. Qual è la miglior cosa da fare? Ve lo diciamo subito. Vi anticipiamo, però: non siate ‘ipocriti’!
“Come nascono i bambini”: da oggi in poi rispondi così a tuo figlio
La prima cosa fare quando il proprio figlio vuole assolutamente sapere come nascono i bambini è essere sinceri con se stessi e, soprattutto, con loro. Non serve, quindi, raccontare loro la storia della cicogna o chissà quale altra fasulla storia – secondo Francesca Perica, infatti, questo provocherebbe confusione – ma occorre raccontare le cose come stanno. Ovviamente, sia chiaro, l’educatrice raccomanda sempre di usare un linguaggio consono alla loro età. Se, ad esempio, a chiedere qualche informazioni in più, è un bambino o una bambina di poco più di 2 anni, è meglio usare delle parole molto più vicine al loro ‘mondo’. Se, invece, a chiederlo è un ragazzino più maturo, allora in quel caso si può fare un linguaggio più maturo.
Secondo l’educatrice Perica, quindi, si può iniziare a parlare di sessualità coi bambini sin da subito. A partire da due anni, infatti, ogni genitore può scegliere di dare particolare importanza a questo aspetto in modo da garantire una maggiore e veloce consapevolezza in suo figlio del proprio corpo. Insomma, un discorso che non fa una piega, non trovate?
Qualora voleste un aiuto nell’affrontare questo argomento coi vostri bimbi, Francesca Perica consiglia l’uso di libri. In commercio, infatti, ne esistono tantissimi che supportano i genitori in questo ‘racconto’.
Avreste mai immaginato una cosa del genere?