Se tuo figlio ancora non parla devi assolutamente sapere come aiutarlo: è davvero molto importante, cosa dice l’esperta.
“Figli piccoli, problemi piccoli. Figli grandi, problemi grandi!”: è con questo famoso detto che vogliamo iniziare l’articolo di oggi, per indicare come cambino nel corso degli anni le preoccupazioni dei genitori. Se, infatti, tra le loro prime ansie e paure c’è il taglio delle unghie del neonato o, magari, come poterlo calmare dopo una crisi di pianto, col passare del tempo sono diversi i problemi da affrontare.
Terminata la fase poppante ed iniziata quella dello sviluppo, il piccolo potrebbe cominciare a preoccupare i suoi genitori sotto diversi punti di vista. Non solo, ad esempio, potrebbe iniziare a fare capricci a tavola, rifiutarsi di mangiare ed adottare un atteggiamento aggressivo nei confronti degli altri, ma potrebbe anche dimostrati alla sua mamma e al suo papà di non avere un’ottima padronanza del linguaggio. Certo, l’espressione ottima è sicuramente esagerata, soprattutto se si considera un bambino dai due anni a salire. Intendiamo, però, dire che non dimostra di essere capace ad esprimersi e farsi capire.
Che cosa bisogna fare, quindi, nel caso in cui il proprio figlio non parla? Bisogna lasciar correre o bisogna intervenire? A spiegare ogni cosa, è stata la logopedista Eleonora La Monaca su Pianeta Mamma.
Come aiutare il proprio figlio se non parla? I consigli dell’esperta
Nel corso di una sua intervista per Pianeta Mamma, la logopedista Eleonora La Monaca si è completamente dedicata ad un argomento caro a tantissimi i genitori: lo sviluppo del linguaggio del proprio bambino. Appurato che ogni bambino è a sé, non ci resta che capire cosa occorre fare per poter aiutare il proprio figlio se non parla.
I consigli della logopedista in tal senso sono chiari e precisi: bisogna iniziare a favorire lo sviluppo del linguaggio sin da piccolo. È importante, infatti, ‘assecondare’ il proprio bambino già ai tempi dei vocalizzi e della lallazione. Ed iniziare una sorta di botta e risposta. Terminata questa fase, il bambino incomincia a muovere i primi passi nella fase verbale. Ecco, anche in questo caso la funzione dei genitori è importanti. Sia la mamma che il papà, quando si rivolgono a lui ed iniziano un discorso, non devono fare altro che ripetere, magari in maniera corretta, ciò che il piccolo dice. In questo modo, non solo si rende conto che i suoi genitori hanno capito ciò che vuole dire, ma ha ben chiaro a cosa deve ispirarsi.
Cosa non bisogna assolutamente fare
Questi sopraelencati, come dicevamo, sono i comportamenti che ciascun genitore dovrebbe adottare per fare lo sviluppo del linguaggio del piccolo. C’è qualcosa, però, che nessuna mamma e nessun papà dovrebbe fare per non danneggiare il proprio figlio? A quanto pare, sembrerebbe di sì. Anzi, la logopedista afferma che sono davvero tantissimi gli errori che i genitori fanno in questo senso.
Cosa non bisogna fare, quindi?
- Tra le prime cose che bisognerebbe davvero evitare c’è l’interruzione del discorso del bambino quando ci si rende conto che sta dicendo qualcosa di sbagliato. E l’invito a pronunciare le parole giuste. Secondo la logopedista, quindi, questo è un atteggiamento decisamente da sbagliato nei confronti del piccolo, che si sentirà a sua volta frustrato e deluso;
- Non parlare al suo posto. Sono davvero tantissimi quei genitori che tendono a sostituirsi al proprio figlio quando qualcuno rivolge loro qualche domanda. Si tratta di un atteggiamento da evitare perché è importante che il bambino si misuri col mondo circostante e capisca le sue potenzialità.
Si tratta, da come si può chiaramente comprendere, di errori dettati da una sentimento di protezione, ma che a lungo andare potrebbero veramente sfavorire il piccolo.
Cosa ne pensate? Per caso, assumete questi atteggiamenti nei confronti dei vostri bambini? Ci auguriamo che adesso sia chiaro il messaggio.