Cosa è importante sapere sul capoparto: dai sintomi alla sua durata, tutto quello che le donne nemmeno si immaginano.
La gravidanza, soprattutto la prima, permette alla donna di entrare in un mondo completamente nuovo, fatto sicuramente di paure e preoccupazioni, ma anche di tantissime cose da conoscere e scoprire. Così come la gestazione, però, anche il parto e post parto rappresentano qualcosa di nuovo per ciascuna neomamma, che per la prima volta ha a che fare con ‘fenomeni’ completamente sconosciuti. Tra questi, c’è sicuramente il capoparto. Voi sapete cos’è? Senza alcun dubbio sì, ma stavolta ci rivolgiamo a quelle future mamme che sono agli sgoccioli della gravidanza e vogliono avere qualche informazione in più su quanto accadrà dopo la nascita del bebè.
Se tra le prime ‘conseguenze’ della gravidanza c’è la scomparsa totale del ciclo mestruale, è inevitabile che – qualche settimana dopo il parto – si assista ad un suo puntuale ritorno. Il fenomeno, chiamato comunemente capoparto, non fa altro che sancire il termine del periodo del puerperio. E il ripristino, quindi, delle funzioni principali dell’apparato riproduttivo femminile. Da questo momento in poi, quindi, inizia nuovamente la fase ovulatoria della donna che permette, qualora si volesse, di concepire ed avere altri figli.
Cosa sappiamo, però, sul capoparto? Siamo certi che non tutte le donne hanno molte informazioni su questo. Pertanto, scopriamo insieme quando compare, quali sono i suoi sintomi e quanto dura.
Cos’è il capoparto? Dai sintomi alla durata: cosa occorre sapere
Il capoparto, come dicevamo poco fa, altro non è che il primo ciclo mestruale che una donna inizia ad avere dopo la gravidanza. Quali sono, però, i sintomi a cui bisogna prestare attenzione? E, soprattutto, a quanto ammonta la sua durata? A parlare apertamente nel minimo dettaglio, è stata l’ostetrica Francesca Finiguerra su Uppa. Scopriamo insieme tutto quello che ha spiegato in merito la dottoressa.
La prima domanda che tantissime donne si fanno è: quando arriva il capoparto? Ovviamente, ogni post gravidanza è a sé e i tempi possono variare di persona in persona, ma da quanto fa sapere la dottoressa sembrerebbe che l’arco temporale si aggiri tra la sesta e l’ottava settimana dopo il parto. Chiarita questa importante tempistica, è di fondamentale importanza riconoscerne le caratteristiche:
- Il flusso del ciclo potrà essere sicuramente più abbondante rispetto ai mesi antecedenti alla gravidanza. E potrebbe essere accompagnato da coaguli. In ogni caso, non preoccupatevi: è una condizione fisiologica naturale;
- Il capoparto può durare dagli 8 ai 10 giorni. Da come si vede, leggermente in più rispetto alla classica durate del ciclo ‘normale’.
Fate molta attenzione: inizialmente il ciclo può essere irregolare, ma non preoccupatevene. Man mano che l’utero ritornerà a svolgere la sua ‘funzione’, tutto ritornerà alla normalità.
Infine, quali sono i suoi sintomi? Così come vi abbiamo spiegato più volte, anche in questo caso è molto importante sentire il proprio corpo. Quando si parla di capoparto, come dicevamo poco fa, parliamo di un ‘semplice’ ciclo mestruale. Pertanto, i sintomi a cui bisogna prestare attenzione sono gli stessi a cui si dava attenzione prima della gravidanza. Niente più e, quindi, niente meno.
Come distinguerlo dalle classiche lochiazioni?
Una volta spiegato cos’è il capoparto, come riconoscerlo e quanto dura, è importante fare la distinzione dalle lochiazioni! Se anche voi siete in procinto di diventare mamma, infatti, sappiate che – qualche giorno dopo il parto – avrete delle perdite, che sono ben diverse dal primo ciclo dopo la fine della gravidanza. Queste sono le ‘famose’ lochiazioni, ovvero la conseguenza di una vera e propria pulizia dell’utero.
Capire la differenza tra lochiazioni e capoparto, come dicevamo, è di fondamentale importanza. È proprio in questo modo, infatti, che la neomamma conosce e comprende tutte i cambiamenti che il suo corpo subisce prima e dopo il parto.