Forse non tutti lo immaginano, ma non tutti i bambini possono assumere la melatonina per dormire meglio: il motivo ti lascerà di stucco.
È tutto molto bello quando si diventa genitori per la prima volta. Seppure si ha a che fare con un piccolo esserino di cui si conosce davvero bene poco, le emozioni che si provano insieme a lui sono davvero uniche. I primi veri e propri problemi, però, iniziano a sorgere quando il bambino inizia a dare parecchio filo da torcere ai suoi genitori, decidendo di non dormire più. O, magari, di avere un sonno intermittente durante la notte.
Fin quando il neonato si addormenta poco durante il giorno, non importa. Quando, però, i suoi disturbi del sonno sono frequenti anche di notte, condizionando poi il riposo dei genitori, allora le cose non stanno più bene. I motivi che causano questo spiacevolissimo inconveniente possono essere decisamente diversi, ma quello che più importa sapere è capire se c’è qualche rimedio che aiuti il proprio bambino a dormire meglio e più tranquillamente, almeno durante la notte. Tanti genitori sono soliti ricorrere alla melatonina, ma forse non tutti immaginano che il suo impiego non è sempre consigliato. Scopriamo insieme, quindi, quando se ne può fare uso. E, soprattutto, cosa si può fare per aiutare il piccolo ad addormentarsi.
Se è vero che il riposo della notte è importante per affrontare al meglio una giornata di lavoro o in compagnia del nostro bebè, si può chiaramente comprendere come si possano sentire quei genitori che non riescono a dormire bene per via dei disturbi del sonno del proprio bambino. Si tratta di un fenomeno che, come dicevamo poco fa, si presenta molto spesso in piccoli d’età inferiore a 5 anni. E che può causare non poco stress e disagio ai suoi genitori. È proprio per questo motivo che molti di loro scelgono di chiedere “aiuto” alla melatonina, una sostanza che permette di equilibrare il ciclo di sonno e di veglia di ciascun bambino. Diversi neogenitori, quindi, ne fanno uso senza sapere, però, che il suo impiego non è sempre indicato.
Non tutti immaginano, infatti, che la melatonina non è altro che un ormone che produciamo noi stessi. E che, nel caso di anziani e bambini, è naturale che abbia un livello inferiore rispetto alla norma. Certo, si potrebbe aumentare, assumendola “naturalmente”, direste voi. Come dicevamo poco fa, però, non è sempre consigliata una decisione del genere. Non solo, infatti, è opportuno fare uso di melatonina sotto prescrizione medica, ma è importante sapere che questa viene utilizzata spesso in bambini che presentano delle vere e proprie problematiche.
Recenti studi non hanno affatto indicato effetti “negativi” o particolari controindicazioni della melatonina, sappiate però che – qualora fosse stato il vostro stesso pediatra a prescriverlo – le dosi consigliate sono da mezzo milligrammo o un milligrammo intero al giorno.
Alla luce di tutto questo, è importante sapere se si può aiutare “naturalmente” il proprio bambino ad addormentarsi senza ricorrere ad uso di sostanze. Forse non tutti lo immaginano, ma la soluzione c’è ed è la più dolce in assoluto. Non solo, infatti, si ha la possibilità di mettere in pratica alcune piccole accortezze, ma anche quella di far sentire al sicuro il proprio bambino con una sola “mossa”. Parliamo del famoso co-sleeping, ovvero l’abitudine di far addormentare il bebè nella stessa stanza coi suoi genitori, ma in una culla a parte attaccata, magari, al letto della sua mamma e del suo papà. I vantaggi di questa pratica sono diversi. E, fate attenzione, riguardano sia il piccolo che la mamma.
È questa, quindi, l’unica e sola soluzione che si può mettere in pratica quando il bambino ha difficoltà ad addormentarsi. Si tratta, da come si può chiaramente comprendere, di un rimedio facile da sfruttare, ma che garantisce dei risultati piuttosto impressionanti. Se fossimo in voi, non esiteremmo assolutamente a provarlo.
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